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ALBA/ "Perché ci opponiamo alla costruzione di un nuovo ponte sul Tanaro a Verduno"

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CUNEO CRONACA - Riceviamo dalla Sezione albese di Italia Nostra e pubblichiamo: "Abbiamo appreso in questi giorni, da alcuni organi di stampa, che la delegazione albese del gruppo politico “Cambiamo con Toti” ha proposto la realizzazione di un nuovo ponte/viadotto per superare il fiume Tanaro e raggiungere il nuovo ospedale “Michele e Pietro Ferrero” a Verduno. Secondo i proponenti di tale strutturazione, «… il collegamento passerebbe in pianura, attraverserebbe terreni accessibili dal punto di vista dei costi per l’esproprio e attraverserebbe il fiume con un ponte di soli 200 metri. Il collegamento, in tutto, avrebbe una lunghezza inferiore al chilometro …». Con tale realizzazione si stabilirebbe un diretto flusso veicolare tra una rotonda nella località Cinzano di Santa Vittoria d’Alba e la rotonda nella strada provinciale Sp 7 in territorio di Verduno, per proseguire verso il nuovo nosocomio sull’altura collinare.

Quest’ultima proposta riporta ancora in evidenza l’irrisolta questione del collegamento stradale per il discusso ospedale Alba-Bra, anch’essa conseguente all’errata, deleteria scelta iniziale della localizzazione sulla collina, da subito non condivisa da Italia Nostra. Si può pure collegare ad un’altra proposizione, avanzata da altri nel 2017 e 2018, per la realizzazione di una cabinovia, ovvero una teleferica da Santa Vittoria d’Alba al nosocomio per trasportare il personale e gli utenti «per via aerea», prospettata così senza problemi di traffico. A tale progetto bizzarro, finora non realizzato, questa Sezione di Italia Nostra si è nettamente opposta con due documento propri del 17/3/2017 e del 21/3/2018. D’altra parte, come dimenticare una precedente proposizione progettuale del 2011 per l’erezione di un viadotto di collegamento dalla località Toetto di Roddi al nuovo ospedale, sino ad ora non attuata. Ancora questa Sezione di Italia Nostra, con organismi locali, si è espressa (7/9/2011) negativamente su tale opera in progetto, con relative motivazioni.

Tutte queste proposte non condivisibili, se non altro, evidenziano l’irrisolta problematica dei collegamenti viari per il nuovo ospedale Alba-Bra, acuita finora dal non adeguamento della trafficata e “pericolosa” Sp 7. Se si considera poi l’annosa questione del percorso in progetto nella stessa zona del completamento dell’autostrada Asti-Cuneo, ben si nota la complessità e la difficoltà risolutiva dell’insoluta esigenza di accedere agevolmente ed in maggior sicurezza al nosocomio. Venendo ora alla recente proposta per la realizzazione di un nuovo ponte/viadotto sul fiume Tanaro onde collegare direttamente tratti stradali dei territori di Santa Vittoria d’Alba e di Verduno, si rende nota l’opposizione di questa Sezione di “Italia Nostra”, con le seguenti motivazioni:

- le ampie aree fluviali che verrebbero coinvolte nell’attuazione sono comprese nelle disposizioni di vincolo, ai sensi della Legge statale “Galasso” del 1985, che interessano «i fiumi, i torrenti ed i corsi d’acqua iscritti negli elenchi di cui al testo unico delle disposizioni di legge […] e le relative ripe per una fascia di 150 metri ciascuna»;

- i terreni contigui al corso del fiume, non edificati, sono generalmente sottoposti al vincolo idro-geologico, secondo la Legge regionale n. 45 del 9/9/1989, dovendo pure rispettare le configurate aree di esondazione fluviale;

- il percorso e le opere strutturali (comunque ancor da prefigurare in un progetto effettivo) potrebbero collidere il tracciato del previsto completamento dell’autostrada Asti-Cuneo sulla sponda orografica destra del fiume, nonché il percorso del canale di alimentazione della centrale idroelettrica;

- la struttura del nuovo ponte (non distante da quello già esistente della strada Sp 7 verso Pollenzo), nonché i suoi adiacenti collegamenti viari in rilevato, costituirebbero un ulteriore, considerevole impatto ambientale e paesaggistico in una zona comunque da salvaguardare, nonostante quanto è già stato edificato in aree quasi limitrofe. Inoltre i terreni tra Verduno e Santa Vittoria d’Aba, laddove ospitano nelle ex cave di gesso stazioni permanenti di pipistrelli, sono riconosciuti qual siti S.I.C.". 

Sergio Susenna, presidente

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