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Carenza idrica e sistemi irrigui in provincia di Cuneo: "La Regione metta in campo risorse"

SAVIGLIANO

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CUNEO CRONACA - "A Savigliano si è tenuto un interessante e partecipato incontro sul servizio idrico integrato della provincia di Cuneo e sull’emergenza idrica dovuta al cambiamento climatico. Sono intervenuti, insieme al nostro segretario provinciale Mauro Calderoni, che è anche presidente dell'ente di gestione dell'ambito ottimale per il servizio idrico, il presidente di COGESI Emanuele Di Caro, Mino Taricco e Maurizio Marello. Ci è sembrato utile come segreteria provinciale del Partito Democratico organizzare un momento di approfondimento sullo stato del servizio idrico integrato in provincia di Cuneo perché ci pare che l’informazione sia generalmente poco diffusa su questo importante argomento che riguarda invece la vita di ognuno di noi.

La grave carenza della risorsa idrica dovuta al cambiamento climatico, ormai inconfutabilmente in atto e le ingenti opportunità di finanziamento pubblico legate al PNRR, rendono quanto mai urgente completare l’adeguamento del sistema provinciale alle norme vigenti. Altrimenti la drammaticità degli eventi trasformerà radicalmente le nostre abitudini e l’incompiutezza della struttura gestionale farà perdere alla provincia di Cuneo enormi risorse finanziarie. Occorre infatti ricordare che in Granda nel 2018 l’assemblea provinciale ha votato, con la significativa maggioranza del 76%, per una gestione pubblica consortile e di conseguenza la Conferenza Ato4, nel marzo 2019, ha disposto l’affidamento al Gestore Unico che si è scelto essere una società consortile pubblica denominata Cogesi.

Cogesi è pertanto, per così dire, la cabina di regia del sistema idrico per i prossimi 35 anni ed è composta dalle società pubbliche operanti (Acda, Sisi, Calso, Infernotto e dal grossista per la fornitura dell’acqua Alac). Cogesi pur tra mille difficoltà, dovute al susseguirsi di numerosi ricorsi legali che stanno rallentando il processo, sta facendo ogni sforzo per conseguire la gestione unica piena e definitiva e tutti noi amministratori e cittadini della Granda dobbiamo essere consapevoli di tale sforzo e sostenerlo in ogni modo. Oggettivamente non c’è spiegazione per tale atteggiamento da parte dei gestori scaduti di fronte ad una normativa chiara e cogente a cui non si dovrebbe invece far altro che conformarsi, poiché le decisioni della maggioranza degli enti locali dovrebbero essere rispettate, così come non si possono ritardare sine die gli effetti delle disposizioni normative vigenti senza pregiudizio per gli interessi generali.

Altro argomento trattato durante la serata è quello relativo al sistema irriguo, questione estremamente rilevante in un territorio a forte vocazione agricola e zootecnica. Se grazie ai fondi PNRR si è prodotta una significativa accelerazione sul progetto dell'invaso di Serra degli Ulivi, che richiederà ancora molti anni di lavoro, l’attualità e le prospettive di medio periodo rimangono preoccupanti. Certo in questi anni ci sono stati molti finanziamenti per innovare ed efficientare le tecniche di irrigazione, ma occorre altresì dire che i costi d'investimento restano enormi e sul finanziamento di progetti per invasi e reti irrigue, pesa la situazione del sud Piemonte in cui ci sono centinaia di micro consorzi raggruppati in consorzi di secondo livello  che proprio per questo hanno maggiori difficoltà in ambito progettuale e d’investimento. Il risultato è che i finanziamenti si dirigono prevalentemente sul nord Piemonte dove ci sono praticamente solo 3 consorzi (Est Sesia, Ovest Sesia, Baraggia Vercellese) che hanno quindi una struttura tecnica propria in grandi di sviluppare una grande capacità di progettazione interna.

Per questo sarebbe necessario, come già era stato fatto in passato, che la Regione mettesse in campo risorse importanti, anche attraverso un fondo rotativo di anticipazione, per creare un vero e proprio parco progetti per poter concorrere a finanziamenti sia nazionali che europei, perchè una realtà agricola come quella della nostra provincia richiede e richiederà interventi strategici sia sul fronte della razionalizzazione dell'utilizzo sia dell'invasamento dell'acqua per renderla disponibile nei periodi di maggiore necessità delle colture.Anche da questo punto di vista la frammentazione tipica degli assetti organizzativi della nostra provincia rendono impraticabile quella visione strategica e quella progettualità sistemica che sono ormai necessarie per produrre interventi di scala ammissibili ai finanziamenti europei e efficaci per il futuro del settore primario della Granda".

La segreteria provinciale Pd provincia di Cuneo

 

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