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Attivo tra Alba e Bra uno sportello antiviolenza che aiuta le donne a tornare a vivere

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Ascolto la testimonianza di Lucilla Ciravegna, assessore alle politiche sociali, al lavoro e alla formazione del Comune di Bra, in provincia di Cuneo. Le fanno onore umiltà e dedizione per come si presenta:

"Orgogliosa e onorata di fare parte dal 2019 e per la prima volta, malgrado sia sopra la sessantina, dell'Amministrazione comunale della mia città. Devo riconoscere che solo vivendola dall'interno mi sono resa conto della complessità dei temi da affrontare e di quanto siano determinanti impegno e competenze di ognuno di noi".

Ho notato la tua partecipazione attiva agli eventi sul tema della violenza sulle donne, quindi vorrei porti alcune domande a riguardo.

"Certo, comunque ci tengo a precisare che è Maria Giovanna Milazzo la consigliera comunale di Bra con le deleghe alle Pari Opportunità. Tuttavia, in veste di assessore con delega anche alle politiche sociali, da sempre, ho avuto una sensibilità sui temi delle pari opportunità, in quanto sono legati al mercato del lavoro, esperienza professionale che ho acquisito negli anni come responsabile del Centro per l'Impiego di Alba e di Bra. Coordino un gruppo di 14 persone che si occupano di orientamento, supporto e consulenza alle persone in cerca di lavoro, alle aziende in cerca di personale, e ai consulenti del lavoro. Per intenderci: un tempo era conosciuto come l'ufficio di collocamento".

Una tua riflessione sul tema violenza sulle donne?

"Ci sono ancora molte lacune da colmare sul versante delle pari opportunità fra uomini e donne, anche nel mondo del lavoro e delle professioni. Mi ha sconcertato che, solo pochi mesi fa, da una ricerca sociale promossa dal Senato, è risultato che il 40% degli uomini intervistati non considera violenza lo schiaffo alla propria partner se ha mostrato interesse per un altro uomo. C'è ancora una violenza fisica evidente, ma anche una violenza subdola che condiziona i nostri pensieri e atteggiamenti e che evidenzia l'incapacità degli uomini nel gestire conflitti ed emozioni".

Quale strumento compete al tuo assessorato alle Politiche Sociali riguardo al tema della violenza?

"E' lo sportello che accoglie le donne vittime di violenza, con sede in via Gianolio a Bra. E' attivo da circa 9 mesi, a cura di assistenti sociali ed educatrici qualificate per l'ascolto della problematica, anche nel caso di violenza psicologica, soprattutto quella più subdola che si manifesta con un disagio che non è ancora esploso nella forma più acuta. Allo sportello attivo anche ad Alba - il progetto è nato in sinergia con il Consorzio assistenziale di Alba - si aggiunge anche una rete di numerose associazioni di volontariato, punti di riferimento importanti, tra queste anche l'associazione Mai Più Sole, che ha sede a Savigliano. Lo sportello di Bra fino ad oggi ha seguito 19 donne, in parte provenienti da paesi terzi, e in parte italiane".

Come si svolge il percorso di assistenza?

"Consiste in una serie di colloqui e appoggi su problemi concreti che le donne devono affrontare una volta maturata la decisione di separarsi. Quindi un aiuto per trovare casa e soprattutto per l'inserimento nel mondo del lavoro: l'autonomia finanziaria è lo strumento principale che consente di decidere per la separazione. Il nostro obiettivo è mantenere vivo e potenziare questo progetto: l'ascolto e l'individuazione dei casi di violenza subdola, è una prevenzione determinante nei casi di violenza estrema".

Cos'è fondamentale nell'approccio?

"Condivido in pieno il concetto espresso da Elena Franchino, assistente sociale allo sportello, che sostiene sia fondamentale il rispetto: ossia non forzare le donne, lasciando loro la piena libertà di scelta. Per la fragilità in cui versano non è corretto spingerle ad iniziare un un percorso di liberazione, bensì a sorreggerle e suggerire loro interventi mirati, però in piena consapevolezza per le azioni che intendono intraprendere. Inoltre Elena Franchino è spesso ospite di Radio Braontherocks per divulgare l'importanza del tema violenza sulle donne, dibattendo e dando indicazioni utili. La seconda grande sfida come Amministrazione, in materia violenza donne, è la divulgazione più sul versante cultura, che prevede l'educazione rivolta alle nuove generazioni. Anche nell'ambito scolastico si manifesta violenza nelle relazioni di coppia fra gli adolescenti. Quindi è necessario lavorare con i più giovani sull'eccesso di gelosia, che va individuata subito già all'inizio della relazione, insegnando alle ragazze come riconoscere gli amori tossici. Anche nei ragazzi si manifesta un sentimento di possesso, di sospetto invasivi, che non consente neanche di frequentare amici. In sostanza, non è amore. Riaffermare la consapevolezza alle diseguaglianze e alle differenze di genere, al bisogno di pari opportunità, di relazioni rispettose della dignità, dell'autonomia della persona. Quindi potenziare un mercato del lavoro che consenta l'inserimento al femminile, anche in ruoli predominanti al maschile".

Con quale stratagemma?

"Quello di lavorare sulla formazione culturale, orientare sui percorsi di studio da seguire per le professioni future, in particolare aprire lo sguardo alle donne anche nella scelta di professioni in prevalenza maschili che invece possono svolgere con le stesse capacità. Comunque, il discorso culturale è più fluido, più trasversale, rispetto a quello che avviene allo sportello, infatti l'obiettivo è di inserirlo proponendolo in diverse iniziative".

Qualche altro elemento in tema?

Sì, ce n'è un terzo, più concreto in tema di lavoro, un progetto che partirà a breve grazie a risorse economiche messe a disposizione dal Comune per favorire il rientro delle donne nel mondo del lavoro, da cui ne erano uscite per diversi motivi. Consiste nel bando di tirocini rivolti, per il momento, a 5 donne disoccupate con più di 35 anni, grazie a una borsa lavoro appositamente dedicata. L'azienda privata in cerca di personale inserisce la donna all'interno, alla quale non deve retribuire i sei mesi di tirocinio, con la speranza che la prova si trasformi in un proficuo e continuativo rapporto di lavoro".

Il dialogo con Lucilla, poiché in nomen omen, ci fa luce su un argomento che sta a cuore a tutti noi: la violenza contro le donne.

Associazione Mai+sole (24 ore su 24): 335-1701008 oppure 331-6893684;

Servizio sociale di Bra 3204654644;

Servizio sociale di Alba 0173-363676.

Fiorella Avalle Nemolis  

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