FIORELLA AVALLE NEMOLIS - “Da qui parte il 2021...nuovo ZetaBi: Headquarter!” Accanto c'è una bottiglia di spumante.

E' il commento ad un'immagine postata su facebook da Giorgio Proglio: raffigura un macchinario che, da profana, definisco spaziale.

Spaziale, per me, significa ancora futuro, innovazione.

“Che diavolo sta combinando quel Giorgio Ceo dell'azienda ZetaBi di Alba, nonché orgoglioso papà di TabUi?”

“Signor Giorgio, spira un venticello fresco e stimolante dalle Sue parti. Che accade?”

“In questo, chiamiamolo così, secondo lockdown, sto ragionando su due argomenti macro:

Il primo riguarda la mia azienda ZetaBi, quest'anno è stato, lo è, e ancora un po' lo sarà, un anno horribilis, per tutti.

Però per ZetaBi è venuto il momento del rinnovamento, rientriamo in centro città con una sede più grande, più confortevole, più facile da raggiungere, soprattutto per i miei dipendenti.

“Dalla foto su facebook ho notato una bottiglia di spumante, che si festeggia?”

“A Gennaio 2021 la ZetaBi compie vent'anni!

Entro quest'anno rinnoviamo tutto il brand made, dagli uffici, agli spazi conviviali, al logo, alla grafica: tutto nuovo.”

“Insomma ZetaBi fa un lifting, più bella ed attraente che mai!”

“La ZetaBi, non solo, cambia volto e anche abito, ma fa spazio a nuovi nuovi collaboratori: stiamo assumendo personale.”

“Una scelta coraggiosa investire”.

“Anche noi stiamo soffrendo la situazione critica, nel primo lockdown hanno investito nel digitale, ora la situazione è più seria e c'è stato un di po' calo.

Mentre TabUi, sta crescendo in tutta Italia, l'obiettivo è anche l'Europa, ma è presto per dirlo. Sia ben chiaro, non significa che TabUi non si dedichi al territorio, anzi, l'ho creato proprio per valorizzarlo.”

E' superfluo chiederlo, tuttavia ci provo: “Novità?”

“Sì, è partita ora una stretta collaborazione con Teo Busso, titolare della birra Nazionale Baladin di Piozzo, e se ne aggiungono altre come il gruppo Egea, come la Casa di Babbo Natale di Govone.

Tante aziende del territorio, appunto, che fanno squadra per un autentico aiuto reciproco, purché siano bandite lamentele, e discorsi sul Covid. Sempre uniti con il sorriso sulle labbra, concentrati sul fare, su trovare soluzioni e costruire.

Non dico sia facile, ma nonostante tutto, considerando che ho due figli piccoli e una moglie che lavora in prima linea al Pronto Soccorso di Verduno, cerco di pensare sempre positivo.

Questi momenti ci ricordano l'importanza del lavoro, della relazione umana, della famiglia e soprattutto della salute. Quindi, il mio motto è pensare positivo.”

Ribatto provocando: “Certo di questi tempi l'aggettivo “positivo” non è così popolare!”

“A me piace dire che penso POSITIVO!

Non sarà certo un virus a cambiarci anche il linguaggio, mi pare che ci limiti già abbastanza nella vita sociale!”

Chapeau a Giorgio! Affronta i rischi con lungimiranza e coraggio, perchè crede nella rinascita.”

Fiorella Avalle Nemolis