BRA
FIORELLA AVALLE NEMOLIS - "Chi era la mia mamma”, ne parla Giulio Cavaglià a nome della famiglia.
E' mancata a soli 54 anni Gemma Fissore; lascia il marito Giorgio Cavaglià, la figlia ventenne Erica, il figlio diciottenne Giulio, il papà Malino di 92 anni, e la sorella Mariella.
La sua scomparsa in città ha suscitato sincera commozione e dispiacere per la perdita di una donna molto amata, non solo dalla sua famiglia, ma da tante altre persone che l'hanno conosciuta, soprattutto nell'ambito ospedaliero.
Gemma, apprezzatissima fisioterapista, è mancata proprio all'ospedale Santo Spirito di Bra, dove per trent'anni ha svolto con passione la sua professione.
Me ne parla il figlio Giulio, che ho conosciuto ed apprezzato per la sua sensibilità, sia artistica che umana. Mi racconta che era da cinque anni che le sua mamma Gemma lottava come una guerrira contro un brutto tumore ai polmoni. Si può immaginare il colpo che ha dovuto subire al momento della diagnosi.
Però lei ha reagito immediatamente: cambiando completamente il suo stile di vita, in tutto ciò che potesse aiutarla a sconfiggere la malattia.
Non si è mai abbandonata alla disperazione, tenace e instancabile, ancorata a quella speranza di sopravvivere, per non lasciare mai i suoi cari. Si sottoponeva a qualsiaisi terapia, anche dolorosa, pur di non lasciare nulla di intentato.
Ha fatto un lungo percorso di introspezione spirituale che le ha dato così tanta forza da riuscire a trasmetterla anche a tutti quelli che la circondavano, compresi i suoi pazienti.
Era molto apprezzata per la sua tenacia e benvoluta per la comprensione e l'amorevolezza mostrata verso chi soffre. Il suo preciso intento era alleviare il più possibile il malessere, quello altrui e anche il proprio, per non lasciare i suoi cari. Un insieme di forza, di energia vitale con cui ha combattuto tutte le sue battaglie.
“Purtroppo si è aggravata circa un mese fa - commenta il figlio Giulio - ha attraversato oceani in tempesta e negli ultimi giorni ha detto: 'Sono caduta negli abissi, ma ora ho imparato a nuotare'".
Per mia mamma non esiste la parola sconfitta, non esiste il verbo perdere, non esiste l'idea di una resa. Perchè ha vinto nel lasciare in eredità a tutti, comprese le persone che la conoscevano, una grande lezione di vita da non dimenticare mai, fino all'ultimo respiro!
"Io ho una vita davanti per prendermi il mondo e scriverci sopra il tuo nome. Ti amo, ciao mamma, sarà un'avventura".
Fiorella Avalle Nemolis