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Peveragno: la "querelle" sul video del Birùn che non c'è più sul sito del Comune

MONDOVì

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ADRIANO TOSELLI - Da anni, a Peveragno, in provincia di Cuneo, si parla della «Principessa rapita», affresco medievale quattrocentesco «strappato» e rubato nella cappella di San Giorgio (ne restano vecchie fotografie e riproduzioni, di cui la più significative, del 1990, ben prima del «Progetto M.A.P.P.E», è vicina all’arco del ricetto peveragnese, in via Giordana di Clans). Da qualche tempo vi è anche la questione di un «video scomparso», «Peveragno – Un paese da scoprire», di una decina di minuti, poetico ed onirico, giocato tra negozi ed attività attuali, bellezze storiche e paesaggistiche, le figure, gli «spiriti» del Birùn e di Mariabissula, la «Principessa serpente», sempre aleggianti.Per fortuna, in quest’ultimo caso, sarebbe scomparso solo dal sito del Comune (è rintracciabile su YouTube QUI).

«Che fine ha fatto il video del Progetto M.A.P.P.E.?”. Per rispondere alla domanda in oggetto che i soci ci hanno rivolto a più riprese e che abbiamo girato all'Amministrazione comunale, inoltriamo la risposta del sindaco e di seguito le nostre riflessioni che abbiamo rinviato al primo cittadino. Il video è stato prodotto dal Comune di Peveragno e finanziato dal G.A.L. nel 2015 ed era inserito nella sezione di promozione turistica del sito istituzionale del Comune di Peveragno da cui è stato rimosso da un paio d'anni per una motivazione che finalmente ci è stata data, ma che ci rammarica e che speriamo possa essere riconsiderata. Nel frattempo se lo riterrete opportuno potrete aiutarci a diffonderlo sui social».
 
La risposta del sindaco: «Al Presidente e al Direttivo della Compagnia del Birùn, su richiesta espressa dell’Assessore alla Cultura e Vicesindaco Vilma Ghigo, la Giunta ha esaminato il video "progetto MAPPE" prodotto nel 2015 e ne ha valutata l’opportunità di inserimento sul sito istituzionale del Comune. Le conclusioni a cui siamo giunti sono le seguenti: il video risale a ben sei anni fa, e riteniamo che non sia oggi rappresentativo del "mood" sociale e culturale attuale della comunità peveragnese e più in generale della situazione odierna del nostro territorio. Inoltre la sua eccessiva lunghezza lo rende di fatto un prodotto poco fruibile per una diffusione ampia e rispondente agli attuali standard di comunicazione visiva.
 
Molte cose da allora sono cambiate, e la visione che emerge dal filmato è a nostro parere una visione ampiamente minoritaria e almeno in parte non condivisa dalla attuale Amministrazione. Per tutti questi motivi riteniamo non attuale e non utile ripubblicare il video, ma facciamo invece una proposta: perché non progettare una nuova versione di un video, condividendo con le associazioni culturali presenti sul territorio obiettivi e scelte nella realizzazione del video stesso, per dare una immagine nuova e accattivante del mondo peveragnese? In tal senso si attendono proposte e considerazioni, anticipandovi che la stessa idea verrà sottoposta anche ad altre associazioni operanti sul territorio, nella speranza di ottenere riposte interessate e propositive».
 
Riflessioni inviate alla Amministrazione comunale dal Direttivo della Compagnia del Birùn: «Al signor Sindaco, alla signora Vicesindaco e Assessore alla cultura e ai signori Assessori. Per conoscenza ai signori Consiglieri di maggioranza e di minoranza. Vi abbiamo richiesto il reinserimento del video del progetto 'M.A.P.P.E.' dopo le ripetute segnalazioni della sua rimozione dal sito istituzionale del Comune che noi attribuivamo a una svista. Abbiamo continuato a pensarlo dopo averla segnalata agli assessori Ghigo e Marchisio che ci hanno riferito di disguidi tecnici e di aggiornamenti in corso, ma non di cancellazione.
 
La vostra risposta di non accettare la nostra proposta pertanto ci coglie di sorpresa. Non nascondiamo che ci rincresce che il video sia definito 'oggi non rappresentativo del “mood” sociale e culturale attuale della comunità peveragnese e più in generale della situazione odierna del nostro territorio' perché le belle immagini degli scorci da cartolina del nostro paese contenute nel video sono tutt'ora patrimonio del nostro territorio e ci auguriamo lo rimangano a lungo. (Se ci si riferisce alle scene estemporane di personaggi in costume che richiamano il passato diamo atto che non sono rappresentative della vita di oggi né di quella di sei anni fa quando è stato girato, ma sono solo un escamotage teatrale per incuriosire con garbo lo spettatore).
 
Ci rattrista leggere che 'è un prodotto poco fruibile per una diffusione ampia' perché non è un prodotto, è un racconto: il racconto della storia di Peveragno, fruibile da tutti quelli che hanno interesse a sentirla. Ci sconcerta apprendere dalla vostra risposta che 'la visione che emerge dal filmato è a nostro parere una visione ampiamente minoritaria e almeno in parte non condivisa dalla attuale Amministrazione.' perché la leggenda di Mariabissoula e la figura di Birùn che ci accompagnano nel video alla scoperta di Peveragno fanno parte della nostra cultura secolare e parlano dell'orgoglio peveragnese nella difesa delle minoranze. 
Ci rammarica inoltre che ritenuto 'non attuale' perché vecchio di sei anni non sia stato lasciato nella video gallery del sito almeno come memoria storica. 
 
La vostra idea di realizzare un nuovo video affinché dia 'una immagine nuova e accattivante del mondo peveragnese' ci lascia altrettanto perplessi. Perché il nuovo video non può condividere lo spazio nella video gallery con il video del progetto 'M.A.P.P.E.'? Una video gallery non sarebbe forse più interessante se arricchita da più video girati in tempi diversi e con prospettive diverse tra cui il fruitore può scegliere? Non sarebbe forse più rappresentativa della tradizione di salvaguardia della cultura del nostro paese? Senza contare che il video rimosso era stato pagato con soldi pubblici e sarebbe bene rimanesse fruibile da tutti il più a lungo possibile. Oltre ad essere parte di un progetto tutt'ora attuale con i murales che decorano il nostro paese raffigurando i momenti più rappresentativi della nostra storia. 
 
L'evidente differenza di visione ci rende dubbiosi sulla possibilità di essere davvero utili per un progetto video condiviso (senza contare la situazione pandemica), non potendo trascendere dalle nostre convinzioni che solo chi sa guardare indietro riesce a vedere avanti e nel contempo fermamente decisi a rispettare la vostra opinione. Intanto vi ringraziamo per la risposta, che pubblicheremo, e ci impegniamo a continuare a diffondere il video rimosso, pubblicandolo sui nostri canali social e condividendolo con le associazioni culturali del territorio e con tutti coloro che lo vorranno affinché possa continuare la sua opera di promozione, con l'auspicio che possa un giorno essere reinserito anche nel sito istituzionale del nostro Comune».
 
Adriano Toselli 

 

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