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A Coumboscuro mezzo secolo di Roumiage a la Vierge Adoulourado

MONTAGNA

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Da decenni i sentieri della piccola valle di Coumboscuro sono percorsi dai monaci benedettini che dalla casa madre del Puy-en-Velay (centro Francia), si sono spinti sino in Piemonte per fondare monasteri, dissodare e rendere fertile la terra e lo spirito.

Da sempre pellegrini di ogni dove hanno posato le loro orme su quegli antichi passi e da cinquant’anni esatti il pellegrinaggio alla Vergine Addolorata è “Roumiage”, in lingua locale provenzale alpina. Un segno d’identità che affiora nella preghiera. Un atto di spontaneità, una testimonianza di fede intima, confortata dal recente messaggio di Papa Francesco in Messico, che là ha voluto incontrare la gente Indios e annunciare pubblicamente ha traduzione della Bibbia e del Messale nelle lingue indigene. Un messaggio di “misericordia” verso gli umili, le “parlate” emarginate e le piccole culture. Il 50° “Roumiage” (dal latino “romeus”, il pellegrino che andava a Roma) vive nel conforto del Santo Padre e rivolge il “Benvengù”, il più sincero benvenuto a chi sente ancora battere il cuore nell’intimità vissuta nell’abbraccio della “Lingua madre”, la lingua del cuore.

Ed è questo il messaggio di fondo dell’incontro, che ogni anno ritorna la seconda domenica di luglio nella piccola valle di  Coumboscuro, poco a monte di Monterosso Grana. il “Roumiage a la Vierge Adoulourado” è momento di ritrovo per rinnovare il culto alla Vergine dei Sette Dolori e per far fiorire una letteratura religiosa in lingua provenzale alpina. Sono ormai 50 anni che questo rinnovato “Roumiage”, riesce a far risuonare il rosario a “Nosto modo” ed a intonare canti in patois, condividere i commenti nelle varie parlate locali da parte di sacerdoti e laici che giungono dalle valli, come dalla piana. “Un momento intimo, che non ha nulla a che vedere con sagre e feste estive, per chi desidera ritrovarsi nel silenzio dei monti e la mente in sintonia con la lingua madre, la lingua del cuore” amava dire Sergio Arneodo, il “Magistre” di S. Lucio, molto affezionato a questoappuntamento, oggi in piena attualità e sintonia con Papa Francesco: “La misericordia è grande nelle cose umili, nei pensieri semplici”.

Dunque il 2016 segna i 50 anni del “Roumiage” di preghiera in lingua, senza celebrazioni straordinarie, ma con la riproposta del calendario tradizionale, che prevede domenica 10 la S. Messa alle 15.

Quindi il pellegrinaggio che si snoda in un breve percorso a piloni e cappelle della montagna.

APERTURA RASSEGNA ESPOSITIVA “La luus de sbies”

Al termine della giornata verso le ore 17 si annuncia l’apertura della rassegna d’arte “La luus d’esbies”. Si tratta di una esposizione originale di immagini e film dedicati alla montagna, nella lettura di  autori d’eccezione: Gianpiero Mazzoni, ha curato al parte fotografica, Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino i lungometraggi e film nella sezione video. 

Gianpiero Mazzoni, da sempre ha fotografato la sua Valtellina, cercando pazientemente di documentare il racconto del tempo, il silenzio dei giorni, il passo dell’uomo su quei pendii che “neanche il Creatore aveva immaginato potesse vivere una comunità né fiorire una civiltà”.

Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino hanno lasciato la ripresa facile, per inoltrarsi in valli strette, conoscere uomini e donne che gli svelassero la fatica dei giorni e la fierezza delle stagioni, che raccontassero l’intimità dei giorni brevi e i riflessi delle luci radenti che enfatizzano la presenza e mostrano a nudo l’anima dell’uomo delle alte terre. Una sensibilità riconosciuta, oggi trasferita in pellicole ed in storie di consolante verismo.

 

Per info: www.coumboscuro.org - info@coumboscuro.org - tel. 0171.98707 – 0171.98771

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