BRA
FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Entro al Movicentro di Bra durante la Mostra dell'Artigianato. Mi sorprende un bellissimo Cristo crocifisso. E' una scultura in ferro battuto grandezza naturale. Un'opera imponente. Ci vuole un momento per assorbire l'emozione.
Mi avvicino al Cristo e cerco di immaginarmi l'autore all'opera. Antonio Gotta, l'artista, è cordiale e si intrattiene volentieri.
Quando l'ispirazione per questa opera?
E' tanto tempo che voglio realizzare qualcosa di bello. Qualcosa dettato dal cuore. Ho deciso di cominciare il lavoro durante le ferie. Ci vuole tranquillità. E' un'opera che richiede molto tempo. Non solo per l'esecuzione, ma proprio per la concentrazione che occorre per dare vita all'opera. Per darle un'anima. Non è facile plasmare un corpo con un materiale duro, poco duttile come il ferro. E' il mio mestiere battere il ferro'.
Cosa realizza nel suo laboratorio?
Mi guarda come se la risposta fosse ovvia. Gli occhi azzurri, schietti e puri, si incrociano con i miei. La sua semplicità e modestia sono disarmanti.
Nella mia officina realizzo tutto ciò che i clienti mi chiedono. Sono 56 anni che lavoro il ferro battuto. Col ferro si può fare tutto. Con le mani si può risolvere ogni problema. Certo, nel limite del possibile. Anzi, più il lavoro è complicato e più mi dà soddisfazione'.
Per Antonio Gotta è naturale fare il suo mestiere. Non potrebbe fare altro.
Mi mostra le sue mani. E' faticoso il mio lavoro. Ci vuole forza. La sera, quando smetto, ho le mani gonfie. Spero che che la salute mi accompagni sempre.
Mi mostra il suo banco lavoro esposto accanto all'opera.
Sono tutti qui i miei ferri da lavoro. Non ci vuole molto. Tutto con le mani. Niente macchinari.
E il cartello posato sugli attrezzi per indicarli, lo conferma: Tecnologia. Ieri, oggi, domani. E' tutto chiaro.
Antonio Gotta mi saluta con una cordiale stretta di mano. E' un privilegio stringere una mano che con forza e tenacia, crea e dà vita a un pezzo di ferro.
Fiorella Avalle Nemolis