CUNEO
Bodèn - Nel Consiglio comunale del 25-10-2016, la maggioranza del sindaco Borgna ha approvato la variante urbanistica n.23 che, con la modifica n.30, prevede il cambio di destinazione d’uso da “clinica socio-sanitaria” a “ residenziale-terziario” dell’immobile ex Policlinico in corso Dante. (SUGGESTIONI di ANGELO BODINO e MICHELE NASETTA)
Con quali motivazioni?...... il fabbricato esistente non è idoneo dal punto di vista statico (chi l’ha detto? c’è una relazione di verifica della staticità da parte degli uffici o si “vede ad occhio nudo” come ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica Serale?)…. non è idoneo dal punto di visto igienico (chi l’ha detto?..... se la proprietà fosse intervenuta a tempo e debito a seguito delle numerose sollecitazioni ed ordinanze sindacali il fabbricato sarebbe così com’è ? ….. non è idoneo dal punto di vista ambientale (chi l’ha detto?.... il fabbricato non poteva essere ben mantenuto e verniciato, valorizzando il suo contesto architettonico-ambientale?
E quale sarebbe l’interesse pubblico per tale cambio di destinazione d’uso?
In poche parole il privato toccato da Borgna-Re Mida,con questa variante, si vede indorare il suo immobile e si gode il premio di 800 mq. di superficie utile lorda (detta S.U.L.) che aggiunta a quella esistente di mq. 2.535 permette di realizzare complessivi 3.300 mq. di S.U.L. di cui 80% residenziale e 20% commerciale-terziario.
Sapete cosa vuol dire in termini di soldoni od euroni?
Vogliamo fare quattro conti? Ragioniamo per difetto e teniamoci dalla parte della ragione dando un valore medio commerciale di 4.000 euro al mq. di S.U.L. ( anche se in realtà, considerata la zona ultraprivilegiata di corso Dante, il valore sarà sicuramente maggiore) ed i conti son presto fatti: mq.3.300 x 4.000= 13.200.000 euro. E quanti alloggi potrebbero essere realizzati con la demolizione del fabbricato esistente e con la costruzione della cosiddetta “torre” che potrà raggiungere l’altezza del palazzo in ex-Inail in via di ristrutturazione? Più o meno circa 40 alloggi che, ovviamente a loro volta, dovrebbero essere dotati di adeguati box da realizzare nei piani interrati; sapete qual è il valore commerciale di un box (sempre che sia disponibile ) in corso Dante? Secondo i valori attuali di mercato (sempre per difetto) ci vogliono almeno 60.000 euro e perciò, considerando di realizzare almeno 60 box, vi sarà una ulteriore cifra da aggiungere di 3.600.000 euro per un totale complessivo che dovrebbe aggirarsi a circa 16.000.000 euro.
Non male come interesse privato, vero ?
E per tutelare il pubblico interesse il sindaco e la giunta che cosa si sono inventati?
Udite-udite.... in cambio della destinazione d’uso ritengono più che soddisfacente far versare al privato l’astronomica cifra di 568.350 euro intesa come “extra-oneri” corrispondenti a 421 posti auto valutati a 1350 l’uno.
Capito l’antifona dell’interesse pubblico?....c’è, ma non si vede….o meglio …non c’è e si vede…eccome si vede che non c’è!
E con questa modesta somma onnicomprensiva di 568.350 euro quale sarà, dove sarà e come sarà l’opera pubblica da realizzare nel quartiere come contropartita?...... Non si sa perché pare sia una sorpresa (ce lo diranno a Natale o a Pasqua?).
Certo è che il privato (così come ricordato dal consigliere del Pd Pittari in Consiglio comunale) che partecipò all’asta contro il Comune di Cuneo ai tempi della giunta Rostagno, offrendo un minimo aumento di 100 mila lire (circa 50.000 euro) rispetto a quella del Comune di 1.000.000 di lire (circa 500.000 euro) che intendeva destinarlo a “Casa di riposo” e l’acquistò, oggi non può fare a meno di fregarsi le mani rispetto ai tempi dei sindaci Elio Rostagno ed Alberto Valmaggia che mantennero l’uso pubblico dell’immobile così come fu acquistato.
Cosa ci rimane da dire di questa incredibile telenovela di non urbanistica? …che purtroppo “piove sempre sul bagnato” e che se dovesse andare in porto questa variante saremo costretti ad innalzare, come protesta, il ritratto di Totò con la scritta “Cà nisciuno è fesso”!
C’è ancora una speranza per impedire l’attuazione di questa variante urbanistica?
Certo che c’è, perché esiste il detto “mai fare i conti senza l’oste” e ,guarda caso, “l’oste” che dovrà approvare o non approvare la variante è l’ex sindaco Alberto Valmaggia, attuale assessore all’Urbanistica regionale, che non potrà fare a meno di non ricordarsi di quanto avvenuto negli anni durante la sua Amministrazione….. l’approverà o non l’approverà?...... conoscendo Valmaggia, siamo più che convinti che non l’approverà!
Qualcuno pensa che ragionando in tal modo vogliamo impedire la demolizione e la ricostruzione dell’ex Policlinico? Assolutamente no, ma a condizione che l’altezza del fabbricato non superi quella di quelli adiacenti (e non quella più alta del fabbricato ex-Inail) e che la somma da corrispondere per realizzare un’opera pubblica nel quartiere sia congrua e rispettosa del pubblico interesse.
In poche parole cosa intendiamo far capire al sindaco Borgna?
Semplicemente che come cittadini ed elettori, abbiamo il diritto di non essere presi in giro!
Bodèn