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Avis provinciale Cuneo: “Vogliamo continuare a donare nonostante la burocrazia”

CUNEO

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Al Cinema Teatro Baretti di Corso Statuto 15/f in Mondovì, si è tenuta la 61° Assemblea Provinciale Avis. 

L’Avis Provinciale di Cuneo , presieduta da Giorgio Groppo che è anche Presidente Regionale, è la più grande Associazione di Volontariato del Sangue della Provincia di Cuneo: ha un elenco donatori di circa 35.000 donatori strutturati  in n. 49 Sezioni e n. 26 Gruppi dei  quali n. 18 della Sezione di Alba, n. 4 della Sezione di Bra, n. 3 della Sezione di Fossano, n. 1 della  Sezione di Cuneo  e  n. 1 della Sezione di Savigliano, che nel 2018 hanno avuto un incremento di 320 unità: di questi, 13.675 hanno effettuato almeno una donazione e le donazioni complessive sono state 23.153.

Afferma il Presidente Provinciale Giorgio Groppo “Da parte di tutti i delegati presenti in Assemblea è emersa la contrarietà delle disposizioni messe in atto dal Centro Trasfusionale di Cuneo tese a limitare l’afflusso dei donatori di sangue al Centro Trasfusionale ed ai Centri di raccolta pubblici di Mondovì, Savigliano, Fossano e Saluzzo. Le carenze di organico dei Centri Trasfusionali non può ricadere sul servizio reso ai donatori. Abbiamo invitato all’Assemblea il Primario Dr. Lorenzi e tutti i tre Direttori Generali delle Asl ma non si sono presentati”.

Si legge infatti nella relazione che il Centro Trasfusionale di Cuneo intende organizzare  una sorta di “agenda della donazione” dove il donatore si può prenotare attraverso un portale e/o una chiamata telefonica, per fare la propria donazione presso il Centro Trasfusionale e/o un Centro di prelievo pubblico, che non  trova d’accordo l’Associazione in quanto sarebbero gestite le donazioni non secondo la disponibilità donativa, ma secondo la necessità dell’Ospedale locale!              

All’Assemblea Provinciale di Mondovì sono stati  premiati gli Oscar della Generosità di cui, come da regolamento, tre su designazione delle Avis del territorio ed uno su designazione del Consiglio Direttivo Provinciale nelle persone di Ubertino Geuna (Avis Cavallermaggiore), Livio Tortore (Avis Bra) , Angioletta Armitano (Avis Caraglio), su proposta delle Avis di Base e Roberto Ravera su proposta del Consiglio Direttivo dell’Avis Provinciale, con le seguenti motivazioni:

UBERTINO GEUNA

Presidente del Comitato "Frazione Madonna del Pasco" per 12 anni. Ha svolto la mansione di Consigliere e Vice Presidente della Pro Loco di Cavallermaggiore. E' stato socio dell'Avo della Casa di Riposo e membro del Direttivo della locale Sezione Alpini. Da 25 anni è Consigliere del Direttivo della locale Sezione di Cavallermaggiore, con oltre 70 donazioni.

LIVIO TORTORE

Iscritto alla Sezione Avis di Bra. Guida il pulmino dell'Associazione dal 1970. Ha svolto l'attività di Revisore dei Conti e di componente del Consiglio Direttivo dal 1972. 

ANGIOLETTA ARMITANO

Socia da più di 30 anni della Sezione Avis di Caraglio e da 20 anni fa parte del Consiglio Direttivo. Sempre in prima linea nella partecipazione e nell'organizzazione di eventi per la promozione del sangue nel territorio. Ha fatto parte dell'Associazione Insieme per Caraglio,  ed è stata per vent'anni collaboratrice della Protezione Civile Comunale.

ROBERTO RAVERA

Laureato in Medicina e Chirurgia con Specializzazione in Odontoiatria Direttore Sanitario e Responsabile UDR Avis Intercomunale Arnaldo Colombo.

RELAZIONE MORALE ANNO 2019

"Signor   Presidente    dell’Amministrazione   Provinciale, Signor Sindaco, Autorità civili e  avisine, grazie di   essere intervenuti e di confermare con la Vostra presenza, l’attenzione che le istituzioni  hanno verso  la  nostra benemerita associazione di donatori del sangue.  

