CUNEO
CUNEO CRONACA - Riceviamo dall'Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria): "Stiamo assistendo al completo sfacelo di un istituto penitenziario della Repubblica. Quello di Cuneo. Quotidianamente si registrano reiterati eventi critici presso la casa circondariale di Cuneo. Sulla scorta di queste gravi criticità, è dovuto intervenire più volte il gruppo operativo mobile della Polizia penitenziaria che lavora all’interno del medesimo carcere per supportare i colleghi durante le rivolte/proteste violente che si stanno verificando.
Lunedì 7 ottobre, a fronte di una gravissima aggressione ai danni di un detenuto da parte di una fazione di magrebini, ha causato un'immediata reazione violenta da parte di altri detenuti con rifiuto di rientrare nelle celle e minacce nei confronti degli operatori intervenuti per calmare gli animi. Ad averne la peggio altri 4 agenti, finiti al Pronto soccorso durante un'azione di contenimento, con prognosi che varia da 1 a 4 giorni.
Il Penitenziario di Cuneo è completamente dimenticato dall'amministrazione centrale. 400 detenuti di cui 70 circa assegnati per motivi di sicurezza perché hanno creato disordini in altri istituti. Una situazione non gestibile poiché mancano sovrintendenti ed ispettori, nonché un Dirigente Comandante di Reparto per un istituto considerato di primo livello.
Inaccettabile il silenzio della politica e delle istituzioni per far fronte a questa dramma e a queste escalation di violenze. Droga, telefoni cellulari, sostanze alcoliche autoprodotte, farmaci illegali ed armi artigianali che circolano liberamente nelle sezioni, aumentando il traffico illecito e le violenze tra gli stessi reclusi. Chiediamo urgentemente l'intervento del Prefetto per arginare la situazione, ormai al capolinea.
Il segretario generale dell’Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria) Leo Beneduci rinnova l’invito al Presidente della Repubblica Mattarella e al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni affinché dichiarino senza ulteriore ritardo lo stato di emergenza delle carceri italiane, il sistema penitenziale è oramai alla deriva".