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ALBA/ Eugenio Corsini, cento anni dalla nascita: letteratura e riflessioni sull'Apocalisse

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CUNEO CRONACA - Eugenio Corsini, figura eclettica e dalle mille sfaccettature, fu uno degli studiosi più importanti della Bibbia e dei primi testi cristiani, lasciando un’impronta indelebile negli studi sull’Apocalisse. Nato a Niella Belbo e profondamente legato alle Langhe, Corsini ha dedicato la sua vita a ricerche che hanno suscitato dibattiti vivaci e a opere che sono state tradotte in numerose lingue. La sua lettura dell’Apocalisse, in particolare, ha segnato una vera e propria rivoluzione negli studi biblici, proponendo una visione cristologica piuttosto che millenaristica del testo. Allievo di don Natale Bussi e del cardinale Michele Pellegrino, amico di Beppe Fenoglio e monsignor Pietro Rossano, Corsini è stato docente di Letteratura cristiana antica e Letteratura greca all'Università di Torino per oltre trent'anni, lasciando una traccia profonda nei suoi allievi.

In occasione del centenario della sua nascita, i suoi allievi Giovanni Barberi Squarotti e Valter Boggione hanno curato per Lindau l’edizione dei suoi testi letterari, che verranno presentati ad Alba, venerdì 14 febbraio, alle ore 17,30 presso i locali di corso Torino 18. I due volumi, Come è questo giorno e altro – Poesie 1952-1985, a cura di Giovanni Barberi Squarotti, e La rondine bianca e altri racconti, a cura di Valter Boggione, offrono un’opportunità unica per riscoprire la produzione poetica e narrativa di Corsini.

Alla presentazione interverranno il professor Gian Luigi Beccaria, che ha condiviso con Corsini anni di insegnamento e amicizia, e il giornalista Bruno Quaranta, che ha realizzato diverse interviste con lo scrittore. L’evento, promosso dal Centro Studi Beppe Fenoglio in collaborazione con la Fondazione Cesare Pavese e l’Associazione Premio Roddi, è ospitato negli spazi di corso Torino 18.

Corsini è stato un autore che ha scritto con passione e intensità della sua terra, delle Langhe, trattandola con un’accuratezza che spazia dalla topografia alla cultura, dal folklore alla miseria delle generazioni che vi hanno vissuto. La sua narrazione è intrisa di un drammatico interrogativo sull’esistenza del male, esplorato con una ricerca senza sosta, ma sempre all’interno di una tensione metafisica. La sua produzione, purtroppo spesso dimenticata o non pubblicata (i suoi racconti apprezzati da Italo Calvino non videro mai la luce da Einaudi), è una delle voci più originali e complesse del XX secolo.

La sua interpretazione dell’Apocalisse, in particolare, ha aperto una nuova strada negli studi biblici, proponendo una lettura che non si concentra sul millenarismo, ma sulla rivelazione di Cristo come il punto centrale della storia sacra. La sua visione dell’Apocalisse, rivisitata in Apocalisse di Gesù Cristo secondo Giovanni (2002), è diventata una delle interpretazioni più influenti e radicali nel panorama degli studi teologici.

 

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