Cari Amici delegati, ci ritroviamo oggi a celebrare la nostra  61°Assemblea Provinciale per esaminare il lavoro svolto nell’anno appena passato, che è stato sotto alcuni aspetti difficile, ma pur sempre  entusiasmante, e che ci ha visti impegnati su tutti i livelli, a lavorare con l’impegno, la dedizione e l’entusiasmo di sempre. Un grazie particolare all’Avis Comunale di Mondovì, al Suo Presidente ed a tutti quanti hanno collaborato all’organizzazione di questa Assemblea.

Prima di iniziare i lavori assembleari è doveroso ricordare chi nel  2018 ci ha lasciato.. per tutti chiedo un minuto di silenzio… grazie.

Andiamo da un’economia dei sistemi verso un ecosistema degli attori individuali

Il 52° rapporto del Censis ci richiama ad un aspetto della società che è sotto gli occhi di tutti: lo squilibrio dei processi d'inclusione dovuto alla contraddittoria gestione dei flussi migratori; l'insicura assistenza alle persone non autosufficienti, interamente scaricata sulle famiglie e sul volontariato; l'incapacità di sostenere politiche di contrasto alla denatalità; la faticosa gestione della formazione scolastica e universitaria; il cedimento rovinoso della macchina burocratica e della digitalizzazione dell'azione amministrativa; la scarsità degli investimenti in nuove infrastrutture e nella manutenzione di quelle esistenti; il ritardo nella messa in sicurezza del territorio o nella ricostruzione dopo le devastazioni per alluvioni, frane e terremoti.

La società vive una crisi di spessore e di profondità: gli italiani sono incapsulati in un Paese pieno di rancore e incerto nel programmare il futuro. Ogni spazio lasciato vuoto dalla dialettica politica è riempito dal risentimento di chi non vede riconosciuto l'impegno, il lavoro, la fatica dell'aver compiuto il proprio compito di resistenza e di adattamento alla crisi. L'impresa che ha saputo ristrutturarsi, anche a costo di sacrifici e di tagli occupazionali, non trova risposte nella modernizzazione degli assetti pubblici, nel fisco, nella giustizia, nelle reti infrastrutturali, nella ricerca.

L'operaio, il dirigente, il libero professionista o il commerciante che hanno affrontato la crisi economica hanno atteso, troppo spesso invano, il miglioramento del contesto che a quegli sforzi dava senso e direzione. Le famiglie e le aziende che si sono sostituite al welfare pubblico hanno sperato in una uscita dalla provvisorietà, ma hanno finito per rimanere via via più isolate.

Dal canto suo Hann nel suo libro “psicopolitica” afferma che il cittadino di fronte ai nuovi mezzi di comunicazione come gli smartphone, si sente libero ma è fortemente condizionato, anche in forma subliminale affermando a pag. 22 che “il like è l’amen digitale, lo smartphone non è solo uno strumento di controllo ma è anche un confessionale e facebook una Chiesa”.

La psicopolitica si interessa delle emozioni limitando l’esercizio di libertà delle persone, e questa libertà incondizionata è invece libertà molto condizionata, diventando un modo per introdursi nella coscienza delle persone, diventando una forma di schiavitù.

Il moltiplicarsi di questi accessi denota anche che noi umani abbiamo pane e sete di relazione e il linguaggio dei social è un linguaggio a breve che fa breccia.

La diffusione della comunicazione porta ad una connessione perenne e totale che paradossalmente rischia di chiudere i soggetti in una campana di incomunicabilità.

Come dice il Prof. Albarello, siamo molto “social” ma poco sociali, cadendo nel bullismo cibernetico.

Ora, tra pochi mesi ci saranno le Elezioni Europee ed amministrative e nella nostra Regione si voterà anche per il rinnovo del Governo del Piemonte e quindi le persone hanno grandi attese ma anche grandi paure verso una politica nella quale no credono più. 

Facendo un discorso generale, le politiche finalizzate unicamente al consenso e ad un equilibrio tra parti e interessi hanno fatto il loro tempo e le politiche di semplice trasparenza, spesso declamate e poco applicate, non sono sufficienti.

La fiducia nello Stato di diritto si acquisisce se c’è equità, corretta distribuzione delle risorse, pari opportunità, attenzione nei confronti di chi è svantaggiato socialmente.

Politiche che impongano ai loro attori l’onere etico della scelta, l’obbligo e la responsabilità di decidere sulla base dei valori dichiarati e sottostanti, politiche che possano essere riconosciute negli obiettivi da perseguire e nella qualità dell’impegno speso per raggiungerli. Non tutti i mezzi sono leciti, soprattutto in un’età in cui i fini reali non si scorgono e i mezzi sono fini a se stessi.

