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Bambini e compiti: come aiutarli dopo la giornata a scuola

CUNEO

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DANIELA CANGELOSI - L’impegno dei compiti a casa dopo una lunga giornata scolastica, è un momento fondamentale; per alcuni  bambini può però risultare faticoso, e per i genitori, molto temuto! Possono subentrare conflitti estenuanti, richieste continue affinché vengano cominciati e, una volta intrapresi, spesso si protraggono per tutto il pomeriggio.

I compiti non devono semplicemente essere considerati un dovere; sono un’occasione di crescita, per il bambino-ragazzo, per la relazione genitori-figli e per la collaborazione scuola-famiglia. E’ nella scuola primaria che il bambino inizia ad  imparare ad organizzarsi, a darsi tempi, ad autoregolarsi e a responsabilizzarsi. E’ una progressiva acquisizione di autonomia, dove  inizialmente, occorre l’aiuto dell’adulto che deve soprattutto supportare ed incoraggiare, senza sostituirsi al bambino. Sono un modo per valutare se è stato compreso bene ciò che è stato svolto a scuola, consolidare competenze e imparare a gestire il tempo.

Per il genitore sono uno strumento per condividere del tempo con il proprio figlio, per poterlo così meglio conoscere, per verificare a che punto sono i suoi progressi e per cercare di capire il suo andamento scolastico. E’ importante trasmettere serenità e accettazione, durante lo svolgimento dei compiti, senza richieste pressanti, aprendo un dialogo reciproco.

Bisogna garantire presenza fisica, ma anche sostegno emotivo dimostrando fiducia e incoraggiamento, evitando gli atteggiamenti estremi dell’autoritarismo, del permissivismo e della sostituzione, che possono rivelarsi deleteri.

E’ bene che il momento dei compiti sia quasi un rito, in modo tale che metta in rilievo l’importanza dell’impegno, accentuandone il significato. A tal fine è utile decidere un orario costante.

Se ci accorgiamo che i nostri figli non sono motivati, è opportuno attribuire un senso a quanto acquisiscono a scuola, ancorando i contenuti appresi, alla vita di tutti i giorni. Se vogliamo che i bambini affrontino con una buona disposizione l’esercizio a casa, bisogna mostrarsi ottimisti sulle loro capacità sostenendoli nei loro punti di forza, nella consapevolezza che spesso, i risultati, si osservano nel lungo periodo.

La capacità di crescere dei nostri figli, infatti, non si valuta solo in relazione ai voti più o meno alti, ma soprattutto sulla base di una loro maturazione equilibrata e graduale.

Al prossimo viaggio nel mondo della psicologia!

(Bibliografia:  Non solo amore - Anna Oliverio Ferraris - Giunti)

Dott.ssa Daniela Cangelosi

Psicologa ed insegnante di scuola primaria a Cuneo

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