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Bra pronta all'invasione pacifica di chi va a caccia di formaggi

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Manca poco all'invasione pacifica di formaggi. Da venerdi 18 a lunedi 21 settembre Bra si trasformerà per Cheese. I preparativi sono febbrili. Si fa di tutto per rendere la città accogliente, per creare meno disagi possibili ai cittadini.

Le capannine ormai spuntano come funghi, e già sento il frastuono di migliaia di persone che si aggirano tra i banchetti, ognuno con la sua particolarità. Non solo formaggi, ma anche personaggi: produttori e visitatori. E' una vetrina. Ognuno sfila con la propria origine, cultura e personalità. E' il mondo che viene da noi.

Sento già il profumo di queste delizie, alcuni ho sentito dire essere fastidioso per le loro narici. “Troppo odore di formaggi, in quei giorni non esco di casa e se posso vado via.” dicono. Pazienza. Vuol dire che lasceranno più spazio a chi si sposta dall'altro lato del pianeta per godere di questa manifestazione. Siamo cresciuti a pane e formaggio, a pane e burro.

Comunque, chiamare Cheese grande fiera è riduttivo. Ormai si sa, che lo scopo è anche di svelare tutto ciò che stà dietro al cacio. Dalle lotte sostenute per il latte crudo, al problema delle contraffazioni, e anche l'educazione al consumo di formaggi. Insomma: informazione. In prima fila ci sono i produttori. I piccoli produttori che ogni santo giorno mungono le loro bestie, non un giorno di vacanza. Una vita dura. E' la passione che li coinvolge.

Quanti giovani adesso abbandonano la città, non solo in cerca di un lavoro, di un mestiere, ma molti sono ex professionisti, ex commercianti anche ex imprenditori, che si cimentano col formaggio. Follia? Incoscienza? Neanche per sogno: consapevolezza che si può condurre un'esistenza al di fuori del comune. Ne ho incontrati molti. Li chiamo eroi. E loro, malgrado i sacrifici, sono appagati. Non tornerebbero indietro per nulla al mondo.

Provate, mentre vi aggirate tra i mille caci, a osservarli a parlare con loro. Saranno ben felici di raccontare dei loro prodotti, della loro scelta di vita. E con gli espositori stranieri? Chi ormai non mastica po' di francese, o inglese e poi noi, professionisti del gesticolare, riusciamo a farci capire. E' un'opportunità! Basta volerlo.

Buon Cheese a tutti.

Fiorella Avalle Nemolis

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