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Ad Arles una fiumana di gente per la 'Giornata delle lingue'

MONTAGNA

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Non era prevista un’affluenza simile, così l’Esplanade Charles De Gaulle ad Arles non è bastata ad ospitare la fiumana umana che si è riunita alla chiamata del coordinamento “Gardaren Prouvenço”. Uno slogan che è riuscito a coinvolgere le realtà culturali, associative, agricole, sociali della vicina regione Provenza.

In prima fila il Presidente dell’attuale Regione Provenza, Michel Vauzelle e i candidati che si sfideranno a novembre per sostituirlo, attorniati dalle fasce tricolori di oltre un centinaio di sindaci. Quindi un corteo che si è disteso per cinque chilometri ed ha paralizzato la cittadina romana sulle rive del Rodano.

Le prime pagine dei giornali sono state dedicate all’evento e in particolare alle rivendicazioni promosse in occasione della “Giornata delle lingue” nella quale il provenzale, lingua popolare e letteraria, è da riconoscere come patrimonio universale. E’ stata però l’imprevedibile oratoria sfoderata dalla giovane universitaria Mandy Graillon, che porta la fascia di “Reine d’Arles”, che ha infiammato la folla.

“La gente è uscita dalle case e dalle fattorie, è arrabbiata e non è più disposta a subire politiche che ignorano il valore culturale, letterario e sociale dell’identità provenzale. L’Europa dei tecnocrati ha abusato del potere, disponendo di un legiferare pretestuoso e inumano, che no siamo più disposti a sopportare. Toglietevi dalla testa l’immagine che siamo delle statuine dei Santons polverosi e rimessi a nuovo solamente a Natale! Sappiate che questo pensiero è pensiero popolare e saremo ad attendere azioni concrete ad elezioni avvenute!”.

La risposta della piazza è stata dieci minuti di ovazione, che hanno costretto i candidati alle prossime elezioni regionali francesi a dichiarare il loro interesse alle questioni sollevate. Christian Estrosi, sindaco di Nizza (capolista per il centro destra - LR): “Sono intervenuto in Parlamento a favore delle lingue regionali e il provenzale sarà parte della mia missione poiché è il momento storico che viviamo che richiede di rafforzare le identità regionali”.

Il rappresentante del centrosinistra Christophe Castaner (PS): “La cultura provenzale ci appartiene e non è affatto, fuori dalla storia”! Poco distante la visione della candidata di Front National Marion Marechal – Le Pen: “Non sono ostile ad un azione di sostegno delle lingue regionali, ma non bisogna cadere nell’estremismo e dimenticarsi del francese, lingua sempre meno usata nel mondo”.

I cronisti del quotidiano “La Provence” hanno così commentato in prima pagina: “Indubbio il successo della manifestazione. Ora bisogna valutare come questo movimento popolare riuscirà a portare a casa risultati, stretto tra l’azione dei governi nazionali e Unione Europea, e la capacità di raggiungere un ruolo forte a fronte di altri movimenti territoriali più nazionalisti come quello occitano. Dopo 200 anni di giacobinismo le cose potrebbero cambiare, forse. La prima cosa da valutare è se la manifestazione per la lingua provenzale di Arles saprà evolversi in movimento di pensiero e di azione, capace di influenzare la politica”.

La Consulta Provenzale, che da anni si presta ad una azione di riconoscimento della lingua provenzale in Italia, era presente alla manifestazione dove ha toccato con mano che la questione linguistica va oltre un semplice riconoscimento ufficiale e sta assumendo ruolo simbolo di forte identità di un omogeneo territorio storico, a cui le valli alpine sul versante italiano si sentono parte e di cui saranno coinvolte nella naturale evoluzione dell’Europa delle regioni. Cioè della gente.

 

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