Crediamo nella necessità di politiche difficili, in grado di dire dei “no” eticamente motivati e di fare prevalere  l’interesse generale a fronte di quello particolare; politiche sottratte alle influenze delle lobbies portatrici di interessi forti e alle logiche clientelari.

Per quanto ci riguarda, nel caso del servizio di volontariato, prima del dono viene il servizio che deve sempre essere prestato con competenza e con professionalità, nel rispetto delle norme deontologiche della propria professione.

Il dono rientra nell’ambito della carità e assume le caratteristiche dell’amore e della gratuità. Il servizio radicalmente rientra nell’ambito della giustizia: può essere qualitativamente arricchito dall’amore e dalla gratuità, ma anzitutto deve rispondere al suo requisito di giustizia.

E’ quanto affermava già Pio XI nell’Enciclica Quadragesimo anno ( 1931) ripreso dal Concilio Vaticano II nel decreto sull’apostolato dei laici: “sìano innanzitutto adempiuti gli obblighi di giustizia perché non avvenga che si offra come dono di carità ciò che è già dovuto  a titolo di giustizia”.

Soltanto una coerente fedeltà ai doveri di giustizia nel servizio, rende accettabile e credibile il dono dell’amore e della gratuità.

Anche nel mondo della sanità ci sono persone che arricchiscono il loro servizio reso fedelmente secondo giustizia, con il dono dell’amore e della gratuità.

E’ che i casi di mala sanità sono subito ripresi dai mass media e finiscono sui giornali, in televisione, fanno rumore, tutti li conoscono. Il quotidiano servizio fatto con competenza, umanità, carità da molti operatori sanitari e da molti volontari non fa strepito, nessuno ne parla: questi operatori e volontari danno motivo di speranza a chi ha la fortuna di incontrarli. 

Organizzazione e Sviluppo

Nel  2018 si è verificato un decremento nelle donazioni:  23.153 sacche raccolte contro le  23.714  raccolte nel 2017 con un decremento del – 2,37 %  (n. 364 sacche  in meno).

I  donatori  attivi  sono 13.675  contro i 14.039, con un  decremento del -2,59  rispetto all’anno precedente, superando sempre ancora però il muro dei 15.000 donatori.

I  nuovi donatori  sono 879  contro gli 559 cancellati,  per cui si registra   un incremento  di  + 320 donatori. 

La  ripartizione dei prelievi per  SIT, Torino continua a mantenere il primato con 8.352 donazioni  (contro le 8.446  dell’anno precedente) di cui 7.382 sangue intero, 937 plasma e  33 piastrine,  segue Cuneo  con 6.777 donazioni (rispetto  alle 7.094 dell’anno precedente con un decremento di 317 unità) di cui  5.110  sangue intero,  1.628 plasma e  39 piastrine,  Savigliano con 6.022 donazioni (  contro le  6.223 dell’anno precedente ) di  cui n. 4.686 sangue intero, 1.336 plasma e n. 0 piastrine Mondovi’ con 1.667 donazioni (rispetto alle 1.622 dell’anno precedente) di cui 1.362 sangue intero,  305  plasma  e n.0  piastrina ed infine  Savona (presso il quale confluiscono le donazioni della Sezione di Monesiglio, con 335 donazioni (pari ad un incremento sulle donazioni dell'anno precedente del +1,82 %).

Se  ragioniamo   sulle   donazioni delle Sezioni raggruppate per  SIT,  possiamo verificare infatti che il Centro di Raccolta Avis di Torino  ha  subito un decremento pari a  -94 donazioni (-0,24% rispetto al  -0,24% dell’anno precedente ), il   SIT   di  Cuneo  ha subito anch’esso un decremento rispetto all’anno passato con  -317 donazioni (-4,47%) rispetto al 2017, il  SIT di Savigliano con un  decremento di -201  -3,23% dell’anno precedente, mentre il SIT di Mondovì  ha un incremento di 45  donazioni (+ 6,8% rispetto all’anno precedente).     

 

La riorganizzazione del sistema sangue sul nostro territorio e proposte per il futuro

Nel 2017 è stato nominato quale Direttore del Servizio di Immunoematologia e Trasfusionale con sede presso l’azienda ospedaliera S. Croce e Carle ma interaziendale con l’Asl CN1 il Dr. Marco Lorenzi con il quale abbiamo cercato di rapportarci sempre in termini positivi ed abbiamo collaborato con lealtà, cercando di condividere proposte ed esperienze.

