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Chi erano i piemontesi finiti in Nuova Caledonia e Argentina: l'emigrazione raccontata a Dronero

MONTAGNA

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CUNEO CRONACA - Giovedì 8 maggio alle ore 17.30 presso la sede di Espaci Occitan a Dronero, in via Val Maira 19, Cristina Bessone (nella foto), dottoranda in Antropologia culturale e sociale presso l’Università di Milano-Bicocca, ed Eugenio Goria, docente di Linguistica generale presso l’Università di Torino, terranno una conferenza sull’emigrazione piemontese in Nuova Caledonia e in Argentina.

Cristina Bessone presenterà i risultati della sua ricerca sull’emigrazione piemontese in Nuova Caledonia (Oceano Pacifico meridionale), che ha avuto forme piuttosto diversificate dalla metà del 1800 a oggi: temporanee e definitive, forzate e libere, con protagonisti contadini, minatori, muratori, condannati ai lavori forzati, missionari della Società di Maria, commercianti, medici e infermieri.

Attraverso immagini e video, Bessone presenterà alcune storie, raccolte nel 2024 durante la sua ricerca di campo tra le famiglie dei migranti e dei loro discendenti e negli archivi caledoni. Ad esempio, la vicenda di Cristoforo Gastaldi, partito da Peveragno e giunto in catene in Nuova Caledonia nel 1867, e quella di Giuseppe Luciano, originario di Mondovì, che a fine Ottocento in Nuova Caledonia svolse il mestiere di tipografo. 

Eugenio Goria si soffermerà sull’uso del piemontese in Argentina, come lingua di eredità culturale dei migranti, arrivati lì a partire dalla fine del XIX secolo, e sull’evoluzione che il piemontese ha subito, sviluppandosi in un contesto sociolinguistico diverso da quello italiano. Goria è responsabile del progetto “PILAR - Piedmontese language in Argentina” e ha indagato le cause del radicamento del piemontese a Buenos Aires e nelle province di Córdoba e Santa Fé; durante la conferenza presenterà il documentario “Pilar, lettere da lontano”, realizzato nella pampa gringa alla ricerca del piemontese-americano.

L’incontro di giovedì 8 maggio conclude un ciclo di dibattiti e film intitolato “Passar la bercha, quando i migranti eravamo noi”, organizzato dall’associazione Espaci Occitan, con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione CRC.

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