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CUNEO CRONACA - In occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione, venerdì 25 aprile la città di Boves celebrerà la ricorrenza con una cerimonia particolarmente significativa. Oltre al tradizionale omaggio ai caduti, verrà inaugurato un monumento dal forte valore simbolico, intitolato “Pietra luminosa per la Pace”. L’opera, realizzata dall’artista Franz Hämmerle, è un dono del Boves-Kreis della Comunità parrocchiale tedesca di Utting-Schondorf alla Comunità di Boves, a testimonianza di un’amicizia fondata sulla memoria condivisa, sulla riconciliazione e sull’impegno per la pace.
La giornata inizierà alle 9 con l’inaugurazione del monumento “Pietra luminosa per la Pace” presso l’area antistante il Cimitero, seguita dal corteo accompagnato dalla Banda cittadina “La Rumorosa” Silvio Pellico. Alle 10, si terrà l’omaggio ai caduti della Prima Guerra Mondiale presso il monumento di piazza Italia, seguito da un momento commemorativo presso il Sacrario cittadino dal titolo “25 aprile, ottant’anni di libertà – La memoria che unisce”. Interverranno il Sindaco Matteo Ravera, il coordinatore della Scuola di Pace Alessandro Cometto e il Presidente provinciale ANPI Paolo Allemano, con la partecipazione anche degli studenti delle scuole bovesane. La cerimonia si concluderà con la celebrazione della Santa Messa nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, officiata da Monsignor Piero Delbosco, vescovo della Diocesi di Cuneo-Fossano.
Il sindaco Matteo Ravera sottolinea che “viviamo un periodo storico complesso, in cui i venti di guerra soffiano ancora vicini ai nostri confini. Più che mai, oggi è fondamentale ricordare il sacrificio dei nostri padri e dei nostri nonni, che hanno lottato per consegnarci un Paese libero e democratico. Il 25 aprile assume quindi un significato ancora più profondo, alla luce dell’attuale contesto geopolitico. Di fronte alle immagini drammatiche che ogni giorno ci raggiungono, la Liberazione dal nazifascismo ci ricorda il valore universale della libertà, della solidarietà internazionale, della cooperazione e della difesa dei diritti umani. La libertà non è un dono: è una conquista”.