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A Bra la curiosa mostra di modellini aerei di Map nel Museo della macchina da scrivere

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Sono a Bra, in provincia di Cuneo, nell'atrio del Museo della macchina da scrivere. Sento provenire un ticchettio frenetico di dita sulla tastiera che arriva da lontano. Siamo nel 1907, quando Rose Fritz vince il primo campionato mondiale di dattilografia scrivendo 87 parole al minuto. Al ticchettio si alterna un rombo di motori di aereo. Siamo nell'aprile 1867, quando a Millville inizia l'avventura dell'aviazione con i fratelli pionieri Wilbur e Orville Wright.

Così per il visitatore si alternano le due storie parallele: l'una che si riferisce al 1867, prima produzione in serie di macchine da scrivere, l'altra al 1874, inizio dell'avventura dell'aviazione. Domenico Scarzello, della famiglia Piumatti, ci ha ceduto 25 bacheche della sua degna collezione, all'interno dei locali dell'azienda Bra Servizi, per collocare i 136 aerei di Map, la storia sull'evoluzione dell'aviazione.

Quando ha avuto inizio l'inaugurazione della mostra di Marzio Avalle "I Cento aerei di Map", i presenti si aggiravano incuriositi da questo particolare gemellaggio di macchina da scrivere e modelli aerei. La presentazione è iniziata in modo informale, senza rigidità istituzionale, alla presenza del sindaco Gianni Fogliato di Bra, seguito dagli assessori. L'atmosfera, pur ottemperando alle normative anti Covid, ha assunto quel calore di ritrovata socialità. L'amico Fabio Bailo, assessore alla cultura, ha presentato Marzio Avalle Map, il suo operato e la motivazione della particolare esposizione.

Marzio Avalle, nato a Bra, classe 1939, è conosciuto per inventiva e capacità manuale, scultore, designer, progettista, grafico, un curriculum denso di attività, nonché ex titolare per 45 anni, con la moglie Fiorella Nemolis, del negozio di oggettistica "Map" a Bra. Marzio, piuttosto riservato, stile lord inglese, all'improvviso sorprende tutti svelando una vena umoristica e autoironica.

Si presenta come l'ipotetico titolare della Map Aviation, con un vistoso cappello stile texano che ne riporta il logo. A cui segue, nei panni di trasformista stile Arturo Brachetti, un repentino cambio di cappelli per presentare gli ipotetici componenti della Map Aviation; al cappello del titolare segue quello del progettista, del costruttore e dell'addetto che spinge a mano gli fuori dell'hangar gli aerei costruiti. Di quest'ultimo interpreta con buffe e disarmanti gestualità il lamento dell'ultima ruota del carro, poco apprezzato e ancora meno retribuito per la produzione in serie limitata di apparecchi.

Svela un altro lato della sua creatività: interprete accattivante e convincente di se stesso in chiave autoironica. Poi, si trasforma in relatore esaustivo e competente e sbalordisce presentando il mondo dell'aereo, dalla storia che inizia dai i fratelli pionieri Wilbur e Orville Wright, competenti ingegneri ed inventori statunitensi, per arrivare al Saturno 5, il super missile che per 6 volte portò l'uomo sulla Luna. Prosegue dettagliandone l'evoluzione dalla nascita: la costruzione, i materiali e i motori, arrivando all'Avionica e Fly By Wyre, ossia il volo supportato dai computer, con i caschi di ultima generazione, che proiettano i dati di volo sulla visiera, nonché la visione a 360° con allarme missili.

Racconta la sua passione per i modelli aerei: “Erano gli anni 1943- 45, durante la seconda guerra mondiale, quando mio cugino Luciano, pilota da caccia, veniva a trovarmi durante le licenze. Mi raccontava le sue appassionanti avventure di volo, ma ciò che mi inorgoglì è che sul cruscotto del suo aereo, come porta fortuna, aveva la mia foto. Nell'innocenza della mia infanzia, coinvolto dalla passione per l'aereo, mi misi a costruire modellini di aerei con fili di ferro, tela e legno. Cresciuto, anni dopo passai i concorsi di ammissione all'Accademia aeronautica di Nisida (Napoli), ma per questioni famigliari non la frequentai.

Tuttavia, prestai il servizio militare all'idroscalo di di Vigna di Valle, sul lago di Bracciano, e al centro di controllo aereo alla base radar di Capo Mele (Andora), con la mansione di controllo del traffico aereo e di guida del soccorso aereo in mare. In seguito, negli Sessanta, sposato, con prole e impegnato nel lavoro, nei pochi momenti di svago mi sono dedicato alla costruzione di modellini in plastica dei kit di montaggio. Giunto alla pensione mi sono finalmente dedicato alla mia passione, ma poiché era troppo facile, quindi noiosa, la pratica di assemblaggio, decisi di costruire, partendo da zero, i modelli di aerei che più mi interessavano.

Così inizia la mia attività di costruttore di modellini. Scarico da internet e stampo i disegni degli aerei, li riduco in scala 1..72, per poi applicarli sul Forex (polistirolo ad alta densità). La procedura che segue è affidata ad un paziente, certosino lavoro con lime, carta vetro, fresette, scalpelli, stucco, vernici, adesivi. Così, dagli anni Duemila, visitati per passione molti musei di basi aeree negli Usa, mi sono ispirato riproducendo i modelli che più mi avevano colpito nel vederli di persona negli immensi hangar che li custodiscono.

Quando, nel 2017, il mio amico Loris Crudeli mi ha iniziato all'uso della stampante 3D, non mi è parso vero di avere un mezzo per costruire aerei in un modo tecnicamente perfetto. La procedura consiste in: scaricati e ridotti in scala 1:/72 i disegni degli aerei, se ne selezionano i vari elementi, che vengono progettati in Cad (programma di disegno tridimensionale) e successivamente passati alla stampante 3D, che li realizza un pezzo alla volta. Dopo l'assemblaggio dei pezzi dell'aereo, c'è la parte di finitura molto accurata, con stucco, vernici e adesivi (marchi e decori).

Ecco come sono nati i modellini costruiti con la stampa 3D. Poiché l'inventiva non mi manca, ora sto disegnando una nuova serie di modelli usciti dalla mia fantasia. Certo, sono un po' particolari, tuttavia, mi ingegno per rispettare il più possibile l'aerodinamica e l'architettura del veivolo, per renderli più credibili. “Sul soffitto di casa nostra abbiamo un aereporto”, dice mia moglie Fiorella. "In effetti sono appesi, per salvarli dai gatti di casa, quasi 140 modellini".

Sono previste anche visite di scolaresche su prenotazione. Orari museo: Lun/ven.8,30 - 12,30 - 14.00 - 18.00, sabato 8,30 -12,30; sabato pomeriggio e domenica su prenotazione. Tel. +39 0172 412507; cell. +39 393 9108653; cell. Marzio Avalle +39 334 8592617; maptopo@mail.com.

Fiorella Avalle Nemolis.

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