MONDOVì
SERGIO RIZZO - Caorle ha ospitato i Campionati Italiani Cadetti. La rassegna tricolore under 16, che coinvolge i ragazzi nati nel 2009 e 2010, suscita da sempre grande curiosità per ammirare i talenti emergenti del movimento. Quest’anno i partecipanti erano ancora più motivati per la presenza, alla cerimonia di inaugurazione, di campioni del calibro di Leonardo Fabbri e Deasy Osakeu.
Dalla trasferta in terra veneta, la rappresentativa regionale del Piemonte torna con il sorriso grazie alla conferma del bronzo nella classifica a squadre con 527 punti, dietro alle superpotenze Lombardia, prima con 588,5 punti, e alla compagine del Veneto, seconda per un solo punto (587,5). Quest’anno la squadra si presentava con un ottimo livello medio e alcune eccellenze che hanno prodotto dieci medaglie, di cui due d’oro, due d’argento e sei di bronzo, oltre a 19 piazzamenti in finale.
I risultati, pertanto, non hanno deluso le aspettative della vigilia e ripagano il grande sforzo messo in campo dal Comitato Regionale presieduto da Clelia Zola, fresca di riconferma, e dall’intero staff tecnico coordinato dal f.t.r. Alfonso Violino. A tenere alto l’onore dell'Atletica Mondovì – Acqua S. Bernardo, con un contributo significativo alla squadra piemontese, ci hanno pensato i cadetti dell’Atletica Mondovì, tre nella rappresentativa (tutti a punteggio) e tre come individualisti.
I fari erano puntati su Giacomo Provera, il favorito della vigilia, capolista stagionale dei 300 ostacoli con il p.b. di 38”32, terzo italiano di sempre dietro al fenomeno Daniele Inzoli e forte del miglior tempo di accredito in finale, dopo aver agevolmente corso la batteria in 38”45. Il suo sogno però si è interrotto sul rettilineo di arrivo, quando, ampiamente in testa, ha incocciato con la gamba di richiamo sulla penultima barriera, franando rovinosamente a terra. Al termine della gara, conclusa comunque tra gli applausi del pubblico, si è visto squalificare per il danneggiamento (involontario) provocato all’avversario in 8° corsia. Oro al toscano Thomas Nencini in 38”60, sul pugliese Leandro Losurdo (39”04) e sul rivarolese Nicolò Borello (39”19).
Una conclusione amara per Giacomo al termine di un anno che l’ha visto protagonista con prestazioni di altissimo livello, e che deve essere da stimolo per il futuro. Dello stesso avviso è il suo allenatore Andrea Oderda, che ha iniziato a seguirlo nel 2024, dopo l’apprendistato con Ferdinando Pace: “Dispiace per come è finita la stagione: un titolo che si meritava, perso per un errore tecnico che gli è costato tantissimo. Ma lo sport è questo: gli servirà come esperienza e da stimolo per il futuro.”
Per gli altri monregalesi in gara, tutti all’esordio in un campionato italiano, ci sono stati buoni riscontri. Nella giornata di sabato si sono ben destreggiati la marciatrice Emma Battaglio nei 3.000 metri, che ha chiuso la sua fatica 14ª in 15’49”20 (terza qui la cussina torinese Vittoria Giannone), e il mezzofondista Giorgio Comino, 27° in 6’11”77, anche lui finito a terra con alcuni atleti nelle concitate fasi della partenza dei 2.000 metri (argento al piemontese Milanesi).
Nella seconda giornata, punti preziosi in ottica classifica generale sono arrivati dalla campionessa regionale, la carruccese Giulia Priola nel salto con l’asta. Sicura all’ingresso a 2,20 e nelle misure successive, è stata brava a valicare anche i 2,70 (nuovo p.b.), conquistando l’11ª piazza conclusiva. Lorenzo Marino, al primo anno di categoria, nell’alto si è difeso a 1,60 mt (24°), mentre un’ottima Paola Ambrosio nel martello ha trovato il personale con 41,13 al primo lancio, mancando l’accesso alla finale per soli 4 cm.
Soddisfazione da parte di tutta l’Atletica Mondovì, con il presidente Boselli che ha commentato: “Il contesto della manifestazione è stato di livello elevatissimo, con al via i migliori specialisti (alcuni veri e propri “fenomeni”). I nostri hanno ben figurato e acquisito la consapevolezza di esserci anche loro. Un grazie speciale va a tutti i nostri tecnici, in particolare ad Andrea Oderda, Marco Chiecchio, Pietro Rossi, Lorenzo Rossi e Fabrizio Moscarini. L'atletica è uno sport praticato ovunque e accessibile a chiunque: per essere tra i migliori bisogna unire al talento la dedizione e la fatica negli allenamenti quotidiani, insieme alla preparazione degli allenatori".
Enrico Priale tira le prime somme con questi risultati che, di fatto, concludono il periodo agonistico 2024: “Siamo estremamente soddisfatti per quanto ottenuto, sia individualmente che a livello di squadra nel corso della stagione. È mancata la ciliegina, purtroppo, ma i risultati seguono un trend in costante crescita e certificano una profondità e una competitività in tutte le categorie. Da una parte, la “quantità” con la promozione, i progetti con le scuole, e un programma mirato e sostenibile di poli di allenamento decentrati, che ci consentono di avere un bacino di atleti più ampio da cui attingere per sviluppare la “qualità”, grazie a un progetto tecnico chiaro e definito".
Priale ha anche sottolineato l'importanza degli innesti dei collaboratori esterni: “Elisa Rigaudo per la marcia, Gianluca Magagna per gli ostacoli, Mario Botto per l’asta e Zahra Bani per i lanci fanno ora parte del nostro organico".
Sergio Rizzo