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Anche la siccità tra le cause degli abbattimenti di alcuni alberi a Cuneo: "Indispensabili"

CUNEO

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CUNEO CRONACA - Un gruppo di tecnici specializzati ha iniziato il periodico controllo di verifica sulla stabilità degli alberi in corso Giovanni XXIII e su altri alberi presenti in viali e giardini della città di Cuneo. L’opera è iniziata dal corso ciliare dal momento che il 26 aprile scorso un ippocastano era improvvisamente caduto, pur non presentando evidenze patologiche e la porzione aerea si presentava verde. Questo evento ha reso necessario ispezionare – in anticipo rispetto alle verifiche programmate – lo stato fitostatico di tutta l’alberata con controlli specifici ed approfonditi.

È emersa così la necessità di abbattere altre due piante che versano nelle medesime condizioni: seppur verdi e rigogliose nella porzione aerea, presentano una fragilità nei loro apparati radicali in ragione di un attacco di patogeni fungini che li hanno danneggiati in modo significativo. Il taglio delle piante è stato programmato per la giornata di mercoledì 24 maggio.

«Abbattere una pianta, soprattutto se dalla chioma rigogliosa, è sempre atto difficile da decidere - il commento dell’Assessore Gianfranco Demichelis -. Diventa tuttavia imperativo quando necessario per tutelare la sicurezza dei cittadini. Gli esperti hanno indicato che le piante in questione non avrebbero prospettive. Per questi abbattimenti, come di altri che dovessero emergere come indispensabili dai controlli, sarà programmata la ripiantumazione nella prima stagione idonea, come già effettuato negli interventi passati.»

In questo periodo si è proceduto con il taglio di altre piante nel territorio comunale, morte in piedi a causa della siccità nelle ultime stagioni. È il caso di alcune piante nel quartiere San Paolo o al Parco Monviso, in corso Solaro. Lo stato di salute e la stabilità del patrimonio arboreo infatti è in costante mutamento; le piante nel loro naturale invecchiamento fisiologico incorrono per natura in fenomeni di deperimento derivanti da molteplici cause tra le quali attacchi patogeni fungini, danni da fenomeni metereologici, siccità perdurata nel tempo o danni di origine antropica che possono determinarne l’instabilità.

(Foto di repertorio)

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