CUNEO
PIERCARLO BARALE - Migranti. Ne abbiamo bisogno, sia per le lavorazioni manifatturiere che per badare agli anziani; sempre più numerosi, per la maggior durata della vita. Siamo il secondo paese al mondo per l'anzianità - quasi i primi - e si teme fondatamente che, in un futuro assai prossimo, non saranno sufficienti i versamenti previdenziali per pagare pensioni, medicine ed ospedali. Le donne italiane partoriscono meno di quelle di quasi tutti gli altri paesi. Con il rischio di prossime chiusure di asili e scuole; poi di università. C'è già crisi per i produttori di articoli per l'infanzia, cibi omogeneizzati, latte in polvere, medicinali pediatrici, abbigliamento baby, carrozzine e passeggini.
Meno nascite perchè meno sicurezza di lavoro e pensione, costo rilevante delle case, mutui che non ne coprono il prezzo, neppure per la metà. Di fronte ad una crisi che viene descritta come terminata, secondo le rilevazioni statistiche, i giovani non trovano lavoro stabile e restano con i genitori. La situazione, definita drammatica dagli esperti demografi, è normale e ragionevole sotto il profilo delle attuali condizioni di convivenza. Obbligano chi mette al mondo figli a non limitarsi all'alimentazione, alla istruzione ed alla tutela delle malattie, vaccini compresi. Occorre educare agli affetti, al rispetto degli altri, alla generosità ed all'altruismo.
Non si possono delegare alla scuola questi importanti aspetti educativi, così come non si devono insultare i docenti se il pargoletto è stato rimproverato per lo scarso impegno. Meno che mai prenderli a pugni, se arriva un brutto voto. Negli anni passati - giurassico, direbbero i ragazzi di oggi, non tutti per fortuna - ogni famiglia aveva due o più figli in città e quattro o cinque in campagna. Forse i pargoletti non erano visti come quasi in estinzione, come avviene oggi. L'integrazione fra scuola e famiglia era basata sul rispetto dell'operato dei docenti. Se arrivava un brutto voto, un rimprovero o anche una infrequente bocciatura, non ci si rivolgeva all'avvocato per contestare la decisione.
C'era la presunzione della legittimità e correttezza dell'operato della scuola. Ai rimproveri dei docenti facevano seguito altrettanti provvedimenti dei familiari, che spesso non si fermavano alle parole, ma imitavano i genitori inglesi. Rischiamo la decrescita demografica costante e tendente al peggio. Per risollevare le statistiche occorrono annualmente iniezioni di nuovi residenti, giovani, coppie determinate, per civiltà di provenienza, a mettere al mondo più figli, a lavorare sodo, ad accettare condizioni di vita alle quali noi spesso non siamo più abituati. Ma assai migliori di quelle precedenti. In tal modo la nostra società riceve forza fresca, entusiasmo, ringiovanisce, non solo demograficamente.
Da sempre il nostro paese ha accolto - o è stato obbligato - stranieri, invasori diventati stanziali, migranti, così come è avvenuto per gli Stati Uniti. Abbiamo dato a quel grande paese lavoratori e cervelli, sopportando spesso umiliazioni, ma abbiamo contribuito, con le caratteristiche di generosità ed inventiva, a renderlo grande. Il fenomeno epocale dell'emigrazione dall'Africa ed Asia per guerre e carestie ci ha trovati spiazzati, non abbiamo pensato a gestirla come risorsa. Ci è sembrata una minaccia, perchè siamo stati soli in prima linea a ricevere questi flussi, mentre quasi tutti gli altri paesi europei - meno la Germania che ne ha accolti un milione, chiudendo però le porte subito dopo - si sono tirati indietro. E' ora di regolamentare, come Europa, questi flussi, distribuendo ed accogliendo profughi ed aventi diritto.
Piercarlo Barale