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Bra: nel baule dei ricordi, l'infanzia e la magia del Natale ritrovate

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Colta da un rigurgito di nostalgia, apro il cassetto del "questo si tiene, non si butta".

Richiede coraggio, è un guazzabuglio di tutta carta: biglietti d'auguri, lettere scritte e mai spedite, ritagli di giornali di moda, inviti di nozze, c'è tanta, troppa roba, fatico ad aprirlo tanto che un foglio si incastra e il cassetto non scorre più. Tiro forte ed ecco apparire un cartoncino ingiallito, un po' disastrato, piegato in tre parti che si apre: è il famoso calendario dell'Avvento che scandisce i giorni con le finestrelle numerate dal 1° al 24 dicembre.

Quel rito che rende suggestiva l'attesa del Natale. I personaggi raffigurati accanto alle finestrelle sono i famosi Peanuts, i mitici personaggi creati da Charles M. Schulz: Snoopy con Woodstock, Lucy, Linus, Charlie Brown, Shermy, Patti, Violet, Sally Brown, Schroeder. Tutto quell'interessante e allegro campionario di umanità è affaccendato in un'allegra atmosfera natalizia che si svolge su un campo innevato.

Piombo nell'atmosfera scintillante di fili d'oro e d'argento, di palline colorate che luccicano illuminate da luci intermittenti posate sull'albero di Natale, di ghirlande decorative natalizie affisse ovunque, a porte, finestre, pareti, camini, compresi i portoncini, che soffocano persino l'arredamento della casa. Tutto è invaso dall'euforica atmosfera natalizia.

Diciamolo però, un po' di tristezza ci coglie quando l'Epifania "tutte le Feste porta via"! E la fatica di smontare cotanta scenografia? Quando la casa un po' spenta, sguarnita, riprende il suo respiro naturale, riposa dopo tanto frastuono giocoso di bimbi che strillano, di tavole imbandite, di adulti che banchettano un po' alticci dopo abbondanti libagioni e, dopo tanti scintillii, finisce la festa, torna il silenzio, si spengono le luci, sbadigliano le finestre e le abat-jour tornano dignitose a diffondere la luce blu.

Comunque, non voglio rinunciare a quel moto di entusiasmo natalizio, apro il baule blu laccato con le maniglie in ottone, ed ecco saltare fuori tutto il Natale, quello gioioso, un po' infantile, ma tanto allegro e colorato. Mi siedo per terra in posizione da yoga, non certo per atteggiarmi a bimba, ma per non restare più di un secondo chinata verso il basso, il colpo della strega è sempre in agguato.

I colori predominanti sono rosso, bianco, oro e argento. Per cominciare trovo un cuscino stampato con l'immagine di un Babbo Natale, bello, pasciuto e sorridente, impeccabile nella sua sontuosa divisa, mentre, a bordo della slitta trainata dalle renne, decolla da una distesa di neve immacolata verso un cielo punteggiato da miliardi di stelle luccicanti. Che immagine fiabesca! Mi prende una gioiosa frenesia di cacciare le mani in quel guazzabuglio. Chiedo scusa a Babbo Natale, il soffice cuscino viene giusto a tiro per posare le mie delicate terga, patiscono il poco confortevole pavimento di legno.

Così mi ritrovo bimba, quando aspettavo con ansia per fare ciò che mamma Gina mi aveva appena proibito: “Sto uscendo per le commissioni e, non ti sognare di cercare nel ripostiglio in baule di Natale, se ci metti tu le mani, addio! L'albero di Natale lo facciamo con Giuliana, è ordinata, lei, precisa e delicata nel maneggiare le palline di Natale. Tu e la tua furia di fare, sai che disastro combini? Se proprio vuoi, potrai decorare il pino mettendo sulle punte il cotone per simulare la neve. E mi raccomando non tormentare tua sorella che sta studiando, piuttosto fai i compiti, ti riduci sempre all'ultimo. E ripassa le tabelline! Cosa credi che non sappia che è Giuliana a farti le operazioni di matematica?".

Finalmente sento la porta di casa chiudersi e i tic tac dei tacchi che rimbalzano sui gradini di marmo mentre mamma Gina scende quelle scale infinite. Abitavamo all'ultimo piano del palazzo in via Antonio Meucci 11, a Cuneo. Adesso che sono grandicella, apro il baule del Natale con la stessa gioia di allora. Vi sembra poco! Euforica come allora, caccio le mani in quel guazzabuglio di meravigliosi ricordi. Il baule rigurgita ogni cosa che spargo sul pavimento con premeditato disordine. Un pezzo qua e un altro là. Che soddisfazione! Vorreste sapere di più? Un'altra volta.

Fiorella Avalle Nemolis

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