MONDOVì
SERGIO RIZZO - Appresa la notizia del ricovero ospedaliero di Paolo Chiarenza, lo storico esponente della destra cuneese, consigliere comunale di Cuneo e consigliere provinciale, causa alcune complicanze dovute al covid, Fabio Mottinelli consigliere del gruppo di minoranza di Ceva (Cn), ha inteso far pervenire una lettera aperta nella quale esprime il profondo rammarico per la malattia, augurando nel contempo gli auguri di una pronta guarigione.
“Ciao Paolo. Sei il mio padre politico da quando, ragazzino, ho mosso i miei primi passi in politica e adesso, sapere che stai soffrendo per questo maledetto virus, mi angoscia e mi opprime, perché la politica, per noi prima di tutto è rapporto umano, è essere comunità. Ti ho chiamato e ho sentito la tua voce debole e sofferente, quando hai potuto parlare fuori da quel casco, strano per chi ti conosce, per chi ha sentito i tuoi comizi appassionati.
Questo mi ha letteralmente sconvolto. Non sei mai stato un “mago” con la tecnologia, è sempre stata Vanda, la tua amata moglie e compagna di una vita anche nel partito, a gestire la tua comunicazione con i moderni mezzi. Ora sei lontano anche da lei per cui mi è impossibile comunicare con te. Non riesco a non sfogare questi miei sentimenti, per cui ho deciso di scriverti questa lettera e renderla pubblica, affinchè tu possa leggerla quando ti sarai rimesso, perché sono sicuro che vincerai anche questa battaglia e perché voglio che si sappia che in politica esiste, nonostante tutto, una dimensione umana.
Difficile sentirsi in questi giorni e troppo scontato chiederti come stai, – prosegue Mottinelli,– mi mancano le nostre telefonate, nelle quali si discuteva di politica e tu, anche a fronte della tua veneranda età e della tua esperienza politica, chiedevi addirittura consigli a me. Ho solo sempre potuto imparare, soprattutto l’umiltà, ma anche dalla tua sconfinata conoscenza, derivante dall’esperienza sul campo e dai circa seimila libri che hai letto, che abbiamo spostato insieme nei tuoi traslochi, e dal tuo studio costante. I tuoi pensieri sono stretti ora in un piccolo spazio, obbligato. Sono certo che riuscirai ad aprirlo.
Sì, ne sono certo, e io, sono qui per aiutarti a farlo. Via per prima cosa questi muri, il soffitto, le tende e finestre, le vetrate e porte e tutto ciò che lega la tua mente. Un piccolo sforzo dei tanti che stai facendo: immagina. Credo,– prosegue Fabio Mottinelli,– che fuori dalla finestra dell’ospedale di Cuneo, tu possa vedere il verde della pianura cuneese, il bianco che colora il Monviso e il rosso del tramonto, quei colori che ricordano il tricolore della bandiera italiana che tanto ti è cara e per la quale tanto hai sofferto e combattuto ogni giorno della tua vita e continuerai a fare appena ti sarai rimesso. Ne sono certo. Facciamo tutti il tifo per te perché tu sei una parte di noi. Non mollare. È il momento di tirare fuori il leone che c’è in te, qui fuori c’è un mondo che ti aspetta, c’è una comunità umana e politica pronta a riabbracciarti, idealmente e a continuare insieme le nostre battaglie.
Molti nostri dirigenti e militanti, sono stati colpiti da questo virus, ma tu, con le tue patologie e la tua età avanzata stai rischiando più di tutti. Inoltre, sei come un padre per me. Siamo sempre stati legati da quel sentimento che trascende lo spazio e il tempo, in quella continuità ideale che spesso richiami nei tuoi discorsi. Ti aspetto caro amico,– conclude Mottinelli,– togli il casco e torna a respirare. Sì sono un egoista, le tue telefonate mi mancano, come l’aria che respiro, proprio quella che a te manca.
Non sei solo, non lo sarai mai, io sono lì con te, come so che tutti i tuoi cari e i tuoi amici di una vita stanno lottando insieme a te. Un tuo libro s’intitola “La fiamma che non si spegne” e la tua, lo so, tornerà ad ardere e a scaldare i nostri cuori. Forza Paolo, a presto. Un abbraccio. Fabio”.
Sergio Rizzo
(Nella foto: Paolo Chiarenza durante la presentazione dl libro: “La Fiamma che non si spegne”)