Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

A GeoBra l'opera d'arte, riflessione e poesia che riceve e offre sempre un pezzo di sé

BRA

Foto
Condividi FB

FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Molto animata la quarta edizione di GeoBra, la mostra-mercato di minerali, fossili, pietre e gemme, nei locali dello spazioso Movicentro di Bra (Cuneo). Tra mille colori e luccichii di pietre, aggirarsi tra i numerosi espositori è un privilegio che non capita tutti giorni. Attrae visitatori di ogni età, alla scoperta di un mondo fascinoso, volendo, con l'approfondimento scientifico, sulle meraviglie ritrovate dai ricercatori provenienti anche da India, Marocco, Pakistan e Russia.

A dare prestigio sono presenti stand a cura del Museo Paleontologico Territoriale dell'Astigiano, il Museo Civico Storia Naturale "Craveri" di Bra, l'associazione "Amici del Museo Eusebio" di Alba e il laboratorio Fossili di Altare dell'Istituto Comprensivo di Carcare. Le signore osservano gli stand, attratte per lo più da monili in pietre semipreziose, sfiorandole con lo sguardo e non solo. Ma tra loro, c'è anche chi interpreta i fossili come emozione, tanto da realizzare un allestimento artistico all'interno della mostra.

E' al piano superiore che mi imbatto in un grande tappeto marrone con una spirale bianca al centro. Come scenografia, è racchiuso da pannelli esposti a semicerchio, con raffigurati alberi eterei, solo il fusto sottile e bianco a rappresentare un bosco incantato che invita a vivere una favola: "La Metamorphoseon. Tra leggenda e realtà" è il titolo dell'opera di Margherita Caliendo. Mi avvicino e scopro che il tappeto è formato da corteccia e pietre, con tavolette di argilla (create dall'artista ) sparse qua e là.

Mi guardo intorno e scorgo, disseminati nell'opera, tanti bigliettini bianchi con frasi, firme, indirizzi e-mail. Forse, c'è anche un coinvolgimento del pubblico che può dare un contributo all'allestimento. Mentre provo stupore, incanto e un sentire poetico di un qualcosa, non ancora ben definito, mi si avvicina una bella signora, alta, lineamenti regolari, incorniciati da una chioma bruna sciolta sulle spalle, che mi sorride. E resta in silenzio.

Sono io a chiederle: “E' lei, l'autrice? Posso toccare il tappeto?". E come una bimba impaziente, la sommergo di domande. Alle quali risponde:

"Ad ispirare l'installazione Metamorphoseon è stata una visita al bellissimo museo "Craveri" di Bra, che gentilmente mi ha messo a disposizione questo ampio spazio. Passeggiando tra le rocche, mi sono imbattuta nella via dei fossili, un bellissimo sentiero che ha evocato il grande tema del tempo. Così ho realizzato un qualcosa legato al cambiamento, perchè tutto cambia e si trasforma, anche nel nostro intimo. E come resta la traccia di una natura passata, anche noi desideriamo lasciare la nostra nel tempo. Anche l'installazione si trasforma, con le persone che, avvicinandosi, possono scegliere e portarsi via una piccola opera in argilla, che rappresenta la traccia lasciata nel tempo, ma anche lasciare qualcosa di sé. Come una semplice riflessione che l'opera ha suscitato, un nome, cognome, luogo di provenienza, o un indirizzo e-mail. E non solo, ad ogni mostra che allestirò in altri musei ci sarà anche la testimonianza di ogni persona che qui, oggi, ha preso e lasciato di sé".

"Mi pare un concetto diverso dalla tradizionale mostra d'arte"

"Sì, infatti non c'è il divieto di toccare, o peggio, di portare via un pezzo, anzi c'è il permesso, ma non l'obbligo, di lasciare un qualcosa di sè. Solo così, l'oggetto d'arte si inserisce appieno nel suo ambiente e ne sottolinea il legame".

Me ne vado con la mia mattonella d'argilla e lascio scritta l'emozione provata, su due bigliettini, perchè e' tanta e richiede molto spazio.

Fiorella Avalle Nemolis

VIDEO