MONDOVì
SERGIO RIZZO - La preoccupazione dei lavoratori della Riva Acciaio di Lesegno (Cuneo) sul futuro della fabbrica, con la messa in cassa integrazione per due mesi di tutti gli operai, è una realtà. La fabbrica è una delle più grandi e importanti della zona del cebano-monregalese con oltre 300 dipendenti.
“In questi giorni abbiamo fatto un importante incontro con la dirigenza della Riva Acciaio di Lesegno – spiega Mauro Cagno, rappresentante della Fim provinciale per la zona di Ceva e delle aziende del territorio (nella foto) –, per l’apertura di una fase di cassa integrazione di 8 settimane dovuta a una riduzione degli ordini, e per dare la possibilità di svuotare almeno in parte i magazzini con una diminuzione di ore lavorate in produzione. È un calo che si spera sia solo momentaneo, che sta comunque ad indicare di porre estrema attenzione in quanto, dovesse prolungarsi questo trend anche nel mese di settembre, potrebbero sorgere seri problemi. Tutto sommato, in questo momento, siamo molto fiduciosi sulla risoluzione positiva del problema".
"Anche per i lavoratori interinali - prosegue Cagno - è stata aperta la cassa integrazione. Attualmente sono 45 i lavoratori precari impegnati nella Riva Acciaio che vengono tutelati maggiormente. Tutti stanno lavorando con una turnazione a orario ridotto e non ci sono a zero ore. Questa riduzione di orario è opportuna in quanto esiste la necessità di ridurre la produzione conseguente al calo degli ordini. Cosa accaduta abbastanza improvvisamente e in modo inaspettato. Non sono emersi problemi relativi alla gestione della fabbrica, anzi a breve sono previsti ulteriori investimenti per fare sì che la produzione di acciai speciali sia sempre più qualificata per una maggior competitività di mercato".
Sergio Rizzo