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Acqua pubblica: bocciato a Torino il modello consortile adottato in provincia di Cuneo

CUNEO

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GUIDO CHIESA - Leggiamo su ANSA: "Non passa la linea della Città di Torino e Smat non cambia la sua forma societaria. L'assemblea dei soci della multiservizi che gestisce l'acquedotto torinese ha infatti detto no alla trasformazione da Spa ad azienda speciale consortile sulla quale si sono espressi a favore solo il 17% dei Comuni presenti contro l'82% di contrari e un 1% di astenuti. La votazione è stata eseguita con il modello caro al M5S 'una testa, un voto'. Il che significa che la larghissima maggioranza dei sindaci del Torinese si sono opposti alla proposta sostenuta dal Comune di Torino, che pur disponendo del 65% delle quote non è riuscita a raggiungere il 75% delle quote richiesto. Ha infatti raccolto solo un altro modestissimo 2%, con il quale non è riuscito a sovvertire il voto espresso 'per teste'. "Abbiamo lavorato un anno e mezzo - commenta l'assessore all'Ambiente Alberto Unia - confrontandoci con tutti i Comuni e, anche tenendo conto delle risultanze di uno studio che confermava la possibilità di effettuare l'operazione di modifica della forma societaria, abbiamo perseguito con determinazione l'obiettivo di trasformare Smat ma, nonostante il nostro impegno e il chiaro indirizzo del Consiglio comunale di Torino, ha prevalso la linea della conservazione dell'attuale status societario".

La bocciatura di Torino del modello consortile dovrebbe far riflettere i nostri amministratori che saranno presto chiamati a rispondere sulla bontà della soluzione adottata a Cuneo. Presto dovrebbe infatti essere reso pubblico il bilancio 2019 dell’attività del Consorzio Cogesi titolare dal 27 marzo della gestione del Sistema Idrico Integrato della provincia. Cifre alla mano, anche gli utenti potranno dare il loro giudizio sulla bontà di un modello che non ha evidentemente convito la larghissima maggioranza dei sindaci del Torinese.

Guido Chiesa

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