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CUNEO CRONACA - Il viaggio nei “destini” tracciati da Colline in Musica 2025 prende il via lunedì 2 giugno alle ore 18.30 al Castello di Guarene con un concerto che è già dichiarazione d’intenti: parola e musica, amore e coscienza, sublime e quotidiano. Sul palco, l’attore Andrea Bosca interpreterà I morti di James Joyce nella sua versione scenica, mentre il violinista Kai Gleusteen e la pianista Catherine Ordronneau eseguiranno la Sonata in la maggiore di César Franck, composta come dono di nozze per il violinista belga Eugène Ysaÿe. Due opere che si rispondono, come in un contrappunto emotivo.
"Ho voluto unire musica e parola in un modo radicale – spiega il direttore artistico Adrian Pinzaru –. Da un lato la sonata composta per celebrare un’unione, dall’altro il racconto di un matrimonio fallito, dove il protagonista prende coscienza della propria inadeguatezza rispetto al sacrificio d’amore vissuto da Michael Furey. È un concerto che apre a un tema ricorrente: la consapevolezza di ciò che siamo attraverso lo sguardo dell’altro".
Nel racconto di Joyce, tratto dalla raccolta Dubliners, il protagonista Gabriel Conroy si confronta con l’eroismo silenzioso del giovane Michael, morto per amore. Il suo destino ordinario si scontra con una passione assoluta, lasciandolo smarrito, sotto una neve che cade “uguale su tutti i vivi e su tutti i morti”. Un testo che, nelle parole di Pinzaru, “unisce due mondi, il visibile e l’invisibile, spingendoci a domandarci chi siamo, davvero”.
A far da cornice sarà la Sonata in la maggiore di Franck, considerata uno dei massimi capolavori della musica da camera francese. Definita “cartesiana” per la limpidezza della forma, la sonata riflette in musica quell’armonia che la parola di Joyce incrina. Il concerto è a ingresso gratuito, ma l’accesso al Castello di Guarene – fulgido esempio di architettura barocca piemontese, realizzato in stile secentesco, con l'influenza dell'architetto Filippo Juvarra – prevede un biglietto di 25 euro comprensivo di aperitivo finale.
Il viaggio musicale proseguirà venerdì 6 giugno al Castello di Coazzolo, alle ore 18.30, con due giovani e promettenti musicisti: Flavia Napolitano al violino e Jacopo Sommariva al violoncello. Il programma – di rara complessità tecnico-strumentale – include la Sonata per violoncello solo di György Ligeti, due Capricci di Paganini tratti dall’op. 1, la Suite per violoncello solo di Gaspar Cassadó e la celebre Passacaglia per violino e violoncello di Johan Halvorsen. Una serata per veri appassionati, affidata a due “predestinati”, come li definisce il festival.
Sabato 7 giugno, sempre alle 18.30, sarà invece il momento del canto, con una delle vette assolute del repertorio liederistico: la Winterreise di Franz Schubert (D.911, op. 89), nella chiesa di San Giovanni a Canale. A interpretarla sarà il tenore Wei Liang, accompagnato al pianoforte da Alessandro Deljavan. Ventiquattro Lieder, tra gelo e malinconia, tracciano il percorso di un viandante dell’anima: un ciclo che unisce poesia, disincanto e bellezza, e che nella voce di un artista straniero acquista nuove sfumature.
Domenica 8 giugno il festival si sposterà nella Sala di Diana alla Reggia di Venaria, per un concerto gratuito (ingresso alla Reggia a pagamento) con Flavia Napolitano e Adrian Pinzaru al violino, Lara Albesano alla viola, Jacopo Sommariva al violoncello e Alessandro Deljavan al pianoforte. In programma, la Suite n. 3 BWV 1009 per violoncello solo di Johann Sebastian Bach e il Quintetto op. 44 di Robert Schumann. Quest’ultimo fu composto nel 1842, anno di intensa fioritura cameristica per Schumann, che in pochi mesi scrisse tre quartetti e il celebre quintetto, tra le sue opere più amate.
L’iniziativa, realizzata da MUST in collaborazione con I’m Exchange Association, è parte del progetto SNODI – Colline co-creative di Langhe Monferrato Roero, finanziato dall’Unione Europea NextGenerationEU, e si distingue per la sua attenzione ai temi dell’accessibilità, della sostenibilità e della formazione artistica.
Per il programma completo: www.roeroculturalevents.it.