PIERO ARESE e FRANCESCO BALOCCO - Asti-Cuneo: alla luce di facili trionfalismi da parte di esponenti della neo eletta giunta regionale di centrodestra, ci sembra più corretta una valutazione obiettiva dell’attuale stato dei fatti.

Intanto, l'unica cosa certa è che si è perso un anno, anzi probabilmente 15/18 mesi (difficilmente i cantieri potranno partire prima di ottobre, alle porte dell'inverno). Per che cosa poi? La soluzione ipotizzata in Cipe (definiamola la "soluzione Toninelli") è molto simile a quella voluta dall'allora ministro Pd Graziano Delrio e approvata, ad aprile 2018, dalla Ue (che deve verificare le garanzie di trasparenza e concorrenza delle concessioni).

Infatti, dopo le prescrizioni dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti ("Art", gente seria, che sa mantenere con autorevolezza la propria autonomia) che impongono che nel 2031 si faccia un'unica gara che accorpi la At-Cn con la To-Mi (assieme ad A21 e Ativa), si ha la stessa cosa prevista da Delrio (accorpamento delle concessioni al 2030, ma avendo perso un anno si va al 2031). Questo era il caposaldo della decisione Ue dell'anno scorso: un'unica gara per un'unica concessione accorpata e quindi appetibile e contendibile (trasparenza e concorrenza, appunto).

Certo, unica differenza: si arriva al 2031 senza la prevista proroga di 4 anni per la To-Mi. Infatti nel 2026, alla scadenza, la concessione verrà messa in gara per soli 5 anni con un "subentro" altissimo; diteci chi la vorrà, a parte l'attuale concessionario. La definiremmo quindi una proroga "di fatto". Speriamo, intanto, che per lo meno si mantengano gli impegni previsti dalla soluzione Delrio quale il blocco delle tariffe fino al 2022 seguito poi dalle nuove regole definite dall'Art.

In base a quanto detto, ci impegneremo comunque per seguire gli sviluppi dei lavori, affinché questa importante infrastruttura sia realizzata nei tempi e nei modi previsti.

Piero Arese e Francesco Balocco

(Foto d'Archivio)