FOSSANO
Nell’ambito della SpringSchool 2019 lunedì 6 maggio, a Bene Vagienna si terrà una tavola rotonda dedicata all'Interactive 3D Museum (che si svolgerà dal 5 al 12 maggio).
La seconda edizione del MIMOS Academy Programme, che si realizza nella Spring School 2019 in “Interactive 3D museum”, vuole configurarsi come momento di aggiornamento, confronto professionale e formazione postlaurea sui temi dell’immersione virtuale applicata in ambito museale.
Spring School 2019 Interactive 3D museums è un’azione inclusa nel progetto “Raccontare un territorio. Paesaggio, archeologia e geologia come motore di sviluppo territoriale”, di cui Compagnia di San Paolo è il principale sostenitore, facente capo all’Unione del Fossanese ed inclusa nel programma di alta formazione della MIMOS Academy.
Organizzazione e coordinamento a cura di No Real srl.
Ingresso gratuito, iscrizione obbligatoria al link: http://bit.ly/2ZoyfoJ
La seconda edizione del MIMOS Academy Programme, che si realizza nella Spring School 2019 in “Interactive 3D museum”, vuole configurarsi come momento di aggiornamento, confronto professionale e formazione post- laurea sui temi dell’immersione virtuale applicata in ambito museale.
Il museo è un organismo che si sta trasformando digitalmente in modo sempre più rapido e che oggi, dopo circa vent’anni di sperimentazioni e buone pratiche, sta includendo esperienze interattive sempre più immersive in piccoli e grandi musei archeologici e non solo.
Si parla di Realtà Virtuale, di Realtà Aumentata, di Realtà Mista, di Gamification, Engagement e Embodiment, oltre che di Storytelling e di Social Media Management. Termini che paiono lontani dall’ambito umanistico tipico della museografia, ma che in realtà ne fanno intrinsecamente parte quando configurano uno spazio non più parallelo a quello fisico, ma profondamente intrecciato ad esso, in cui rendere più efficace, divertente ed emozionante il trasferimento e la memorizzazione della conoscenza mettendo l’utente al centro dell’azione.
Questa tendenza, però, ha alcune criticità importanti: la potenza immaginifica della computergrafica può confliggere con il rigore della divulgazione scientifica e l’immersione virtuale può scontrarsi con l’esperienza diretta dei reperti esposti.
Così il marketing e la Sentiment Analisys possono apparire “fuori luogo” nel configurare l’offerta museale, porla in essere, misurarla nell’approccio reale e digitale con il visitatore.
La Spring School 2019 vuole introdurre gli allievi in queste tematiche, ritenute strategiche per il museo di oggi e del futuro, attraverso il confronto con i “guru” del settore, l’esperienza diretta con le principali tecnologie abilitanti e lo sviluppo diretto di alcune applicazioni.
Il programma si configura in quattro momenti specifici:
La Domenica: accoglienza con visita al sito archeologico di Augusta Bagiennorum ed al MAB - Museo Archeologico di Bene Vagienna.
Il Lunedì: una giornata interamente dedicata alle esperienze e discussioni in cui al tavolo dei relatori saranno invitati direttori di importanti musei italiani, per esporre la propria affinità o distanza dalla Virtualità. Si esamineranno i loro progetti sperimentali e quelli messi a regime, dopodiché saranno presentate buone pratiche internazionali create da alcuni tra i migliori centri di ricerca e aziende italiane del settore per affrontare le tematiche fondamentali del Virtual Design per i Musei.
Dal Martedì al Venerdì si realizzeranno quattro workshop, di una giornata ciascuno, per la formazione strumentale e metodologica sulle principali tecnologie abilitanti: Realtà Virtuale immersiva con Oculus Rift, Realtà Aumentata da tablet e smartphone, Natural Interaction con Leap Motion e Microsoft Kinect, 3D dissemination sfruttando il PDF 3D e i 3D Player web, 3D publishing sul web .
Il Sabato mattina sarà dedicato alla presentazione degli elaborati degli allievi partecipanti con la formalizzazione dell’attestato di frequenza che potrà concedere crediti formativi e universitari a seconda dei regolamenti dei rispettivi Ordini professionali e Dipartimenti universitari.
Il tutto operato con software free e, quando possibile, open.
Così come nella miglior filosofia “open data” saranno rilasciati i risultati prodotti dagli studenti a disposizione della collettività.
Gli alunni saranno suddivisi sulla base di affinità e competenza. Ogni gruppo lavorerà direttamente sui software e le tecnologie sopra descritte, producendo una “mini-applicazione” dimostrativa per ciascun workshop. A ciascun partecipante è richiesto di portare un laptop (di medie-alte prestazioni, con Windows come sistema operativo). Il corso si concluderà con la presentazione dei risultati e conseguente attestato di partecipazione.