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Canapa, risorsa di energia: i benefici della pianta non si fermano in cucina

CUNEO

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CUNEO CRONACA - Oggigiorno non è raro sentire parlare di canapa in cucina, in cosmetica e in tantissimi altri settori commerciali. Quando invece si menziona la cannabis, pianta o semi, e tutte le sue proprietà, qualcuno tende ancora a mostrare diffidenza per via della sua triste fama come sostanza stupefacente. E se vi dicessimo che la cannabis e la canapa sono la stessa cosa? Chiunque, infatti, può scegliere semi di cannabis online senza commettere reati, a patto che la loro destinazione d’uso sia alimentare o industriale e che rispettino determinati parametri.

Ma facciamo un passo indietro e scopriamo meglio questa particolare pianta, spesso stigmatizzata ingiustamente a causa di una fortissima politica proibizionista che ha impedito di mettere alla luce tutte le sue benefiche proprietà. Come accennavamo, cannabis e canapa sono praticamente la stessa cosa: il nome scientifico, infatti, è Cannabis, ma può essere prodotta in differenti varietà, il che da vita a diverse nomenclature.

Quella impiegata per uso commerciale è la varietà di Cannabis Sativa, che contiene una percentuale bassissima o nulla di THC, la sostanza psicoattiva responsabile dello “sballo”, ma che al contrario è ricchissima di altri principi come i cannabinoidi, noti per le loro proprietà benefiche e terapeutiche. Dalla coltivazione (ormai legale) di cannabis è possibile ottenere semi, oli e farine, ma in realtà tutte le parti della pianta sono utilizzabili in settori diversi da quello alimentare. Un esempio? Le fibre di canapa sono così resistenti che la rendono ideale per l’impiego nella bioedilizia.

Tutti i benefici dei semi di cannabis

Dalla coltivazione delle piante femmine di canapa si ottengono dei semi dai mille usi e potenzialità. Proteine, vitamine e acidi grassi polinsaturi sono solo alcuni dei nutrienti contenuti all’interno di questi piccoli semini, il che li rende adatti al consumo alimentare diretto o come materia prima da lavorare.

Un vero e proprio cocktail di energia, i semi contengono proteine e aminoacidi essenziali, vitamine in particolar modo quelle del gruppo B ed E, minerali tra cui magnesio, potassio, zinco e calcio, grassi insaturi omega 3 e omega 6, pochi carboidrati ma molte fibre per favorire il regolare transito intestinale e, infine, sono coadiuvanti del corretto funzionamento del sistema cardiovascolare.

Un consumo abituale dei semi di canapa apporta benefici a 360 gradi nel corpo umano, con effetti positivi su concentrazione, vitalità e benessere dell’organismo. I semi di canapa, inoltre, permettono di ottenere un olio ricchissimo di nutrienti, attraverso un processo di spremitura a freddo che mantiene invariate le proprietà organolettiche, che può essere impiegato sia per uso alimentare, come condimento delle pietanze, sia come integratore da assumere in piccole dosi quotidiane.

Se, a tutto ciò, si aggiungono gli effetti terapeutici dei cannabinoidi contenuti naturalmente nella pianta, magari attraverso l’utilizzo di oli cosmetici, il benessere coinvolge anche la mente, oltre che il corpo. Numerosi studi, infatti, hanno dimostrato che i cannabinoidi come CBD e terpeni possono aiutare a combattere ansia, stress e insonnia, favorendo il rilassamento e la calma.

Come utilizzare i semi di canapa in cucina

La canapa in cucina si presta a tantissimi usi.

Come abbiamo già accennato, i semi di cannabis possono essere consumati direttamente nei piatti, per arricchire insalate e prodotti da forno, crudi come snack dato il loro sapore piacevole che ricorda quello della nocciola, oppure cotti in zuppe assieme ad altri semi e legumi.

Dalla spremitura a freddo, cioè ad una temperatura che non sia superiore ai 25°C, si ottiene dell’olio che può essere utilizzato per condire le pietanze. Meglio non usarlo per cucinare, sia perchè ad alte temperature si rischia di annullare le sue potenzialità, sia perché è molto più costoso degli altri oli in commercio.

Con i semi di canapa è possibile ottenere anche del latte vegetale, da bere o da utilizzare per la preparazione di derivati. La ricotta di canapa, detto anche tofu di canapa, è un formaggio molto usato nei regimi alimentari vegani e costituisce una valida alternativa per gli intolleranti al lattosio.

Inoltre, dalla macinazione dei residui della spremitura, in particolare dalla crusca dei semi, è possibile ottenere la farina di canapa, anch’essa ricca di proprietà e soprattutto valida alternativa agli intolleranti al glutine.

La farina di canapa è meno calorica della farina di grano ma più ricca di fibre, che aiutano la regolarità intestinale e mantengono il colesterolo a livelli ottimali. Considerata la sua debolezza glutinica, però, va miscelata con altre farine e considerati tempi di lievitazione più lunghi se utilizzata per la realizzazione di prodotti da forno.

Infine, con i semi di cannabis si ottiene persino dell’ottima birra artigianale. I semi sono un buon sostituto del luppolo, soprattutto in quelle zone in cui quest’ultimo non cresce a causa delle alte temperature, come al Sud.

La cannabis invece può essere coltivata anche in ambienti un po’ più caldi così da ottenere un prodotto a km 0, ma quanti preferiscono avere la certezza di acquistare semi di altissima qualità possono orientarsi nella scelta tra la vastità di prodotti proposti da Sensoryseeds.it, che seleziona accuratamente i migliori semi provenienti dalla California.

Per essere commercializzata, però, a livello legale è necessario che nella birra destinata alla vendita sia presente comunque una parte di luppolo per bilanciare il contenuto dei principi attivi della cannabis.

Di recente, infatti, un nuovo decreto del Ministero della Salute ha fissato il limite di cannabinoidi che possono essere contenuti nei prodotti alimentari affinché non sforino nell’illegalità, per il quale gli oli possono contenere fino ad un massimo di 5mg di THC per litro, mentre il limite scende a 2mg per chilo nel caso di semi, farine e derivati.

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