MONDOVì
SERGIO RIZZO - Biodiversità, sostenibilità, territorio, comunità, genuinità, sono termini del vocabolario corrente usati per rappresentare ciò che è ambito, sognato, sperato. E, in questa società così gravemente compromessa, pare che quanto manca nella realtà sia compensato dal linguaggio, dalle rappresentazioni che, a volte, sono reali solo in superficie. Pare, però, che nella prassi corrente sia sufficiente essere dichiarativi, magari con modalità suadenti, tanto, l’onere della prova ci si è abituati a non richiederlo. Si è a tal punti pervasi dalle immagini e narrazioni da “mulino bianco” che il vero mugnaio, oggi, fa fatica a presentarsi come quello vero.
“Parole come sostenibilità, naturale, genuino, tradizione sono entrate a pieno titolo nel linguaggio della pubblicità. Come spesso succede, anche nel mondo dell’agroalimentare la cultura dominante si appropria del lessico delle culture periferiche. E’ un buon segno? Significa che quelle culture periferiche stanno finalmente contaminando il centro del sistema? Oppure si crea confusione e il cittadino – consumatore ha bisogno di maggiori e migliori strumenti per orientarsi? E i piccoli produttori che fanno qualità nel senso pieno e completo della parola come possono promuovere il risultato del proprio lavoro senza ripetere slogan che paiono ormai usurati?”, dichiara Cinzia Scaffini.
Cinzia Scaffidi, docente presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, autrice di diversi saggi pubblicati da Slow Food Editore, come “Mangia come parli – Come è cambiato il vocabolario del cibo”, “Che mondo sarebbe – Pubblicità del cibo e modelli sociali”, “Il profitto e la cura. La sostenibilità e le voci che non abbiamo ascoltato”, sarà sabato 23 settembre, alle 17,30, a Castelnuovo di Ceva. Seguirà rinfresco "da Castelnuovo alle Ande (e ritorno)”. Concerto del duo musicale Duodiesis e testimonianze di migrazioni e ritorni, alla cappella di san Maurizio. Incontro promosso da Comune di Castelnuovo, Comitato valorizzazione e gli Orti di Rusei.
Duodiesis nasce dalla collaborazione e amicizia tra il sassofonista Enzo Oliva e il pianista Lorenzo Lucchi nell’anno del centenario della nascita del compositore Italo-argentino Astor Piazzolla. Il duo propone un repertorio musicale che attraversa il XX secolo e unisce i ritmi e le danze tipiche argentine con quelle della musica classica. Da Castelnuovo alle Ande (e ritorno) è il titolo di questa iniziativa culturale imperniata sull’emigrazione italiana verso l’Argentina agli inizi del secolo scorso, emigrazione che ha visto anche famiglie castelnovesi i cui discendenti hanno mantenuto contatti con il paese prefigurando anche ritorni.
Sergio Rizzo