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Ascensore mai attivato e la stazione ferroviaria di Mondovì resta indietro nell'accessibilità

MONDOVì

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ALICE MARINI - La stazione ferroviaria è un tasto dolente per Mondovì, in provincia di Cuneo. Nonostante siano in corso da oltre due anni i lavori di "restyling" del fabbricato, esterno e interno, del sottopassaggio e delle pensiline, oltre alla ristrutturazione dei servizi igienici, il cantiere è ancora aperto in diversi punti e l'accessibilità per certi versi diventa un problema.

Numerose segnalazioni di disagi, ad esempio, riguardano l'ascensore che collega l'atrio con il sottopasso verso i binari, che dopo l'installazione non è mai stato attivato. Persone anziane e disabili, mamme con passeggino, ma anche se si hanno valigie pesanti, è inevitabile doversi fare aiutare da altri passeggeri. Vere e proprio barriere architettoniche che questi lavori avrebbero dovuto abbattere (entro la fine del 2020). 

Sul sito di Rfi si legge comunque che "in ottemperanza a quanto previsto dalla Delibera n. 106 del 25 ottobre 2018 dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, Rfi si impegna a riconoscere un indennizzo ai viaggiatori con disabilità e a mobilità ridotta (...) nel caso in cui, in presenza di ascensori non funzionanti nelle stazioni gestite da Rfi o dalla controllata Gs Rail, non siano rispettati i tempi di ripristino comunicati o rettificati dal gestore della stazione". Un ascensore guasto è come un ascensore mai attivato?

Il personale ferroviario sul posto a Mondovì ci ha spiegato che, oltre a non sapere quando l'ascensore verrà messo in funzione ("forse alla fine dell'anno"), nel caso di persone con ridotta mobilità che richiedono l'assistenza delle 'Sale Blu', con un anticipo di prenotazione a 24 ore prima del viaggio, il problema della mancanza dell'ascensore si "risolverebbe" con una deviazione del treno sul binario più comodo, senza dover ricorrere al sottopasso. 

Non ci basta. L'ascensore, come già detto, non è utile soltanto alle persone con disabilità, ma è un servizio da garantire a tutti. Si chiedono spiegazioni all'Ente ferroviario, date certe e una risoluzione del problema "ad alta velocità".

Alice Marini  

 

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