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Case di riposo nelle valli cuneesi in difficoltà: "Si permetta agli operatori asintomatici di lavorare con i pazienti positivi"

MONTAGNA

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CUNEO CRONACA - Il Presidente Uncem Piemonte Roberto Colombero ha trasmesso stamani una lettera al Presidente della Regione Alberto Cirio e all'Assessore Luigi Genesio Icardi per proporre di rafforzare il lavoro congiunto dei diversi livelli istituzionali per affrontare legate alle criticità della pandemia che si diffonde con forza nelle Rsa e nelle strutture per anziani.

"Moltissime sono ubicate nelle valli - spiega Colombero - la rete di Rsa nelle zone montane è fondamentale nell'assicurare servizi, nello svolgere ruoli protettivi, nel generare posti di lavoro, nel permettere anni sereni nell'ultima parte dell'esistenza". 

"Ho ricevuto negli ultimi giorni dai Sindaci una serie di proposte e segnalazioni di estrema urgenza. Molti ospiti e personale sono positivi al covid. Lo sappiamo, ne sono informati Regione, Asl, Direzioni delle strutture. A oggi - prosegue il Presidente Uncem Piemonte - non è permesso per gli operatori asintomatici di lavorare con i pazienti positivi, cosa che invece viene permessa in ospedale. Viene inviato personale per effettuare le sostituzioni, per cui manca l'assistenza.

Occorre permettere, con una norma regionale, di lavorate anche a personale non qualificato purché ci sia qualcuno ad assistere gli ospiti. Le infermiere, rimaste ai minimi termini, sono stremate. Ogni giorno nuovi ospiti si ammalano e il carico di lavoro aumenta. Mancano medici, infermieri e Oss".

Queste le proposte Uncem per il tavolo di coordinamento che la Regione dovrà convocare a brevissimo:

- permettere agli operatori asintomatici di lavorare con gli ospiti positivi delle RSA;

- aumentare i tamponi per il personale e per gli ospiti, utilizzando anche i tamponi molecolari;

- valutare la possibilità di impiegare il personale Oss positivo asintomatico - dopo alcuni primi giorni di quarantena presso il proprio domicilio - in struttura, affinché possano passare cinque giorni interi di lavoro all'interno della Rsa, spostando temporaneamente il domicilio;

- valutare di poter utilizzare alpini e altri componenti dell'Esercito all'interno delle strutture per anziani, in affiancamento al personale Oss;

- coinvolgere volontari di Associazioni del Sistema di Protezione Civile che operano sui territori, per il lavoro d'intesa con Direzioni delle strutture e con le Oss;

- individuare uno specifico fondo regionale per il sostegno, ancora nel corso del 2020, alle Direzioni delle Rsa e direttamente alle strutture stesse in quanto tali strutture, escluse da ogni aiuto economico del Governo centrale e regionale, se superano la fase critica dal punto sanitario, rischiano di chiudere perni maggiori costi sostenuti e le minori entrate derivanti dalla diminuzione degli ospiti. 

Inoltre, oltre a questi interventi di estrema urgenza, Uncem propone di:

- verificare puntualmente nei prossimi giorni, anche d'intesa con Uncem e con i Sindaci, la presenza nelle strutture di dotazioni protettive e altri materiali, quali mascherine, guanti, ossigeno...;

- verificare la disponibilità e somministrare il vaccino antinfluenzale, evitando la carenza di dosi proprio nelle strutture per anziani non autosufficienti.

"Siamo pronti a lavorare intensamente con la Regione su questi e sul altri fronti. Ringrazio il Presidente Cirio, con il Capo di Gabinetto Gian Luca Vignale, gli Assessori Icardi e Carosso per l'impegno congiunto. Uncem è pronta a fare la sua parte per aiutare Sindaci, Amministratori locali, Asl e operatori delle strutture dei territori, preziosissime".

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