ALBA
E’ stato il sindaco di Alba (Cuneo) Maurizio Marello ad aprire il convegno dal titolo "Il volontariato di Protezione civile nella tutela e salvaguardia del patrimonio culturale. Una risorsa per il Paese”, nella chiesa di San Giuseppe, alla presenza del capo del Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli.
«Apprezziamo molto la presenza del capo del Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli - ha dichiarato il sindaco Maurizio Marello - in un momento difficile per tante regioni italiane che ci ricordano quei drammatici giorni del 5 e 6 novembre 1994. Erano sabato e domenica e proprio quel sabato iniziarono ad esondare i torrenti. Ci furono 68 morti sull’asta del Tanaro, 9 solo qui ad Alba. Il 1994 è stato l’anno in cui nacque la coscienza della necessità della Protezione civile. La prima sala operativa fu improvvisata nella sala Consiglio del Palazzo comunale di Alba. Crebbe l’idea di lavorare sulla protezione attraverso i volontari, ma anche sulla prevenzione e sulla capacità degli interventi tempestivi. Oggi ricordiamo quell’evento che ci responsabilizza e ci impegna quotidianamente sulla tutela. Moltissime opere di protezione sono state fatte sull’asta del Tanaro salvandoci da un’altra alluvione nel 2016, quando c’è stata una piena superiore a quella del 1994, ma il Tanaro, grazie alle nuove arginature, non è uscito. Non dobbiamo abbassare la guardia».
Così il sindaco Marello all’evento coordinato dal presidente dell’associazione “Proteggere Insieme” Roberto Cerrato, dove ha partecipato anche l’assessore alla Protezione civile del Comune di Alba Alberto Gatto e sono intervenuti Franco De Giglio, funzionario del settore Protezione civile e Sistema Aib della Regione Piemonte, gli ingegneri Marco Valle e Sergio Olivero di Siti, Renzo Coral responsabile operativo attività Beni Culturali ed Agostino Miozzo, direttore generale della Protezione civile che coordina le missioni estere.
Lo stesso giorno Alba ha ricordato le vittime dell’alluvione del 1994. Quest’anno con una cerimonia iniziata davanti alla sede della Protezione civile in via Ognissanti e lo scoprimento di una targa in memoria dei coniugi Carmine Iannone e Maria Di Paola di Nichelino. Travolti dal fiume Tanaro sulla tangenziale di Alba nella notte tra il 5 e 6 novembre del 1994, i coniugi Iannone lasciarono quattro figli: Carmen allora 19 anni, Anita 16 anni, Davide 9 anni e Alessio rimasto orfano a 3 anni. Oggi adulti e tutti e quattro presenti alla commovente cerimonia insieme a parenti e amici della coppia, accanto al sindaco di Alba Maurizio Marello con gli assessori Alberto Gatto, Luigi Garassino, Anna Chiara Cavallotto, Fabio Tripaldi e Massimo Scavino, vicini al capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli e a numerosi volontari.
«Vi ringrazio per avermi invitato ad essere qui oggi – ha detto il capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli – per ricordare quella tragedia che ha provocato 68 morti ed ha privato questi ragazzi dell’amore e della cura dei propri genitori. Dal 1994 in poi, morti ne abbiamo visti tanti, per alluvioni, terremoti ed altre emergenze. L’ultima è quella di queste ore in sette regioni flagellate dal maltempo, nel bellunese, in Friuli, nel Trentino, in Liguria. Oltre venti morti. Questo perché il nostro territorio è fragile e non curato. Bisogna intervenire prima mettendo in sicurezza il nostro Paese e serve un sistema di allertamento che arrivi direttamente al cittadino sui telefonini, come avviene in altre parti del mondo».