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Busca, premio alla carriera al regista Pupi Avati: "Si torna ad essere come i bambini"

SALUZZO

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CUNEO CRONACA - In occasione della consegna del Premio cinematografico alla carriera "Alpi del Mare Città di Busca" Pupi Avati intervistato da Giancarlo Zappoli ha regalato al numeroso pubblico una lunga riflessione sui temi molti profondi, sul senso della vita, sui sogni che diventano possibili, sull’amore, sulla vulnerabilità.

Il grande regista di origini bolognesi ha chiuso il suo intervento lasciando ai presenti questo messaggio: “La vita è come il percorso di un’ellisse: alla fine del giro si torna ad essere come i bambini che credono che ora sia per sempre". Pupi Avati, tornato in questi giorni in sala con il suo nuovo film “La quattordicesima domenica del tempo ordinario”, è uno dei registi più rappresentativi del panorama cinematografico italiano. L’esordio dietro la macchina da presa è datato 1968 con “Balsamus, l’uomo di Satana”; da allora ha diretto oltre quaranta film, collaborando con nomi eccellenti, da Carlo Delle Piane a Gianni Cavina, da Silvio Orlando ad Antonio Albanese, collezionando sette Nastri d'argento, tre David di Donatello, un Ciak d’oro e numerosi riconoscimenti a Mostre e Festival del Cinema.
 
L'importante Premio cinematografico, creato nel 2017, in occasione dei sessant'anni del Cine-teatro Lux di Busca e tributato con cadenza annuale, pone l'attenzione su personalità di spicco del mondo del cinema, che si sono distinte per una carriera di successi e autorevoli collaborazioni artistiche; personalità amate dal grande pubblico che sono entrate nel cuore degli spettatori per lavori di pregiata fattura. Ad aprire l'Albo d'oro, nel 2017, Giuseppe Battiston, seguito nel 2018 da Margherita Buy, nel 2019 da Claudio Bisio e, dopo gli anni del Covid, nel 2022 da Silvio Orlando.

(Foto tratta dalla pagina Facebook di Marco Gallo, sindaco di Busca)

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