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Bra, al piccolo teatro del Poi attori e spettatori si guardano negli occhi

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Un sabato sera diverso, vinta la pigrizia, lascio a casa il calduccio della stufa, esco e scossa da un brivido di freddo mi ifilo subito in auto.

Ormai è fatta! Mi trovo al teatro del Poi, a Bra in provincia di Cuneo.

E' facile trovarlo si trova al piano terreno della scuola di danza e arte della braidese Donatella Poggio, in un vicoletto di via Vittorio Emanule al N.41.

Scendo le scale ed ecco una piccola sala, cinquanta posti, l'arredamento minimale dà spazio solo allo spettacolo. Al fondo spicca il palcoscenico, la scenografia per la famosa piece di Tennessee Williams non richiede sfarzo: quattro sedie in legno attorno ad un tavolo, un divano un po' sgangherato, con accanto un grammofono, e su un tavolino tanti animaletti in vetro, appunto “Lo zoo di vetro”, il titolo della rappresentazione.

In prima fila sono ad un palmo di naso dal palco, e degli attori percepisco persino il respiro.

E' un un privilegio, è una magia cogliere quasi ogni loro battito di ciglia, e sentire il risuono dei loro passi sul palco, e udire quella voce squillante dall'attrice Fulvia Roggero, madre di due figli ormai grandi, interpretati da Linda Borrello, Sandro Calabrò e l'ospite Paolo Calabrese.

Il regista Sandro Calabrò ha messo in scena in chiave poetica, la fragilità, le illusioni e le profonde e insanabili fratture di una famiglia come tante altre.

Sono spettatrice coinvolta dalle vicende dei protagonisti, così talentuosi da farti sentire parte della sceneggiata. Alle battute sarcastiche del figlio rivolte alla madre, ogni tanto mi scappa un un risolino.

Quando evoca i fasti della sua gioventù e lamenta l'abbandono dell'affascinante marito, che l'ha lasciata sola a crescere due figli.

Mentre relegata in un angolo della stanza, una figlia con un forte disagio perchè claudicante, timida, chiusa in sé, legata al suo mondo: quel piccolo zoo di bestioline in vetro.

L'ambiente raccolto, gli spettatori che alle battute si scambiano occhiate d'intesa, gli attori che nel rivolgersi agli spettatori guardandoli dritti negli occhi, li rendono partecipi dei loro sentimenti, fanno dello spettacolo un'esperienza di vita condivisa.

A fine spettacolo chiedo all'attrice Fulvia Roggero: “Cosa provi ad essere ad un palmo di naso dal pubblico?” “E' molto emozionante e ti mette a nudo...e crudo...”

Avvicino Donatella Poggio, fondatrice del teatro Del Poi, insieme a Beppe Incarbona, e le domando: “Non ti basta tutto ciò che fai? Perchè anche il teatro?”

Donatella alta, snella, fisico allenato di danzatrice, senza un filo grasso, occhi scuri e grandi, sguardo da gazzella, ma grinta da leonessa, sorride e risponde: “Effettivamente, un marito, due figlie, Vittoria di 26, Elena di 21, trentatrè anni di scuola di danza che ha incluso successivamente altre due arti: il canto e il teatro, con insegnanti specifici che formano gli allievi a tutto tondo. Quindi, pronti per audizioni di musical, con buoni risultati: borse di studio all'estero, e partecipazioni a talent show.

Una scuola completa in un piccolo centro: quella che avrei voluto frequentare da piccola.”

“Il progetto del teatro come si è concretizzato?” “Si è liberato il piano proprio sotto la scuola, e con il mio amico Beppe Incarbona, col quale ho condiviso performace teatrali, e titolare di “Ironica” agenzia di comunicazione a Marene, abbiamo colto l'occasione.

Ci siamo industriati, con l'aiuto di amici per l'allestimento, e grazie alla generosità di sponsor privati, il 13 marzo del 2015 è nato il Teatro del Poi.

Beppe, addentro all'ambiente e competente in teatro, ne è il direttore artistico.

Lo spettatore paga una tessera associativa di 25 euro valida un anno, mentre l'artista riceve a cappella, un'offerta libera degli spettatori.

Il primo anno abbiamo lavorato con prevalenza di artisti amatoriali, ora abbiamo richieste da parte di artisti di cabaret di Zelig, di Colorado, dei “I bella domanda” un duo comico.

Una bella soddisfazione per tutti: per gli artisti, per noi, e per gli spettatori, che a fine spettacolo escono da un teatro raccolto, intimo, che regala emozioni a tu per tu con gli attori.”

Donatella si cimenta anche con l'arte della coreografia, a breve parteciperà al teatro Astra di Torino, con una sua coreografia, nell'ambito di Made for you, un'importante spettacolo con direttrice artistica la celebre Pompea Santoro della scuola Eko Dance International Project .

Non si accontenta mai, sempre verso nuove esperienze con l'arte che si evolve.

Fiorella Avalle Nemolis

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