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"Braidesi tra terra, cielo e mare": un libro per non dimenticare gli uomini della naja

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - "Braidesi tra terra, cielo e mare. Le associazioni d'arma a Bra ieri e oggi" è l'ultima opera dello storico braidese Fabio Bailo (edito da Araba Fenice). Durante la presentazione, lunedi 15 aprile, nella sala conferenze del centro polifunzionale “G. Arpino” di Bra, in provincia di Cuneo, dialogheranno con l'autore i presidenti delle associazioni d'arma.

L'introduzione dell'autore: “Alpini. Carabinieri. Marinai. Bersaglieri. Aviatori. Fanti. E altri ancora.” L'elenco semplice, con un punto, anziché una virgola, ne sottolinea l'importanza di ciò che hanno rappresentato.

Qual'è stata l'urgenza di scrivere delle associazioni d'arma? Te lo hanno richiesto?

"No, ma è come l'avessero fatto le persone più anziane che ne hanno fatto parte, e che per ragioni anagrafiche stanno scemando. Affinchè non venga meno la memoria della naja: quando, fino a poco tempo fa, con la chiamata di leva ogni giovane diventava adulto. Riposta la divisa nell'armadio, l'esperienza maturata in quei mesi, anzi, anni, per i più anziani, non si disperde. Perché a distanza di tempo li spinge a varcare la porta dell'associazione degli appartenenti dell'arma. Quindi, per condividere i ricordi, ma anche per dedicarsi alla comunità, con militanza attiva, con il sostegno di svariate manifestazioni cittadine. Per questo, in un mondo in cui l'io ha scalzato il noi, meriterebbero l'iscrizione all'albo dei generosi, come tanti altri!”

Definirei certosina la tua ricerca storica...

“Sì, ha richiesto impegno. Il libro è illustrato con 200 fotografie e relative didascalie; cita piu di 600 persone, con l'indice dei nomi per individuarle.”

Nel tuo lavoro di ricerca cosa ti emoziona in particolare?

“Il senso di stupore, misto a gratitudine, di chi si vede riconosciuta una dignità quando, per la prima volta, viene invitato a rilasciare la propria testimonianza. Anzi, desidero ringraziare tutti per il materiale fornito e il tempo dedicatomi.”

Che altro c'è in programma?

“Vorrei terminare e pubblicare un lavoro a cui mi dedico da tempo: il mondo delle industrie delle confezioni braidesi.”

Di Bailo, mi piace sottolinare il modo garbato di approcciarsi, soprattutto con le persone anziane, l'ascolto con i tempi giusti e la sensibilità nel cogliere le loro emozioni. Un bagaglio di esperienza acquisito come cofondatore, con Carlo Petrini, Gina Lagorio e Rosella Fissore, dell'istituto storico di Bra, con la rivista “Bra, o della felicità”, che diresse dal 2005 al 2011. Con un ricco archivio audiovisivo di un centinaio di interviste ad anziani: uno spaccato rappresentativo dell'intera comunità braidese.

Il dialogo con questo giovane storico è accattivante, delinea il carattere dei personaggi, menzionando date e ricorrenze, sì, ma anche fatti curiosi e spesso toccanti. Il suo merito, a mio avviso, è quello di non dimenticare persone che, in silenzio, hanno dato un importante contributo alla comunità braidese, riconoscendo loro la dovuta visibilità.

Fiorella Avalle Nemolis

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