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CEVA/ "Il tempo e la speranza" attraverso scienza, arte, musica e spettacolo con il Baruffi

MONDOVì

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CUNEO CRONACA - Un pomeriggio intenso, di grande contenuto, al teatro Marenco di Ceva. Sul palco la proposta di un’attenta quanto inedita riflessione su “Il tempo e la speranza” attraverso scienza, arte, musica e spettacolo. Un evento culturale, a firma dell’Istituto superiore “Baruffi” di Ceva in collaborazione con “Banco Azzoaglio”, concretizzato anche con il supporto di “Fondazione Crc”, il cui più incisivo messaggio va individuato nell’invito al dialogo, all’ascolto, all’essere curiosi e abbracciare ciò che è diverso per abbattere, finalmente, luoghi comuni, ignoranza e violenza. Spazio a temi legati alla donna, dalla discriminazione di genere con la riproposizione del monologo di Paola Cortellesi a cura della studentessa Giulia Bertin con Federica Luciano, Martina Storai, Paola Aramini, Carola Gallo, Arianna Favole e Martina Papa e l’esibizione al pianoforte dello studente Matteo Cora, all’approfondimento sulle età della donna affidato al prof. Franco Gorlero, primario della S.C. Ginecologia e ostetricia dell’ospedale Galliera Genova. Gorlero ha proposto una singolare analisi sulle età della giovinezza, maturità e longevità amalgamando nozioni scientifiche a un interessante percorso nel mondo dell’arte, tra opere di Michelangelo, Klimt, Munch, Brâncusi, Dalì e Frida Khalo. Quindi l’intramezzo musicale affidato alla band del “Baruffi” “The emotions” e poi palco riservato a un altro super ospite: il dott. Roberto Ravera, primario della struttura complessa di Psicologia Asl 1 Imperiese. Ravera è anche presidente della onlus “Fhm Italia” che sostiene la ong “Ravera Children Rehabilitation Centre (RCRC)”, da anni attiva in Sierra Leone in supporto ai bambini vittime di abusi, ai minori affetti da traumi o disabilità mentali e ai ragazzi dei carceri minorili. Ha raccontato, con particolare empatia, il suo incredibile viaggio in luoghi al limite del disumano, dove la povertà implica scarso accesso a cure mediche, costrizione al lavoro per i minori, scuola pessima e notevole corruzione. Il tutto amplificato da immagini forti, capaci di documentare una realtà cruda e, ai più, inimmaginabile.

«La nostra associazione, dal 2009 a oggi, ha accolto 8000 bambini torturati, abusati, seviziati, abbandonati davanti al nostro cancello o tra la spazzatura – ha spiegato alla platea –. Chi ha visto uccidere i propri genitori, chi è cresciuto con un mitra in mano ed è stato educato alla guerra. Per questo mancano i codici di affettività. Uno dei nostri obiettivi è la ricostruzione emotiva dei bambini prima che sia troppo tardi, prima che, divenuti adulti, possano trasferire i propri stati mentali ai figli». Della sua esperienza Ravera ne ha fatto anche un libro: “Sierra Leone. Antropologia di un mondo a parte”. Alla sua associazione il “Baruffi” ha voluto essere concretamente vicino: nel teatro Marenco sono state esposte opere artistiche realizzate nei giorni precedenti dagli studenti che hanno riprodotto quadri di grandi autori. Le tele sono state messe in vendita e il ricavato verrà destinato alla onlus “Fhm Italia”. «Un grande evento per una grande causa – ha detto la dirigente scolastica Mara Ferrero –. Un pomeriggio arricchente che ha dato voce ai ragazzi e ai due relatori Gorleo e Ravera, grandi amici che ringrazio di cuore. Grazie a chi ha supportato economicamente il progetto, grazie a “Banco Azzoaglio” e “Fondazione Crc”, a tutti gli studenti e docenti che hanno permesso la riuscita dell’iniziativa e al mio prezioso staff». «Il sostegno all’istruzione è il nostro principale driver – ha proseguito Erica Azzoaglio –. Istruzione vuol dire inclusione: solo così si supereranno le barriere sociali». «Dietro a un contributo concesso – ha proseguito Massimo Gula per “Fondazione Crc” –, si parla di soldi, ma soprattutto di persone e di idee. E’ necessaria la voglia di fare, l’entusiasmo per il territorio che, con voi studenti, può guardare al futuro». «I miei complimenti e il più sincero grazie ai ragazzi del “Baruffi” – ha commentato il sindaco di Ceva Vincenzo Bezzone –, capaci di dimostrare, in ogni occasione, incredibile sensibilità e solidarietà. Siete l’orgoglio della nostra comunità».

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