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Bra, modello di economia circolare: "Invece di buttare, si aggiusta ciò che non funziona più"

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - L'inarrestabile, salvifica avanzata dell'economia circolare, con il festival dedicato, già alla quarta edizione. E' un orgoglio, per noi della provincia Granda, che nel 2016 le città di Bra, Alba, Novello, nella nostra Langa, siano state scelte come capitale di questo progetto.

"Economia circolare: è il futuro?", è il tema che si dibatte nella spaziosa sala del Movicentro di Bra, in provincia di Cuneo. Dalle ampie vetrate filtrano raggi di sole, dopo tanta pioggia, pare quasi un buon presagio la riscossa della luce: tutti illuminati, anzi contagiati da questo virus per un futuro migliore del nostro pianeta.

In sala presenti numerose classi di istituti superiori di Bra, Alba e altri paesi limitrofi, accompagnate dai docenti. Si accomodano ordinati, i ragazzi, per ascoltare, prendere coscienza della cattiva salute del nostro pianeta. Io, tra di loro, colpevole appartenente a quella scriteriata generazione dello sfrenato consumismo, mi sento un po' a disagio.

Li osservo, hanno in mano i post-it colorati, consegnati loro all'ingresso con la raccomandazione: "Scrivete qualsiasi idea o domanda vi baleni i testa, e se non osate esporvi, dateli ai rappresentanti del movimento Fridays For Future di Alba e di Bra, che sono presenti in sala. E, loro: Luigi, Ester, Cristobal e Vincenzo, parleranno per voi".

Appartengono a quel movimento mondiale, appunto il Fridays For Future, che sciopera per il cambiamento climatico, formato da giovani e studenti, nato il 15 marzo 2019 dall'iniziativa della sedicenne Greta Thunberg, ora candidata al Premio Nobel per la Pace.

I ragazzi sono davvero in tanti, li scruto e nei loro sguardi leggo curiosità, interesse, ma in alcuni forse anche un po' di sorpresa, quasi di smarrimento. "Cosa vorrano da noi questi adulti? - penseranno in cuor loro - che si accusano e ci chiedono scusa per non avere ascoltato il grido del nostro pianeta, ammalatosi per loro incuria. Ed ora tocca a noi fermarci in tempo".

L'effervescente agronomo e saggista Roberto Cavallo, presidente della cooperativa Erica, autore di "Meno 100 chili. Ricette per la dieta della nostra pattumiera" (edizioni Ambiente, 2010), si rivolge ai presenti con semplicità, li coinvolge e li incoraggia a farsi avanti per porre domande o commentare.

“Il tema - introduce - è su cosa la nostra generazione non ha fatto per voi, cosa si sarebbe potuto fare, e cosa si potrà fare. E' la domanda che rivolgerò agli interlocutori e a voi. Intanto annuncio una positiva notizia ambientale che vi riguarda: Bra è il primo comune d'Italia, a mia conoscenza, che si è dotato di un centro di preparazione per riutilizzo, ossia, invece di buttare, si aggiusta ciò che non funziona più. Quindi, un rifiuto che torna un bene".

E, in tema di riuso, ne è precursore proprio un braidese, l'ingegnere Ugo Vallauri, ex allievo del liceo "Giolitti-Gandino" di Bra, che insieme a Janet Gunter ha varato a Londra, dove ora risiede, "The Restart projet": il recupero, con manualità e intelligenza, riparando i propri dispositivi elettrodomestici o elettronici (smartphone, personal computer, radio, tostapane), quelli che spesso buttiamo quando non funzionano più. Quindi, vincere il consumismo senza limiti.

Gli altri esimi relatori, il giornalista ecologista, Roberto Della Seta (Fondazione Europa Ecologia), Christophe Debien, (Institut National del'Economie Circulaire) e l'ex ministro Giovanna Melandri (Human fondation), illustrano il loro impegno sull'economia circolare, tema di cui tutti dobbiamo occuparci. Ormai anche i giovani che si mobiltano per ribellarsi. Focalizzano sul significato del tema economia circolare: non tratta solo di rifiuti (anche se è stato il punto di partenza) quasi da eliminare, trasformandoli il più possibile, per dare un nuovo valore, sia producendo in modo da ridurli, ma vuole anche dire contrastare i cambiamenti climatici, a partire da un diverso stile di vita di ognuno di noi.

In sostanza l'economia circolare è un potere economico che riduce gli impatti e crea valore. Tocca tutti i nostri aspetti, la mobilità, l'energia, il clima, le risorse naturali che stanno esaurendosi. Non c'è un pianeta di ricambio, quindi urge anche trovare nuovi processi di produzione e inventarsi nuovi mestieri. Quindi è basilare rendere di dominio pubblico l'economia circolare, informare, fare riflettere e studiare come passare da un modello vecchio ad uno nuovo. Saranno i giovani i veri attori dell'economia virtuosa che rimette in circolo.

Lascio la sala e mi volto ancora a guardare così tanti ragazzi: sono certa che tra loro ci sono dei futuri "Green Heroes": alcuni di loro proprio premiati, all'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, con la partecipazione straordinaria dell'attore Alessandro Gassman e di Annalisa Corrado (ingegnere meccanico ecologista), durante l'apertura del festival dell'economia circolare e del territorio. Pionieri da imitare, imprenditori coraggiosi, sani, e vincenti, che non disperderanno i valori delle comunità locali e quello inestimabile della biodiversità.

La contaminazione della virtuosa economia circolare fa ben sperare per il futuro del nostro pianeta.

Fiorella Avalle Nemolis

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