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BRA/ Stefano e Valentina tornano protagonisti a "Incontri d'Autore" con il loro film (e non solo)

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Valentina Gaia e Stefano Sardo tornano per la seconda volta a Bra con il loro film "Una relazione". Protagonisti della prima edizione di “Incontri d'Autore, promossa dall'associazione culturale braidese Orora, svoltasi nell'arco di tre giorni. E' stato il concerto di Valentina Gaia, accompagnata dal fratello musicista Carlo e dalla violoncellista Federica Vecchio, che ha aperto il festival “Incontri d'autore".

Una piacevole serata tra armonie sonore all'aperto nel dehor dell'antico caffè Boglione di Bra di via Cavour, in provincia di Cuneo, il punto di ritrovo dei protagonisti adolescenti, un ritorno a casa con una gioiosa festa tra gli amici di sempre. I concertisti hanno proposto alcuni brani tratti da “Pazzi” (INR/Artist First) il nuovo singolo della poliedrica Valentina, prodotto da Hey Cabrera, assieme ai brani originali composti da Valentina e Andrea Bergesio, e altri ancora tratti da Picnic To Club (il primo album per voce e ukulele di Valentina, uscito nel 2020). Tutti quanti fanno parte della colonna sonora del film.

Il singolo "Pazzi” che nasce per voce e ukulele, lo strumento che da sempre ispira la cantautrice Valentina, svela l'atmosfera delle immagini proiettate. Iacopo Zorniotti, collaboratore di Orora che ha scattato le foto della serata, spiega: “Il freschetto non ha scoraggiato per nulla, c'era animazione nella centrale via Cavour, chi seduto nel dehor per consumare, chi, invece passeggiava per caso, si è soffermato attratto dallo spettacolo proprio di fronte al locale". 

Un'ora di concerto piacevolissima che si è conclusa con “l'inno all'ukulele”, scritto e cantato da Valentina, che le ha valso il premio di un concorso dedicato a questo affascinante strumento musicale. “Sono emozionata e felice di esibirmi a Bra, la mia città, e ritrovare amici e sostenitori", ha commentato Valentina. A concludere l'atmosfera gioiosa tra amici, all'improvviso è comparso Stefano Sardo, che accompagnato dal gruppo rock braidese “I Mambassa” (di cui è stato fondatore e cantante), ha interpretato in duo con Valentina il brano “Una Relazione” che da il titolo al film".

Sabato il secondo appuntamento, quando la sala del cinema Vittoria di Bra si è animata per la presentazione di Valentina e Stefano, che precede la proiezione del film. Valentina e Stefano, avvolti dall'affetto dei concittadini, sono distesi e dialogano sul palco con Iacopo Zorniotti, moderatore della serata. Le luci sul palco sono soft, si intravedono appena le figure dei protagonisti, che si raccontano con semplicità. L'intervento di Irene Ciravegna, mamma di Stefano, nonché fondatrice dell'associazione Orora, è esplicativo, ma breve, discreto, come da sua consuetudine.

Iacopo Zorniotti stimola la conversazione, e Valentina e Stefano si alternano nel racconto. “Mi fa piacere vedere in sala tante persone che conosco, è come essere a casa. Grazie a tutti voi", commenta Valentina, che continua: "Pur essendo laureata in urbanistica, lavoro nel mondo dello spettacolo da tanti anni, quindi ho sperimentato la creatività da tanti punti di vista. Ultimamente mi dedico in particolare alla scrittura, ma anche in altri ambiti per sfiorare nuovi lati della creatività".

Iacopo Zorniotti dà voce alla curiosità di tutti: cosa li ha spinti, dopo una rottura, a scrivere un libro da cui trarre un film? "Era un progetto drammaturgico di quando Stefano ed io eravamo ancora una coppia e ci siamo domandati come avremmo affrontato l'interruzione della nostra relazione. Il progetto è stato accantonato per varie difficoltà, così il destino ha voluto che si sia presentata l'occasione di realizzarlo, proprio quando nella vita ci è capitato di fare quell'esperienza. Ci siamo interrogati se farlo oppure no. E' passato un anno e mezzo quando, spinta da Stefano, ho scritto la prima parte del libro, poi dopo un po' di tempo siamo riusciti a scrivere insieme al tavolo nella stessa stanza".

"Confermo!" - esclama Stefano, che continua: "Il mio commento è che scrivere serve a comunicare un fatto, un'emozione che già conosci. Comunque solo dopo tre anni siamo riusciti a ritrovarci per scrivere la sceneggiatura". "Certo è che la scrittura, in questi casi dolorosi, libera - commenta Irene Ciravegna - nel vostro caso è stato nello scrivere la sceneggiatura per un film, ma in altri casi dedicarsi a fare qualcosa di creativo aiuta a superare il momento di grande difficoltà".

Il dibattito si fa interessante, approfondisce il tema, quando Iacopo Zorniotti domanda, attraverso il prima, il dopo e il durante l'esperienza vissuta, cosa abbia significato, provato, e trovato di nuovo, nell'atto di scrivere. Non abbiamo scritto per dire qualcosa a qualcuno - spiega Stefano -. Quando tu scrivi, ti liberi di quello che ti affligge e speri che il tuo istinto ti porti, liberandotene onestamente, a fare qualcosa che può parlare a qualcun altro. Ma il libro non è nato per veicolare un messaggio, è la storia di due persone con le loro nevrosi che cercano di limitare i danni, durante l'esperienza difficilissima di una separazione.

Abbiamo usato i personaggi di Tommaso e Alice non tanto per fare gli alter ego di noi stessi, ma abbiamo adottato dei personaggi per buttare fuori le emozioni che avevamo provato, solo quando ci siamo sentiti liberi da queste. Quello che è servito è stato usare una storia per venire a capo delle conseguenze della nostra separazione, credo". A tratti, si percepiscono momenti di imbarazzo, ben mascherati, di Valentina e Stefano, ex coppia nella vita che hanno deciso di raccontare la fine di un amore in varie forme. Un film, un libro e anche un disco.

Tuttavia, il dialogo degli autori ha aiutato a comprendere e a gustare la proiezione nel suo vero significato. Domenica si è concluso l'ultimo appuntamento di “Dialoghi d'Autore” con la presentazione del libro da cui è stato tratto il film, all'Associazione culturale “Il Fondaco” di Bra. E' un romanzo che approfondisce questa separazione attraverso i protagonisti, Alice e Tommaso, già uscito in libreria dal 2 settembre 2021 per Harper Collins.

Il fine di “Incontri d'autore” è di scoprire e valorizzare i talenti braidesi distintisi nel mondo dell'arte anche a livello internazionale. E' l'approfondimento della gestione della fine di una relazione, amorosa, amicale o professionale, il tema proposto nella prima edizione di “Incontri d'Autore” dall'associazione Orora.

Per info: @Orora Associazione Culturale e @vivi.orora.

Fiorella Avalle Nemolis

(Foto di Iacopo Zorniotti e Fiorella Avalle Nemolis)

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