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Bra sempre più cardioprotetta con "defibrilliamo la città" di Aido e Comune

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Camminando per le vie di Bra, in provincia di Cuneo, distratti dall'incanto di tanta bellezza, tra edifici storici e panorama, forse ci sfugge la presenza discreta di apparecchi esterni di piccole dimensioni e di colore giallo.

A modo loro si fanno notare: sono i defibrillatori cosiddetti Dae (defibrillatore semi-automatico esterno).

Fa riflettere come questo dispositivo medico d'urgenza sia determinante per salvare vite; l'arresto cardiaco è tra le cause di morte principali, non dà segni premonitori e colpisce chiunque e dovunque, quindi richiede un intervento tempestivo.

Al suo interno contiene due piastre adesive in grado di rilevare le alterazioni del ritmo cardiaco, e, se necessario, è possibile erogare una scarica elettrica al cuore, definita defibrillazione, per ristabilirne la normale attività elettrica.

Bra, si può definire una città cardio-protetta, perchè al suo interno conta diversi defibrillatori, collocati sia per iniziativa di imprenditori e privati, e sia all'interno di strutture sportive, perchè previsto dalla normativa di legge.

Altri, invece, sono in luoghi pubblici, posti all'esterno, donati all'amministrazione comunale, quindi alla città, accessibili da chiunque e in qualsiasi momento.

“Il primo defibrillatore pubblico - commenta Luciano Messa, assessore ai lavori pubblici - è stato donato alla città, circa due anni fa, dal Lions Bra Host, poi successivamente posizionato a cura dei cantonieri municipali, nell'accesso del Comune di Via Barbacana.

Nel tempo cresciuta la sensibilità sul tema, ne sono stati installati altri in apposite cassette, nei punti più strategici della città particolarmente frequentati, quindi accessibili al pubblico, ad integrare quei dispositivi già attivi in strutture private o spazi interni, e alle strutture sportive già coperte per norma di legge.”

“Dove sono ubicati?

“Premetto che a breve sarà a disposizione una mappa cartacea e digitale per individuarli:

Da piazza XX Settembre alla base della scalinata che conduce all'Ala; in piazza Carlo Alberto, affianco all'ingresso della Fondazione della banca (ex C.R.B); all'ingresso dell'Istituto Salesiano - San Domenico Savio, viale Rimembranza,19, (donato dal comitato di quartiere Oltreferrovia); all'ingresso del Cimitero, piazzale G.Boglione, 2; al Movicentro in piazza Caduti Nassirya (importante snodo per mezzi pubblici, linee bus e treni); al Centro Polifunzionale Giovanni Arpino, largo Resistenza; al viale Madonna dei Fiori verso il Santuario e in prossimità della “pista da ballo”; al Centro di Incontro di Bandito; a Pollenzo donato dal Comitato di frazione.”

Spiega Gianni Fogliato, sindaco della città: “Il progetto dell'amministrazione comunale per una Bra più cardioprotetta è nato da una forte presa di coscienza: l'urgenza di installare in città defibrillatori semi-automatici pubblici in posizioni strategiche per una rete di soccorso tempestiva.

Determinante la collaborazione, in primis, con l'associazione AIDO, e con altre associazioni del terzo settore, con i Comitati di Quartiere, e con l'intervento dell'ufficio tecnico del Comune per individuare i posti idonei, e sovrintenderne la posa a cura dei cantonieri comunali.

A breve sarà a disposizione anche una mappa cartacea e digitale per individuare i Dae installati in città.

Intanto, la Consulta del volontariato e i referenti della Croce Rossa, stanno organizzando corsi di formazione per una settantina di volontari.”

Il presidente AIDO Gianfranco Vergnano, promotore del progetto “Defibrilliamo la città”, aggiunge: “La collaborazione con il Comune è stata accolta con grande entusiasmo dall'AIDO, da sempre volta a tutelare la vita e a donare un segno di speranza.

Così, Bra si può definire città cardioprotetta, grazie al generoso e sensibile coinvolgimento tra la Consulta Comunale del Volontariato di Bra, la Fondazione CRT presieduta da Giovanni Quaglia , la Fondazione CRC presieduta da Giandomenico Genta.”

Superare, lo sgomento, la paura di affrontare situazioni tragiche in prima persona per soccorrere chi è in pericolo di vita, è un atto di generosità.

Percorrendo le vie della città, fare caso ai nostri amici gialli salvavita, è già un passo avanti.

Insomma, il cuore è un muscolo che pompa la vita, ma è anche la centralina dei sentimenti.

Ascoltiamo i suoi battiti per donare anche la vita.

Fiorella Avalle Nemolis

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