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Come rendere sopportabile il viaggio ai nostri bimbi (e a noi)

CUNEO

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CLAUDIO RAO - Bimbo a bordo. Viaggiare con i proprî figli in auto, partire in vacanza lungo i tragitti autostradali nazionali ed internazionali puo' rivelarsi un autentico calvario. «Quando arriviamo? E' ancora lontano?».

Partire di notte o al mattino presto per evitare code e ridurre i momenti di caldo eccessivo spesso non è sufficiente per fronteggiare la noia e la stanchezza di un viaggio in macchina.

Divertirsi a contare le auto, scoprire quelle con la targa di Cuneo oppure degli altri capoluoghi di provincia o semplicemente reperire i camion più grossi, i camper stranieri o le moto arancioni può durare al massimo una decina di minuti.

E poi? Marie Perarnau, mamma di quattro birbe dai 2 agli 8 anni, ha fatto di necessità virtù, scrivendo un libro sull'argomento (“Voyager avec ses enfants” - Viaggiare coi proprî figli) che ci fornisce alcuni utili consigli per una decorosa sopravvivenza attraverso degli utili compromessi  tenenti conto dei livelli di affaticamento e di noia dell'equipaggio.

Intanto attenzione alle ore più propizie alla sonnolenza (tra le 2 e le 5) e ai pasti troppo abbondanti prima della partenza. Il guidatore dovrebbe fare il pieno di sonno e di relax (da 5 a 8 ore) il giorno precedente la partenza (e sapere di poter  contare su un buon co-pilota per alternarsi alla guida). Ma sono soprattutto tre i trucchetti che l'autrice ci suggerisce per i nostri pargoli.

Primo suggerimento: organizzarsi per tempo. Creare una borsa delle scoperte, un sacco-amico dove ogni bambino possa trovare alcuni dei suoi giochi preferiti, dei videogiochi (di cui si sarà preventivamente ridotto o regolato il volume) e dei dischi con musiche non troppo eccitanti e stimolanti. Non secondario é tenere sotto mano il frigo (che troppo spesso alloggia nel bagagliaio). Per i più piccoli si appenderanno dei giochi colorati e si metterà loro un asciugamano dietro la schiena per assorbirne la sudorazione. E soprattutto si prevederà acqua in abbondanza, magari con un goccio di sciroppo di menta: nei biberons e nelle bottiglie di tutti i viaggiatori (meglio se con tappo di tipo sportivo).

Secondo suggerimento: in caso di liti e controversie si tirano fuori le borse a sorpresa (una per viaggiatore) con schede da colorare, autoadesivi facili da incollare-staccare-reincollare, caramelle, macchinine, bamboline da vestire... di modo che ciascuno possa bypassare la conflittualità e rifugiarsi nel proprio mondo. E quando i briganti mostrano nuovamente segni d'impazienza, si sfoderano i giochi di società con quizz e test da fare insieme. Oppure si canta e si vota il Cd dal quale incominciare questa sorta di karaoke familiare.

Terzo suggerimento: si fanno dei veri break. La pipì veloce-veloce non distende né rilassa. Sono necessarî almeno una quindicna di minuti per sgranchirsi le gambe e (ri)scoprire insieme il percorso effettuato e... quello che resta! Per i lunghi viaggi é indispensabile una pausa di almeno un'ora, spiega Marie Perarnaud. E allora non bisogna esitare (anche uscendo dall'autostrada) a concedersi un mini picnic sull'erba, tranquilli e all'ombra, o magari una visita-lampo al centro storico di un paesino lungo il percorso. Sono accorgimenti che mettono subito nello spirito delle vacanze e spezzano l'atmosfera di tensione e di stanchezza che rischia d'instaurarsi tra i passeggeri.

In caso di percorsi molto lunghi, chi ci vieta di suddividerli in una o più tappe (da pianificare con un certo anticipo)? Magari approfittandone per un salutino a parenti ed amici. Sono tutti accorgimenti che permettono di alleggerire il clima e le relazioni interpersonali anche scegliendo degli autogrill ad hoc, capaci di offrire aree giochi attrezzate e spazî verdeggianti ed ombreggiati dove condividere dei momenti di distrazione e di autentica complicità familiare.

In fondo la vacanza, quella vera, inizia al momento della partenza!

Claudio Rao

 

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