 

La riorganizzazione della sanità a livello regionale con la diminuzione dei Centri trasfusionali a otto in Piemonte ed uno in Provincia di Cuneo sta richiedendo a livello provinciale da parte del servizio pubblico un lavoro organizzativo e gestionale non indifferente che, se non risolto con celerità, potrebbe causare un problema nella raccolta del sangue.

Il personale medico che va in pensione non viene sostituito ed i Centri trasfusionali tutti, anziché chiedere nuovo personale e confrontarsi con la Direzione Generale dell’ASL, si inventano modalità di prelievo che tendono a mascherare un indirizzo ben preciso, di raccogliere solo il sangue necessario per il proprio ospedale di riferimento.

Non possiamo accettare questo sistema, così come la riorganizzazione della raccolta sul territorio, dev’essere omogenea e uniforme per cui non è possibile che in alcune aree, per esempio il saluzzese, alcune sezioni siano invitate ad andare a donare presso il Centro trasfusionale di Savigliano, mentre per altre Associazioni sia permesso di prelevare in sangue da parte delle autoemoteche della propria Associazione che provengono da altre Province.

Quest’anno a calendario già pubblicato, abbiamo inteso fare una mappatura del calendario prelievi di ogni Sezione , diffondendolo poi a tutte le Sezioni, per dare la possibilità ad ogni donatore di andare a donare, ogni giorno o almeno ogni settimana, presso un punto prelievo d un’altra Sezione, ma questo oggi è ancora limitato alle Zone in quanto il Centro Trasfisionale ha i sistemi informatici che non possono ancora interagire tra Cuneo con Mondovi, Alba, Savigliano e Fossano, con Saluzzo.

Per supplire a ciò, abbiamo interessato i nostri avisini “informatici” ed abbiamo individuato un programma informatico “Avis Net”, già in uso per l’Avis Intercomunale “Arnaldo Colombo”  e che quindi copre tutta l’area della nostra Provincia da Racconigi a Bra ed Alba con tutte le Langhe e presto anche con la Sezione di Cavallermaggiore, teso ad interagire tra le Sezioni, convocare i donatori per la donazione con i mezzi informatici, avere una gestione uniforme dei donatori e delle donazioni, sapere in tempo reale la disponibilità donativa, potendo interfacciarsi con il sistema di gestione della donazione da parte del Centro Trasfusionale, ma il Dr. Lorenzi del CT si è dimostrato contrario.

Dal canto loro, vorrebbero però fare un portale per una sorta di “agenda della donazione” dove il donatore si può prenotare attraverso un portale e/o una chiamata telefonica, per fare la propria donazione presso il  Centro Trasfusionale e/o un Centro di prelievo pubblico, che non ci trova d’accordo in quanto sarebbero gestite le donazioni non secondo la disponibilità donativa, ma secondo la necessità dell’Ospedale!               

Punto di Prelievo dell’Avis di Monesiglio

Per la conoscenza della situazione riguardante la Sezione Avis di Monesiglio ed il nuovo punto di prelievo, rimando alla relazione dell’anno passato, però qui possiamo aggiornarvi affermando che la situazione si è conclusa positivamente: il Punto Prelievo è stato certificato ed il sangue prelevato nelle donazioni non sarà più confluito al Centro Trasfusionale di Savona ma a quello di Cuneo,  neo cui quadrante ha sede la sezione.  

Rivitalizzare le Province

Con la legge 7 aprile 2014, n. 56 ( la cosiddetta Legge Delrio ) le province delle regioni ordinarie sono state trasformate in enti amministrativi di secondo livello con elezione dei propri organi a suffragio ristretto, ed è stata prevista la trasformazione di dieci province in città metropolitane. La legge in oggetto ha abolito la Giunta provinciale, redistribuendo le deleghe di governo all'interno del Consiglio provinciale, molto ridimensionato nel numero dei suoi membri, e introducendo così un'inedita forma di governo presidenziale pura, del tutto nuova alla vita politica italiana repubblicana. Un nuovo organo, l'Assemblea dei sindaci, assume il compito di deliberare il bilancio ed eventuali modifiche statutarie. Sono previste inoltre forme particolari di autonomia per le province montane, individuate con legge regionale

L’ente Provincia è sempre stato il punto di riferimento e di interlocuzione con le Istituzioni e negli anni anche la nostra Associazione ha collaborato in termini positivi con tutte le Amministrazioni che si sono succedute ed oggi se ne sente la mancanza, anche per una collaborazione nell’interesse di tutto il territorio.

