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Anche una breve “pausa consapevole” ci aiuta a costruire felicità

CUNEO

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DANIELA CANGELOSI - “Vivere il momento”, “respirare profondamente”, “affrontare una cosa alla volta”… Chi non è attratto da questi concetti di auto- aiuto collegati alla consapevolezza? In realtà la consapevolezza è un lavoro complesso, ma esiste un modo semplice per accedervi, che consiste nell’attivare i nostri punti di forza: si chiama “pausa consapevole”e prevede due semplici passaggi:

1) sentire la nostra inspirazione ed espirazione per 10-15 secondi

2) concludere con una domanda: quale dei miei punti di forza del mio carattere posso attivare in questo preciso momento?

Perché è efficace?

E’ breve. Le persone amano brevi esercizi, proprio per il poco tempo di cui si dispone.

Si integra con qualsiasi cosa stiamo facendo. La pausa consapevole impone di rivolgere l’attenzione su di noi, per stimolare la nostra migliore resistenza, indipendentemente dalla situazione in cui siamo impegnati.

Ci prepara a dare il meglio di noi stessi, ad essere consapevole delle nostre risorse e a gestire lo stress. Infatti, attraverso questa breve pausa, si ottiene chiarezza su ciò che conta di più in quel momento. Questo ci aiuta a ricordare le nostre caratteristiche positive, che possono essere utilizzate immediatamente.

Inoltre, come dice Thich Nhat Hanh, i risultati del nostro impegno con noi stessi possono apportare benefici alle persone che ci circondano.

Il mio commento:

la Mindfulness è uno stato mentale attivo, di apertura verso la propria mente. Radicata nelle tradizioni Buddiste emerse migliaia di anni fa.

Un approccio consapevole è generalmente associato ad una maggiore salute psicologica; è accertato che la difesa dalle esperienze negative crea malessere nel lungo periodo.

Esistono due ingredienti chiave che costituiscono il fondamento della Mindfulness: consapevolezza e accettazione.

Per promuovere la prima si insegna alle persone un’attenzione ai propri processi interni, in particolare a quello che stanno vivendo nel qui ed ora. Si osservano i propri pensieri e sentimenti a distanza, senza giudicare se siano brutti o belli.

L’accettazione consiste nell’imparare ad osservare e accettare i pensieri e le esperienze che attraversano la mente.

La consapevolezza è alla base del Buddismo, del Taoismo, di molte tradizioni nativo-americane e dello Yoga.

Il Buddismo asserisce che essere vivi implica sofferenza: essa è inevitabile. Ma i tentavi di fuga da essa sono sempre controproducenti, fino a determinare una paura cronica dei nostri pensieri, sentimenti e ricordi.

A volte tutti noi tendiamo a nascondere e soffocare paure, abbandoni, rifiuti, fallimenti, insicurezze.

Dopo tutto il segreto di una vita felice non è quello di avere pensieri positivi? Ma questa modalità, se attuata in modo rigido è distruttiva.

La consapevolezza è un’abilità fondamentale per la salute mentale.

Quando i ricordi sono scissi da noi  ed evitati si può arrivare ad un punto per cui un evento particolare attiva legami con pensieri, sentimenti e memorie che desideriamo allontanare.

Questa forma di difesa, però, si traduce in ansia cronica, e nel tempo, depressione.

Se la consapevolezza diventa un vero e proprio stile di vita, può sciogliere nodi complessi e determinare armonia mentale.

Al prossimo viaggio nel mondo della psicologia!

Link di riferimento:

https://www.psychologytoday.com/blog/what-matters-most/201604/the-best-mindfulness-exercise-most-people-don-t-know

https://www.psychologytoday.com/blog/theory-knowledge/201502/what-is-mindfulness-and-how-does-it-work

Dott.ssa Daniela Cangelosi

Psicologa ed insegnante di scuola primaria a Cuneo

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