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Vittorio Sgarbi in "pellegrinaggio" a Elva per vedere gli affreschi di Hans Clemer

MONTAGNA

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ANTONELLA GONELLA - "Si va a Elva per andare a Elva. Nel mio caso è un pellegrinaggio desiderato da anni per vedere gli affreschi di Hans Clemer, un pittore girovago e bizzarro che arrivò fin lì per dipingere le Storie della Vergine e la Crocefissione come in un abisso del mondo”. Comincia così il viaggio di Vittorio Sgarbi in quella che lui stesso definisce “la dimensione remota e ispirata della Valle Maira”. Una visita che coincide con l’incursione a sorpresa alla Mostra nazionale dell’Antiquariato, nel corso della settima edizione di Start Saluzzo. E diventa racconto sul magazine Panorama: il numero in edicola dedica un ampio articolo alla riscoperta del pittore di origine fiamminga, naturalizzato francese, e attivo in Piemonte tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento.

Sulle sue tracce il celebre critico d’arte e Sottosegretario di Stato del Ministero della Cultura descrive la Madonna della Misericordia di Casa Cavassa, il polittico del Duomo di Saluzzo e quello di Celle Macra, il trittico della Collegiata dell’Assunta di Revello. Ne trae l’impressione di un artista “elegante, raffinato, versatile, ma certamente estremo e sospinto da una sfida con la coscienza e con la vita”. Racconta i suoi santi, gli angeli, i colori e le influenze artistiche. Ma anche i committenti: Ludovico II, marchese di Saluzzo, e la sua seconda moglie Margherita di Foix. Fotografa, con pochi sapienti tocchi, influenze e costumi della società dell’epoca. E, in linea con il suo ormai consolidato ruolo di scopritore di talenti dimenticati, restituisce fascino ad un grande maestro ancora poco noto al pubblico nazionale e ad un territorio, come quello saluzzese, ricco di tesori culturali e proposte.

Ma è ad Elva che Clemens sembra veramente se stesso. Arriva qui agli esordi. E’ ancora sconosciuto e l’articolo ne ripercorre carriera e fortuna. “Occorreva grande determinazione e passione senza limite – scrive ancora Sgarbi – per arrivare in quella chiesa fuori del mondo, costruita sulla metà del XIV secolo. Il Clemer che arriva qui è un ragazzo che viene dalla Francia, forse da Aix en Provence. Ha attraversato la Valle Maira per strade improbabili”. Di quei giorni conserverà il ricordo dei paesaggi, delle persone che incontra e con cui stringe rapporti di amicizia, momenti di grande intensità affettiva trasferiti nei dipinti. E “da qui parte la vita del grande pittore che avrebbe illustrato, dopo gli uomini e le donne delle montagne, amici per sempre, la gloria del Marchesato di Saluzzo”.

Antonella Gonella

(Foto tratta dal sito del Comune di Elva)

 

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