Essendo la riforma Delrio un fallimento ( la quale prevedeva tra l’altro la soppressione dell’ente con il trasferimento del personale alle Regioni ), ci auguriamo che si ritorni a valorizzare questo ente nella struttura ante riforma, per restituire un ente necessario al territorio, per avvicinare i cittadini alle istituzioni ed al Governo della politica.  

 

Il problema giovani

Lo abbiamo detto tante volte, ma non ci stanchiamo mai di ripeterlo: il sangue umano non può essere replicato in laboratorio. I donatori sono l’unica possibilità per chi ne ha bisogno. Secondo alcuni studi statistici, il numero dei donatori sembra si stia progressivamente abbassando a partire dal 2014 in tutta Italia.

Reclutare nuovi donatori è sempre più difficile e il ricambio generazionale ne risente inevitabilmente. La soluzione? Puntare sui giovani.

I ragazzi sono ancora poco interessati alla donazione di sangue e i numeri pubblicati, non sono incoraggianti. I liceali sanno quanto sia importante donare (l’83% la considera una “cosa giusta da fare per aiutare il prossimo”) ma solo il 6% dichiara di voler diventare un donatore.

Tra i motivi c’è sicuramente la paura: il 21% pensa che donare il sangue possa essere rischioso e il 34% ritiene che farlo sia doloroso.

Sul tema sensibilizzazione si è speso anche il Ministero della Salute che ha già lanciato diverse iniziative e campagne indirizzate alle scuole, le quali però non forniscono molte informazioni sull’argomento.

Un giovane donatore è tendenzialmente più sano, ha tempi di ripresa generalmente velocissimi ed è in grado di dare supporto indispensabile ai reparti ospedalieri. Donare il sangue fin da giovani è un buon modo per rendersi parte attiva della comunità, per rendersi adulti. Fa la cosa giusta.

Da parte nostra, come Avis Piemonte è in dirittura d’arrivo una campagna promozionale rivolta specialmente verso le giovani generazioni, utilizzando soprattutto i mezzi a loro più congegnali che sono facebook, Instagram, wp, ecc… ma da idealista sono ancora perdutamente convinto che valga ancora l’esempio, per cui parlare in famiglia dell’importanza della donazione, nella scuola  (con psicologi e sociologi e non solo medici che  descrivono come avviene la donazione se prima non li convincono alla donazione ), ed infine tra amici.

Un esempio che noi potremmo fare, fin da subito, è cooptare giovani nei Direttivi delle nostre Sezioni, dandogli delle responsabilità e non farli sentire come una riserva indiana. Il futuro apparterrà a noi se sapremo anticiparlo, e non inseguirlo in quanto sarà troppo tardi.    

Manifestazioni

Come deliberato nella scorsa Assemblea, dal 2008 non si è più svolta la Festa Provinciale per la consegna degli “Oscar della Generosità” i quali sono stati consegnati nell’Assemblea Provinciale che si è svolta il 17 Marzo a  Peveragno  presso la  Sala Centro Congressi FORMONT. In tale occasione sono stati consegnati al Prefetto di CuneoDr. Giovanni Russo,ArmandoPellgrino (Avis Boves), Ezio Molinengo (Avis Valgrana) , Delmonte Aldo (Avis di Marene) Giampiero Meineri (Avis Peveragno). 

Il 14 Aprile a Torino si è festeggiato il 90° anniversario di fondazione dell’Avis Nazionale.

L’Assemblea regionale si è svolta a Torino nei giorni  21 e 22 Aprile, l’Assemblea Nazionale si è svolta a Lecce dal 18 al 20 Maggio.

Ad Oropa si è svolto il corso di formazione nei giorni 30 Giugno e 1° Luglio.

A Grinzane Cavour il 6 Ottobre si è svolto il Convegno sule politiche del dono del sangue con relatori di livello nazionale.

Venerdì 14 Dicembre infine,presso il Ristorante “Aquila Nera” di Genola, si è svolta la Cena di Natale dell' Avis Provinciale che è stato un momento significativo, nella vicinanza del S. Natale , per ritrovarci tutti insieme in amicizia: ma il Natale ci ricorda le persone svantaggiate, le categorie sociali deboli, i bambini, per cui in tale occasionesono stati raccolti fondi di cui una parte destinata a continuare l'adozione a distanza del bambino sordo palestinese, GiulianKabairu,  presso l'Istituto Pontificio per la rieducazione audiofonetica "Effeta Paolo VI " di Betlemme,  infatti, in questa scuola, i bambini e i ragazzi sordi palestinesi acquistano la parola e imparano a comunicare, in parte all’Hogar Ninos de Dios  delle Suore del Verbo Incarnato di Gerusalemme ed infine abbiamo dato anche il nostro contributo alla Caritas di Cuneo per l’organizzazione della Cena di Natale per i poveri della città.

