BRA
CUNEO CRONACA - Riceviamo: "'Lo smantellamento delle linee ferroviarie minori è un danno e un tema non eludibile da chi ne ha la responsabilità'. Sono le parole pronunciate dal Presidente Mattarella all’assemblea Anci che si è tenuta a Torino il 20 novembre scorso. Le citate parole del Capo dello Stato, da scolpire nel marmo, sono appropriatissime per le nostre Regioni e per i nostri passati e attuali (potenziali) smantellatori, che in un tempo non lontano consideravano le ferrovie come zavorra del passato superate dalle macchine (simbolo di inquinamento).
Le parole del Capo dello Stato sono da supporto, da stimolo e da incoraggiamento, anche per la riapertura delle storiche linee Ferroviarie, la cui riapertura è appoggiata in pieno dall’Association Europeenne Des Cheminots - AEC. Tali storiche linee ferroviarie sono principalmente le dieci del Piemonte, patria di Cavour padre di tutto il sistema ferroviario reticolare piemontese, clamorosamente e superficialmente chiuse negli ultimi anni (AEC ha redatto un proprio piano generale dei trasporti che indica/consiglia quali siano le linee da riaprire, tra queste quelle piemontesi).
In data odierna noi di AEC siamo venuti a conoscenza della bella notizia che l'amministrazione comunale di Bra ha approvato all'unanimità una mozione che potrebbe segnare una nuova vita per la storica linea ferroviaria Bra-Ceva e la sua diramazione verso Mondovì. Questa iniziativa punta a includere la linea ferroviaria nel circuito delle tratte turistiche nazionali, sotto l'egida del Ministero delle Infrastrutture (in sostanza si vuole far inserire tale linea tra quelle previste all’articolo 2 della LEGGE 9 agosto 2017, n. 128 “lstituzione di Ferrovie Turistiche in Aree di Particolare Pregio Naturalistico o Archeologico”)