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A Pamparato torna il Festival internazionale di arpa celtica: dietro le quinte dei concerti

MONDOVì

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ANTONELLA GONELLA - Dici arpa celtica e il pensiero corre inevitabilmente a ballate e antiche leggende. Da sempre questo strumento evoca suggestioni ed emozioni: merito del rapporto simbiotico che crea con chi lo suona, a patto di saper padroneggiare un bagaglio di accorgimenti e segreti indispensabili per fare fronte agli imprevisti che, specie sul palco, accadono anche ai grandi interpreti.

Valerio Nicosia, diplomato al Conservatorio di Palermo, residente a Pavia, docente e musicista con all’attivo numerose collaborazioni nazionali e internazionali, li racconterà nel workshop dal titolo “Pronto soccorso arpa”, parte integrante del nutrito programma del quinto “Festival internazionale di arpa celtica” in programma a Pamparato dal 25 al 29 luglio prossimi. Un’intensa settimana di concerti, corsi, lezioni, conferenze, danze per allievi e non solo, perché l’evento, che cresce ogni anno, conferma il carattere europeo e tutt’altro che riservato agli addetti ai lavori.

Il Maestro Nicosia è uno dei docenti. Assieme a Elisa Petruccelli, al bretone Tristan Le Govic, agli irlandesi  Tola Custy e Laoise Kelly, fa parte della squadra a forte vocazione internazionale creata dalla Celtic Harp International Academy, l’associazione che è anima dell’evento. Due le materie di insegnamento: arpa celtica e violino tradizionale irlandese. Il team si occuperà dei corsi, ma darà anche vita ai concerti che ogni anno attirano in paese un vasto pubblico di appassionati. E ai laboratori che fanno da corollario all’offerta formativa.

Il 2023 è la seconda presenza a Pamparato per Nicosia e, insieme, “occasione per confermare un fruttuoso sodalizio artistico e professionale”. Così programma un appuntamento inedito per raccontare il dietro le quinte. Quello che il pubblico presente ad un concerto difficilmente intuisce. Perché, oltre a talento, studio e preparazione, serve anche una discreta capacità tecnica per far fronte alle esigenze di uno strumento come l’arpa. Un bagaglio di conoscenze che, acquisito con l’esperienza, può alleviare almeno in parte l’ansia da imprevisto che accompagna ogni esibizione.

“Di recente, durante un concerto – spiega Nicosia –, una delle corde della mia arpa si è rotta, costringendomi a sospendere l’esecuzione. L’ho sostituita sul palco, spiegando al pubblico quello che stava accadendo, passo dopo passo. Poi ho ripreso il concerto”. Anche questo è parte integrante di un’esibizione e del rapporto che si instaura con chi è in sala. Quell’episodio diventa spunto per un’idea: “Da sempre apprezzo anche l’aspetto tecnico del fare musica. Mi piace occuparmi della manutenzione, grazie anche alle conoscenze acquisite nel corso di una collaborazione con un’azienda del settore. In vista dell’evento a Pamparato, per esempio, ho provveduto personalmente alla registrazione dello strumento. Sentivo che qualcosa non andava: serviva una messa a punto. Non è un evento raro. Con l’arpa si finisce per avere un rapporto di carattere emozionale”.

Così in accordo con il presidente dell’Academy, Valentino Barbareschi, e con il direttivo dell’associazione immagina di offrire un nuovo punto di vista ai partecipanti. Non sempre è possibile avere un supporto tecnico a disposizione e ogni musicista sa che prima o poi arriva quel momento: può dover scoprire l’origine di una vibrazione che disturba la pienezza del suono o regolare la tensione di una corda. Oppure affrontare in maniera efficace la normale routine delle frequenti operazioni di accordatura che dipendono da una molteplicità di fattori, quali il grado di umidità dell’aria, le condizioni ambientali, la presenza di altri strumenti. Durante la lezione si parlerà poi della meccanica e ci sarà anche una parte pratica che consentirà ai partecipanti di mettersi alla prova sul campo.

Gli altri workshop in programma saranno dedicati a: Danze irlandesi (a cura di Denise Bessone), Bodhrán o tamburo irlandese (Claudio Dattilo), Tin whistle o flauto inglese (Claudia Fassina), Poesia bardica e Racconti e miti nella mitologia irlandese (Paolo Rolfo), Amplificazione dell’arpa ed effettistica (Adriano Sangineto). Sono le tappe di un coinvolgente viaggio tra Irlanda, Scozia, Galles, Isola di Man e le valli piemontesi. Non solo: quello che potrebbe rischiare di essere un momento formativo riservato agli addetti ai lavori, apre le porte anche a chi non ha mai suonato l’arpa e desidera provare. Una proposta insolita per un Festival, ma fortemente voluta dall’Academy, nella convinzione che la guida giusta e la corretta opportunità possano creare nuovi musicisti.

Così l’arpa celtica, forse proprio grazie alla sua lunga storia, si riscopre anche portatrice di una grande messaggio: “Non ci sono limiti d’età per iniziare – spiega Valerio Nicosia -. Io ho tenuto corsi anche per persone più che adulte alla loro prima esperienza. Né esistono ostacoli. Un’allieva affetta da artrite reumatoide ha imparato senza particolari problemi, nonostante i timori iniziali e alla fine dell’esperienza mi ha confessato la gioia di aver coronato un sogno che sembrava irrealizzabile. La verità è ciascuno di noi può suonare l’arpa celtica”.

Il programma completo dell’evento e dei concerti è consultabile sul sito www.celticharpacademy.com, dove è possibile effettuare le iscrizioni ai singoli corsi.

 

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