 

Ricorrenze 

Nel 2018 si sono  svolte  le manifestazioni  per le seguenti ricorrenze :

il  40° di Fondazione  della Sezione  Avis  di  Farigliano;

il  45° di Fondazione  della Sezione Avis di Valgrana;

il50° delle Sezioni Avis di Boves,Centallo, Madonna del Pilone, Sommariva del Bosco, Dronero, Santo Stefano Roero;

il 60° della Sezione Avis di Sant’Albano Stura ;

Conclusioni

Cari Amici,

il  2018 è stato indubbiamente un anno difficile per tante ragioni, delle regole sulla donazione e dalla   selezione dei candidati che ci ha impegnati al massimo e come sempre, siamo stati all’altezza e quindi nell’accingermi a concludere questa relazione, vorrei ringraziare prima di tutto i  13.675  donatori che nel  2018  hanno fatto la loro donazione e gli 879 donatori che lo hanno fatto per la prima volta. 

Nel concludere, mi fa piacere un passo di Kant che nella “critica della ragione pratica” afferma che: “due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me.

Queste due cose io non ho bisogno di cercarle. E semplicemente supporle come se fossero avvolte nell’oscurità, o fossero nel trascendente fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza.”

La prima inizia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno ed estende la connessione in cui mi trovo a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro durata. La seconda comincia dal mio io individuale, dalla mia personalità, e mi rappresenta in un mondo che ha la vera infinitezza ma che solo l’intelletto può penetrare e con cui io mi riconosco in una connessione universale e necessaria.”

C’è bisogno oggi ancor più di una umanità intesa come attenzione verso gli altri, nell’affermazione dell’importanza delle relazioni interpersonali, per poter dare a tutti la possibilità di sognare un futuro migliore.

 

Josè Mujica ad un dibattito disse che “non possiamo cambiare il mondo, è vero, possiamo però cambiare la nostra coscienza e impegnarci nella militanza per migliorare questo mondo. E io sento che adesso il mio compito, non solo quello di criticare, ma di parlare ai giovani esortandoli alla militanza sociale, alla militanza politica, a impegnarsi nella vita perché non può esserci felicità senza impegno. Bisogna vivere per qualcosa, non solo per il fatto di essere nati! (…) La felicità non può essere slegata dalla libertà ma la felicità è una libera scelta e non può essere slegata neanche dal senso di sobrietà, che significa semplicemente questo: vivere solo con il necessario, con il bagaglio leggero,. A quale scopo? Allo scopo di avere più tempo libero, perché se vuoi possedere molte cose, ricordati che non le compri con i soldi, le compri con il tempo della tua vita, il tempo che hai speso per guadagnare quei soldi. E la vera libertà è avere tempo per le cose più care della vita: la famiglia, gli affetti, gli amici, la militanza, l’impegno”. 

Non possiamo accerttare l’affermazione dell’allora Premier o Lady di Ferro inglese Margaret Thatcher secondo la quale in Europa “non ci sono le società, ci sono gli individui”, mentre secondo noi prima di tutto ci sono le persone che fanno parte di una società fatta di beni comuni che non sono la somma dei beni individuali, una società dove ci si rispetti ed al di la delle proprie individualità e desideri, si riesca ancora a sognare una società migliore alla quale sentano l’obbligo di parteciparvi tutti i cittadini.

Dobbiamo essere noi il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo, una società dov’è importante il PIL ma soprattutto il FIL, la felicità interna delle persone, perchè l’economia è importante ma non possiamo slegare il suo successo da una responsabilità sociale nella quale nessuno si senta escluso e tutti si sentano fieri, ciascuno secondo le proprie possibilità, di aver contribuito alla costruzione di una società migliore, arrivando alla fine della giornata non con una lacrima sul viso, ma alzando il volto al cielo, per guardare la stella più lontana e spostarla, anche per un solo attimo, verso il possibile ed il realizzabile, con la passione del cuore.

Giorgio Groppo, Presidente Provinciale Avis Cuneo

 

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