MONDOVì
Sono stati organizzati, in contemporanea, a Torino, Roma, Modena e Pavia, dei presidi con banchetti informativi e raccolta firme contro le perreras spagnole (chiamati anche canili municipali).
Il presidio di Torino è stato organizzato dalle associazioni IAPL-ITALIA ONLUS, con sede a Villafranca d'Asti (AT) e UNA ZAMPA PER LA VITA, con sede a Vicoforte (CN).
Proprio Una ZAmpa per la Vita già nel 2016 ha raccolto ai suoi eventi e alle bancarelle organizzate per raccogliere fondi, firme per dire No alla crudeltà delle incivili Perreras. Ha voluto estendere il proprio grido fino a Torino, con gli amici della IAPL. Si sono ritrovati a Torino volontari Monregalesi, torinesi, astigiani ma non sono mancati anche amici da Savigliano.
I volontari di Una Zampa per la Vita hanno sempre appoggiato e aderito alle raccolte firme (unico vero potente strumento per poter cambiare le cose a livello nazionale) di altri importanti associazioni nazionali: da citare quelle contro la sperimentazione sugli animali, contro lo sfruttamento degli animali nei circhi (molto sentito anche nelle nostre zone. Attualmente l'unica legge che regolamenta l'utilizzo di animali nei circhi è una vecchia legge del 1968.
Nel Gennaio 2016 è stato presentato il disegno di legge 2287-bis che ora è al Senato per l'approvazione. Se verrà approvato andrà a vietare l'utilizzo degli animali nei circhi entro 2 anni), quella contro l'utilizzo di pellicce nei capi di vestiario e molte altre. Sabato 11 ha voluto appoggiare IAPL Italia nel suo NO alle Perreras Spagnole. Le perreras, per chi non lo sapesse, sono dei veri e propri lager, in cui i randagi o gli animali abbandonati dalle loro famiglie vengono stivati in attesa della morte.
La civilissima Spagna, infatti, ritiene di risolvere il problema del randagismo con leggi che consentono alle sue Comunidades Autonomas di massacrare cani e gatti (sani e adottabili) dopo 10 giorni o poco più dalla loro entrata in canile. Entrare in una perrera è un'esperienza terribile. Non esiste alcuna compassione per gli animali: i grandi vengono messi con i piccoli e diventa impossibile per loro qualunque accesso al pochissimo cibo che viene gettato tra gli escrementi.
I metodi della mattanza sono nella maggior parte dei casi molto cruenti: ci sono casi di cani e gatti entrati nelle camere a gas che sono sopravvissuti e che sono stati comunque cremati vivi nei forni; tristemente conosciuto anche il paralizzante neuromuscolare che fa agonizzare gli animali in piena coscienza ed atroce sofferenza. Spesso è la mancanza di cibo e acqua a portare alla morte o l’insostenibilità di quell'orrore che porta ad infarti letali.
Ogni anno sono più di 40.000 i randagi che vengono soppressi. Se si può pensare, dunque, a un posto vagamente simile all’inferno questo posto è sicuramente una perrera spagnola. Di fronte a tale sofferenza e dolore non si può restare più inermi. Lo scorso aprile, l'avvocato Mariella Cipparrone del Foro di Cosenza, ha deciso di sollevare la questione presso le Istituzioni Europee, coinvolgendo alcuni europarlamentari e presentando una petizione all'Ufficio Petizioni del Parlamento Europeo.
Da allora si sono moltiplicate le iniziative in Italia ed all'estero per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tragico fenomeno, ancora non del tutto conosciuto.
E proprio a supporto dell'iniziativa, la volontà di Una ZAmpa per la Vita di dare un aiuto concreto per porre fine a queste assurde mattanze.