SALUZZO
CUNEO CRONACA - Occit’amo Festival continua il suo percorso attraverso le stagioni. Con l’arrivo dell’autunno, si avvicina l’Uvernada, che quest’anno si arricchisce di una nuova collaborazione con il territorio. Uvernada incontra Bramassiadas, un’iniziativa nata in Valle Grana dal gruppo corale Escabòt, pensata per promuovere il canto corale, invitando amici da terre vicine e lontane delle regioni occitane a partecipare a un lungo fine settimana di concerti e formazione.
Tra gli strumenti musicali, la voce è senza dubbio il più antico e diffuso. Essa è immediata e sempre fruibile, permettendo di creare musica ovunque e in ogni momento. Quando diverse voci si uniscono, la voce monofonica si trasforma in un canto polifonico, dando vita a un coro. Ma il coro rappresenta qualcosa di più di un semplice insieme di voci armoniche. È un sistema sociale in cui ogni individuo partecipa attivamente e con pari dignità, indipendentemente dal livello culturale o dallo stato economico.
La partecipazione a un coro offre a ogni individuo emozioni e sensazioni uniche, in grado di superare ogni difficoltà e preoccupazione. Durante le prove settimanali, i problemi personali rimangono fuori dalla porta, mentre l’armonia crea un senso di comunità e appartenenza. Anche i cori amatoriali, che accolgono partecipanti senza alcuna preparazione musicale, offrono un'esperienza di grande valenza culturale e sociale. È proprio questa dimensione corale dilettantistica che BRAMASSIADAS celebra con il suo titolo ironico.
L’avventura di Bramassiadas, come spiega Fabrizio Simondi, direttore artistico, è iniziata nel 2023 grazie all’idea dei membri del locale comitato manifestazioni di Pradleves. La prima edizione ha visto coinvolti gruppi corali strettamente legati alla Valle Grana, come l’Escabòt, la Cevitou di San Pietro Monterosso e la Ciastella della Valle Stura. A seguito del grande successo, la manifestazione si ripete quest’anno, in collaborazione con l’Occit’amo Festival, mantenendo il focus sul patrimonio corale dell’area occitana.
L’edizione 2024 del festival si svolgerà da venerdì 27 a domenica 29 settembre, con concerti e laboratori corali aperti a tutti. Si inizia venerdì 27 alle ore 21 nella parrocchiale di Pradleves, dove l’Escabòt presenterà il coro La Reis di San Damiano Macra. Fondato nel 1989, La Reis è diventato un punto di riferimento per la coralità cuneese, con concerti sia in Italia che all’estero.
La serata di sabato 28 vedrà protagonisti i cantori del coro Eiminal della Valle Germanasca, diretti da Pierpaolo Massel, che porteranno alla luce la storia e la tradizione delle comunità valdesi del Piemonte.
Domenica pomeriggio sarà la volta dell’ensemble Balandrin di Nizza, coordinato da Arnaud Galichet, che promette uno spettacolo raffinato, unendo canto spontaneo e armonie delicate.
Un elemento centrale del festival sarà il laboratorio condotto da Arnaud e i suoi coristi, che offriranno l'opportunità a chiunque voglia unirsi a un coro e esibirsi in pubblico. Questa esperienza permetterà ai partecipanti di diventare artisti, cantando alla moda del nizzardo.
Secondo una visione un po' stereotipata - scrive Sergio Berardo, Direttore Artistico di Uvernada -, la cultura musicale delle terre d'Òc è esclusivamente legata alla danza popolare. Tanto da far coincidere addirittura il termine "occitano" con un genere di ballo. Ci sono il liscio, il sudamericano e, appunto, il non meglio specificato occitano. Sulle cause di quest'ottica pregiudiziale e riduttiva si potrebbero versare fiumi di inchiostro ma quel che secondo noi è importante sottolineare sta nel fatto che la ricchezza culturale di una piccola realtà come le nostre valli ha saputo creare in questi ultimi anni un'offerta diversificata in cui l'aspetto coreutico è soltanto il versante più evidente e affollato. La pratica vocale assume in questo panorama un ruolo molto importante. Le Valli cantano, e lo fanno bene. Per la prima volta il nostro festival si apre a un'iniziativa riservata alla coralità d'Òc, con una vetrina che darà modo all'ascoltatore di venire a contatto con alcune delle più belle realtà vocali dei due versanti alpini, con momenti di incontro, di condivisione, di ascolto, di apprendimento. Godiamoci, con Bramassiadas, un fine settimana in cui la musica occitana dimostrerà ancora una volta di avere tanto da dire e di saperlo offrire in quella molteplicità di forme che la rende una realtà unica e vitale, fiera della propria identità. Buona cantata a tutti.