BRA
FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Sono in compagnia dell'amico Dino Testa, consigliere comunale con delega agli Orti Urbani di Bra, in provincia di Cuneo, che con giusto orgoglio mi mostra gli appezzamenti di terreno coltivati.
"Sai Fiorella, sono lusingato della delega affidatami dal Comune di Bra, perché fino all'età di 25 anni ho fatto il contadino. Chi ha lavorato la terra può capire ciò che si prova con la semina, la cura e l'attesa del raccolto. Ho un orto personale e con gli ortolani ho un approccio alla pari, anzi da loro ho appreso nuovi metodi di semina e di coltivazione. E' uno scambio di conoscenze".
Oggi, per me, l'orto è una visione insolita, i campi mi paiono per la prima volta una tela su cui tessere forme e colori. E' incantevole questo mondo antico e fascinoso, che, come la nostra vita interiore, va coltivato e lavorato, richiede pazienza e cura, per premiarci con frutti riccchi e gioiosi. All'ingresso del sito di Piumatti due, ecco un bel colpo d'occhio su ben 44 orti! Li ammiro entusiasta, tutti in fila come soldatini, ordinati, profumati, e colorati: una vivida tavolozza naturale di meravigliosi frutti.
“Siamo a fine stagione - commenta Dino - c'è la rotazione dei frutti, si tolgono pomodori, zucchine, melanzane, per lasciare il posto alle colture autunnali, quindi cavoli, verze, l'insalata cicoria. Come vedi ci sono dieci casette in legno, per un ordinato ricovero attrezzi, fuori dalle intemperie, dotate anche di servizi igienici, e di un lavello per sgrossare il raccolto dalla terra e portarla a casa già semi lavata. Il Comune offre loro l'attrezzatura, quindi: pennelli, vernice impregnante, per la manutenzione che è a loro carico. E' tutto molto armonico, se vogliamo questi spazi sono paragonabili ad un condominio, quindi è necessario ordine e rispetto delle regole per le cose in comune".
C'è un controllo per farle rispettare?
“Le visite del delegato per ascoltare le problematiche che insorgono, oltre ad un'assemblea annuale, si svolgerà proprio lunedi prossimo, a cui partecipano tutti gli ortolani per un confronto sull'andamento della campagna".
Chi fa richiesta degli orti urbani?
“In particolare pensionati con già una cultura contadina. L'orto urbano, infatti, nasce per il fabbisogno della famiglia di buoni ortaggi, coltivati con amore e tradizione. Oltre all'importante aspetto educativo per i giovani: apprendere sia la differenza di qualità rispetto ai prodotti in vendita nei supermercati, sia la stagionalità delle verdure per consumare ciò che la natura offre".
Le modalità per accedere ad un orto urbano?
“Recandosi in Comune, all'ufficio Economato, si fa la domanda, e ci si affida alla efficiente signora Simona Rubiolo, che gestisce la turnazione con graduatoria per assegnarli. Tutto deve procedere secondo una prassi uguale per tutti. E' permesso solo un appezzamento per famiglia, che può avvalersi dell'aiuto solo da parte dei suoi componenti, e non da persone esterne ad essa. Inoltre all'interno, non sono ammesse né auto, né motocicli, i vialetti sono spaziosi per agevolare il passaggio tra un orto e l'altro, e si percorrono solo a piedi, la loro manutenzione è a cura del Comune".
Quanto è grande ogni orto urbano e quanto è il suo costo?
“Ogni appezzamento è di 60 metri quadrati, il costo è di 35 euro per il terreno, 15 per l'acqua e 5 per la manutenzione delle parti comuni".
Ci incamminiamo tra i diversi appezzamenti, Dino me ne fa notare la bellezza, ingentiliti anche dai fiori, nonché la cura e la competenza con cui sono stati progettati e realizzati. Tutto ben impostato da un geometra del comune, con impianti di irrigazione, recinzioni, gazebi antigrandine, camminamenti di cemento con rialzo per muoversi nel pulito. Tutto lo spazio per la coltivazione è suddiviso con ampie corsie per agevolare il lavoro. Non è cosa da poco!
Rammento, in proposito, il meritato elogio di Bruna Sibille, già sindaco, ed ora consigliere comunale: “L'artefice di questa meraviglia è stato Pietro Ferrero, già delegato agli Orti Urbani, grazie al suo rigore e alla grande competenza nell'impostare il lavoro, è stato possibile raccogliere questi meravigliosi frutti della terra".
Così, Dino, paziente ed esaustivo risponde alla mia irruente mitragliata di domande: “Gli Orti Urbani di Bra hanno iniziato il loro cammino nel 2012, il terreno è di proprietà comunale. Gli appezzamenti coltivati in Bra sono in tutto 140, suddivisi in quattro siti: Piumatti uno, con 9 orti; Piumatti due, con 44 orti; via Molineri, con 35 orti; Pollenzo, con 17 orti.
Ci addentriamo in questo paradiso terrestre, mentre Dino mi mostra il buon funzionamento della coltivazione, e cresce in me l'interesse e l'ammirazione per chi lavora la terra. “Tra i pregi dell'iniziativa - commenta Dino - c'è la presenza di ortolani di ogni nazione - cinesi, albanesi, marocchini - è un melange di culture e colture diverse, quindi anche scambio di saperi. Come vedi ci sono appezzamenti con un 'impostazione di coltura e di ortaggi di tradizione diversa dalla nostra".
Ci spostiamo all'orto urbano di via Molineri, dove ci sono i mini orti di soli 30 metri quadri. Ci imbattiamo giusto nell'operosa e sorridente signora Anna Pane, china sulla sua piantagione: "Per me, pensionata, l'orto è una valvola di sfogo, tempo permettendo, mi reco qui ogni mattina. Mi piace muovermi all'aria aperta, fare amicizie e collaborare con gli altri. Coltivo in modo naturale, senza aggiunta di pesticidi, e soprattutto seguo le stagioni. E' una soddisfazione raccogliere i frutti del proprio lavoro, ben diversi da quelli in commercio, sani e saporitissimi. L'orto lo divido a metà con mia figlia, e poiché lavora, la aiuto.
“Giustamente il genitore coltiva, i figli raccolgono!” - commenta Dino con simpatica ironia - e conclude - Comunque è giusto che i genitori si spendano per la famiglia".
Quando il tempo è brutto?
“Quando è brutto la gente si riposa, la natura dorme, come accade in tutti gli orti del mondo".
Fiorella Avalle Nemolis