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Teleriscaldamento: qualcuno ha chiesto ai cuneesi se lo vogliono?

CUNEO

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RICCARDO SARTORIS - La cosa più antipatica della politica è il fatto che vengano assunte decisioni importanti senza dare alcuna spiegazione e senza che venga coinvolta la popolazione, presumendo che il mandato elettorale ricevuto possa giustificare e confermare la correttezza di ogni decisione.

Il caso a cui mi riferisco è il teleriscaldamento a Cuneo

A prescindere dalle decisioni relative al risparmio energetico ed alle riduzioni inquinanti (tutte ancora da dimostrare), qualcuno ha verificato l’interesse dei cittadini?

Qualcuno ha verificato quanti potranno essere interessati ad allacciarsi alla rete del teleriscaldamento?

Qualcuno ha provveduto a fare una verifica di quale impatto avrà sulla citta, per inquinamento acustico ed atmosferico e per il traffico, l’effettuazione dei lavori necessari a stendere la rete del teleriscaldamento?

Qualcuno ha domandato ai cittadini se vogliono davvero questo teleriscaldamento, in una situazione attuale di liberalizzazione del mercato dell’energia, nella quale ci si può spostare da un gestore all’altro andando anche a risparmiare sulla bolletta.

Qualcuno ha pensato ai costi di allacciamento ed alla possibilità di staccarsi dalla rete per scegliere un altro operatore o gestore?

Beh, se nessuno ci ha pensato, ci pensiamo noi e chiediamo a gran voce di poter verificare quali accordi verranno presi per la costruzione, installazione e futura gestione della rete.

Mia nonna mi ha sempre detto che nessuno fa niente per niente…

Se la ditta ha deciso di investire 50 milioni di euro nella costruzione e gestione per ventinove anni della rete di teleriscaldamento della città è ovviamente perché ha intenzione di guadagnare molto di più.

E perché tale guadagno lo dobbiamo supportare noi?

Ci metteranno in aria la città per i prossimi anni, con quale risultato?

Siamo poi sicuri che questa soluzione sia quella preferibile per la città?

Io non do giudizi, perché non conosco la materia, io contesto il metodo impositivo di una Amministrazione che tra un anno scadrà e che impone alla città una scelta irreversibile senza averla spiegata ai cittadini.

Vengano gli amministratori a spiegarci quali sono le ragioni per adottare il teleriscaldamento, ci convincano, ma non si nascondino dietro il tecnico della società costruttrice (come hanno fatto per il Piano della mobilità), vengano di persona a un dibattito pubblico per spiegarci questa scelta.

Facciamolo, insieme!

Riccardo Sartoris, Movimento Consumatori Cuneo

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